09.01.2016

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Iniziò tutto quel giorno,quel 9 di gennaio,era un giorno come altri ma non mi sentivo benissimo,poco tempo prima scoprii cosa significava essere autolesionista e non pensavo di diventarlo data la mia "paura" del sangue.
Ricordo che stavo studiando geografia,dovevo portare un power point sulla Spagna,chiusi la porta della camera e mi fiondai sul cassetto della scrivania,presi la mia "migliore amica" e cominciò il terrore, da quel giorno continuai,giorno e notte, casa e scuola.
Arrivai ad un punto della mia vita in cui volevo farla finita,finita di essere nicole, di esiste,di continuare a dare spiegazioni alla gente,di sentirmi osservata quando passavo per i corridoi della scuola,di essere presa in giro e giudicata,ma non riuscivo a farlo,avevo paura,non era proprio paura,ma senso di colpa,perché mi sentivo un peso? Perché ogni volta che passavo per scuola mi fissavano in modo strano? E perché le persone si fermavano all'apparenza senza chiedersi il motivo per cui mi rovinavo?
Ecco queste sono le domande che ancora oggi non riesco a rispondere.
Siamo una generazione "cambiata",ma in peggio,prima si amava davvero,ora s'illude,prima si facevano complimenti ed ora è tutto un "sei una cagna", ora mentre scrivo ci saranno migliaia e migliaia di ragazze che si vorrebbero suicidare e mettere fine a tutto ma non è così che si va avanti,perché alla gente piace far soffrire le persone....

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