capitolo nove.

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«Ma papà non puoi-»
«Cassie basta! Tu non ci vai ho detto!» mi urla mio padre. Io corro di sopra e mi butto sul letto.
Avevo promesso a Ben che lo sarei andata a trovare ogni giorno dopo scuola, ma papà me lo impedisce.
«Ho trovato un ragazzo in camera di mia figlia! cosa dovrei fare?» continuava a dirmi.
Ma l'unica cosa a cui pensavo era al fatto che lui era lì per colpa mia e non potevo andare nemmeno a salutarlo.
Sento qualcuno bussare alla porta.
«Chiunque sia voglio che se ne vada» dico facendo sprofondare il viso nel cuscino
«Oh okay. Questa me la scrivo» la riconosco subito
«No Cry! Aspetta!» lei entra con un sorriso smagliante. Ho proprio bisogno di lei in questo momento.
«Allora che ne dici di fare un giro mister tristezza?» io le caccio la lingua e annuisco. Dopo aver informato mio padre usciamo.
«Cavolo Cry! Ho dimenticato il telefono»
«La solita sbadata... ti accompagno»
«Si ma facciamo piano, Emily dorme» detto questo entriamo "furtivamente" dentro casa e saliamo le scale. Alla fine della scalinata vedo la libreria aperta. Faccio cenno a Cry di segurmi. Non so se rivelarle il segreto ma ormai l'ha vista la libreria.
«Cassie ma cosa succede?» mi chiede sottovoce
«Non lo so» le dico per poi farle cenno di stare zitta. Ci abbassiamo e entriamo nella libreria. Mio padre é seduto ad una scrivania e sta sul computer. Magari le risposte che cerco sono lì dentro. Devo scoprirlo.
Faccio cenno a Cry di uscire. Ma prima di farlo prendo un aggeggio chiamato modificatore di voce che ho visto una volta in un film di spionaggio.
spionaggio...
«Cassie mi spieghi cos'é quel posto?»
«Non ora» dico mentre scendiamo le scale
«Perché sei così misteriosa?» ma non le rispondo.
Prendo il telefono di mio padre e cambio il nome con cui mi ha salvato da "Cassie" a "Sindaco".
So che lui ha il numero del sindaco e che sono molto amici.
«Cry devi farmi un enorme favore».

Crystal sta per chiamare mio padre, lui uscirà per rispondere e lei lo intratterà facendosi passare per il sindaco con il modificatore di voce.

Esco dal bagno, che é affianco alla libreria, ed entro in essa.
Scendo le scale e mi precipito sul computer.
«Un'incidente mortale: Un grave incidente sulla settima. Una donna sulla trentina perde la vita in un incidente. La polizia, dopo essere arrivate nel luogo dello sfortunio, ha estratto dall'auto il corpo della donna. Si scopre, dai documenti contenuti nella borsa, che la donna si chiamava Sara Sullivan» leggo con bassa voce.
É il giornale che parla della morte di mamma...
Non faccio in tempo a leggerlo tutto così ne stampo una copia e nel momento in cui sto per andarmene vedo sulla scrivani una cartella con cu scritto "Top Secret".
Mh.. interessantee.
No, non posso prenderlo
Infatti non lo prenderai. Ne stamperai un'altra copia.
Questa volta la mia coscienza ha la meglio. Più che coscienza sembra un baby diavoletto dentro di me.
Stampo anche questo e corro via.
Entro in camera mia e faccio cenno a Cry che può chiudere la telefonata.
«Mi spieghi ora?»
«Cry grazie per il tuo aiuto ma devo rimanere da sola» mi dispiace mandarla via
«Scusa Cry ma non so nemmeno io cosa accade e dovrei spiegarlo a te?» le dico iniziando a portarla fuori dalla mia camera
«Cassie! Ti posso aiutare! Visto cosa ho fatto?»
«Sei stata mitica. Ma éuna cosa che riguarda me, perdonami» le chiudo la porta in faccia.
Dopo aver finito di leggere il giornale prendo la cartella e la apro.
«No... no- non é possibile»

Un Segreto Che Non Pensavo Mi Appartenesse //IN REVISIONE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora