twenty-four

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"Ho aspettato così tanto per poter fare questo." Mormorò Ashton, allontanando le sua labbra dalle mie per un momento prima di baciarmi di nuovo.

"Mhmm." Mormorai contro le sue labbra. Avevo i brividi in tutto il corpo e il mio stomaco stava facendo le capriole mentre le nostre labbra si muovevano insieme.

Ero così travolta dalla passione e dall'adrenalina che fui io a fare il passo successivo e gli leccai il labbro inferiore. Lui, ovviamente, capì e mentre il bacio si approfondiva io presi il controllo.

"Maledizione, Scarlett, sei incredibile." Ashton sorrise mentre si allontanava per un attimo. "Ma è il mio turno adesso." Disse prima di stringermi la vita e spingermi contro di se, spostando la testa sul mio collo.

"Ashton." Gemetti mentre afferravo la sua maglietta con una mano e con l'altra stringevo il suo braccio. Lui ridacchiò leggermente contro il mio collo al suono del suo nome, facendomi il solletico, mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena fino ad arrivare alle mie cosce. Mi sentì male quando pensai a quando ero ingrassata nei mesi passata. Ashton portò le mani sotto la mia gonna, stringendomi il sedere prima che io mi allontanassi, spingendolo per il petto e creando della distanza tra di noi.

"Io, uhm-" Feci una pausa, cercando di trovare le parole da dire. "Questo mi piace, ma non voglio che succeda quello che è successo l'altra volta." Spiegai, imbarazzata.

"Scusa se stavo andando troppo veloce." Si scusò Ashton mentre si passava una mano tra i capelli. Io imprecai dentro di me per non aver colto l'opportunità di passare una mano tra i suoi ricci.

"Non lo stavi facendo, almeno non ancora." Risi.

"Possiamo fare una pausa." Ashton scrollò le spalle ed io annuì.

"Si, vuoi qualcosa da bere?" Chiesi mentre entravo in cucina, Ashton dietro di me.

"Acqua va bene." Disse ed io preparai due bicchieri. Ci sedemmo l'uno di fronte all'altra ed io aspettai di racimolare abbastanza coraggio per chiedergli qualcosa.

"Non conosco molto di te." Dissi alla fine.

"Lo so." Rispose.

"Vuoi dire qualcosa?"

"Forse. Cosa ne ricavo?"

"Uhm... una garantita pomiciata?" Offrì, in parte perché sapevo che sarebbe stato un buono scambio e poi perché volevo davvero baciarlo di nuovo.

"Non posso rifiutare questa offerta." Ghignò ed io arrossì.

"Cosa vuoi sapere?" Chiese.

"Uh..." Ci pensai per un minuto. "Quando è il tuo compleanno?" Chiesi alla fine.

"E' questa la tua domanda?" Sollevò un sopracciglio.

"Rispondi e basta." Sospirai.

"Il 7 luglio." Rispose. "Il tuo?"

"19 dicembre."

"Quindi sono più grande di te di quattro anni. Perché io avrò ventidue anni quest'estate e tu avrai ancora diciotto fino alla fine dell'anno." Disse.

"Beh, sono tre anni e mezzo." Dissi. Mi rendeva insicura il fatto che fosse più grande di me, mi faceva sentire come se non fossi abbastanza. Ero ancora una ragazza e lui era un adulto da qualche anno ormai.

"Qual è il tuo secondo nome?" Chiese.

"Lee." Risposi.

"Scarlett Lee Becker." Disse in tono cantilenante.

Ambivalence | a.i traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora