capitolo due.

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Quando torno a casa Emily sta già dormendo. Peccato, voleva sapere della festa. Glielo racconterò domani. Salgo le scale facendomi strada tra gli scatoloni del trasloco che non abbiamo ancora sistemato e mi dirigo in camera per mettermi il pigiama. Dopo averlo preso da sotto il cuscino vado in bagno. Attraverso il corridoio ma mi fermo davanti ad'una libreria. É tutta impolverata. Mi ricordo di questa libreria, mio padre mi sgridava ogni volta che mi avvicinavo. Guardo per bene ogni libro e uno attira la mia attenzione. É molto particolare: ha il disegno del pianeta saturno con le iniziali S.S.A.
Dopo essermi cambiata scendo al piano di sotto e vado da papà che sta guardando la televisione.
«Cassie perché sei ancora sveglia?» mi chiede appena mi siedo sul divano
«Non ho sonno»
«Domani hai il primo giorno di scuola, non voglio che dormi in classe» sorride
«Va bene» faccio per alzarmi ma mi blocco
«Papà... Prima mentre andavo a cambiarmi mi sono fermata vicino alla libreria e ho notato un libro con una strana incisone. Di che parla?»
«Cassie.» oh-oh. Quando usa quel tono non succede mai nulla di buono
«Non avvicinarti più a quella libreria. Chiaro?»
«Mh... No. Papà non ho più dodici anni. É solo una libreria, no?» non risponde, evita la domanda. Che strano.
«Vai a letto Cassie»
«Ma-» cerco di obbiettare ma lui mi manda uno sguardo da "vai-a-letto-o-non-esci-per-due-mesi" così sono andata a letto. Ma sicuro non finisce qui.
Il giorno dopo ho una voglia di alzarmi pari alla voglia che potrebbe avere Annabeth di stare con un Ciclope: nessuna. Eh si, sono una fangirl. Leggo quasi tutto il giorno.
Indosso un jeans, la maglia a maniche corte del campo mezzosangue, delle converse bianche e sono pronta.
Nell'auto io e papà non ci rivolgiamo la parola, per fortuna il viaggio é corto, dico un "Ciao" svogliato e chiudo la portiera.
Appena scendo Cry mi viene incontro.
«Cassie?» mi giro da un lato e vedo Luke, il mio migliore amico che non sento da mesi. Mi corre incontro e mi abbraccia fortissimo, io contraccambio. Mi chiede come mi sono trovata in Italia, se il cibo é così buono come dicono, chi ho incontrato; roba così. D'un tratto, però, si zittiscono.
«Cosa vi prende?» fissano un punto dietro di me
«Non ti girare. Ben Parish ti sta fissando come Percy fissa il cibo blu» si, anche Cry é una fangirl. L'ho converita io, modestamente. Ma tornando a Ben...
«Che?» non resisto e mi giro. Quando i nostri occhi si incontrano lui fa finta di nulla e torna a parlare con la folla riunita intorno a lui.
«Secondo me, li piaci» fa Cry
«Cosa? No, figurati» arrossisco. Non posso piacere a uno come Ben Parish, cosa le viene in mente?
«Entriamo?» chiede Luke. Non so perché ma ho avvertito un filo di nervosismo nella sua frase.
«Okay» diciamo in coro io e Crystal.

Un Segreto Che Non Pensavo Mi Appartenesse //IN REVISIONE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora