capitopo dodici.

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«Allora sei pronta?» Ben si avvicina a me e mi porge il casco del suo motorino. Ho avuto un momento di esitazione ma poi ho risposto di si.
Ben mi porta a conoscere i suoi genitori. Non so se stiamo "insieme". In fondo lui non mi ha chiesto nulla, c'é stato solo un bacio. Quindi non so il motivo.
Arrivati sotto casa sua lui nota il mio nervosismo.
«Hei tranquilla»
«Se non li piaccio?»
«Impossibile.» mi prende per mano ed entriamo.
I signori Parish ci vengono incontro e abbracciano il figlio.
«Questa deve essere Cassie. La ragazza di cui ci parli sempre»
soffoco una risatina
«Mamma...» dice lui in imbarazzo
«Sei proprio una bella ragazza»
«Grazie signora Parish»
«Chiamami Kate, signora Parish sa di vecchia» dice ridendo e torna in cucina. Ben mi fa vedere la sua stanza e la trovo... molto disordinata.
«Scusa per il disordine»
«Quindi... parli spesso di me ai tuoi genitori eh Parish?» dico io
«Non tirartela troppo Sullivan»
«Non mi hai risposto» dico facendo la faccia da saputella. Lui non risponde ma mi lancia un occhiataccia.
Dopo aver mangiato ringrazio Kate dell'ottimo pranzo e saluto il signor Parish. É stato inquietantemente silenzioso. Non credo di piacergli molto.
«Tuo padre sta bene?» chiedo
«Oh sisi. É okay.» risponde Ben
«Che ne dici se oggi pomeriggio studiamo insieme per scuola?» chiedo
«Okay, possiamo fare da te?»
Non so cosa farà papà ma rispondo di si.
Quando torno a casa racconto tutto a papà. Sono allungata sul divano a vedere la tv e a mangiare oreo: come passare un bel pomeriggio.
Suona il campanello e mi ricordo di Ben.
«Hei Sullivan»
«Ben. Entra pure»

«BASTA CI RINUNCIO!» urlo chiudendo il libro di matematica
«Cosa succede?» chiede Ben avvicinandosi

«Papà... cos'hai in mano?» chiedo.
«Siediti Cassie.» quel tono mi preoccupa ma faccio come dice
«Credo di aver scoperto chi ha ucciso la mamma.»
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
«Come hai fatto? Chi é stato?» chiedo impaziente di sapere il nome e cognome della persona che ucciderò.
«L'organizzazione per cui lavoro come agente segreto mi stava aiutando a scoprirlo.»
«Okay quindi?»
«Non sappiamo ancora i volti di queste persone ma solo il cognome»
«E qual'é?» appena li avrò tra le mani li ucciderò da sola. Papà mi porge la cartella e leggo.
«Parish.»

Un Segreto Che Non Pensavo Mi Appartenesse //IN REVISIONE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora