capitolo quattordici.

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«Hey bellissima» qualcuno mi abbraccia da dietro. E per un momento volevo fosse Ben.
«Buon giorno Luke» dico lasciandoli un bacio sulla guancia
«É da un po che non ci vediamo. Volevo passare un po di tempo con te»
«La faccia da cucciolo no, per favore» lo imploro ridendo. Ma alla fine cedo e acconsento ad un gelato nel parco alle 15:00.
«Ciao Sullivan» quella voce... Ben.
Provo emozioni contrastanti. Provo qualcosa per lui, qualcosa di più di un'amicizia. Ma lui é il figlio delle persone che hanno ucciso/rapito mia madre. Lui lo sa? Cosa devo fare? Non so come comportarmi.
«Ciao Parish» dico con un sorriso un po forzato e lui va verso il suo armadietto. Devo riuscire a farmi invitare. Devo tornare in quella casa.
Mi avvicino al suo armadietto
«Devi dirmi qualcosa Sullivan?»
Come faccio ad autoinvitarmi?
Dopo essere rimasta come un ebete di fronte a lui, mi comunica
«Ora devo andare, ho matematica. Ci vediamo» dice chiudendo lo sportello. Ma... guardando bene non é chiuso.
Aspetto che Ben esca dalla mia visuale e lo riapro.
Vediamo vediamo... deve pur esserci qualcosa, un'indizio. Le chiavi di casa sua! Potrei copiarle...
Faccio una foto veloce a i lati, il davanti e il retro e le fimetto a posto.
«Sullivan cosa fai?» mi giro di scatto.
«Oh ciao Ben. Non avevi chiuso bene l'armadietto e l'ho fatto al posto tuo» cerco di sembrare il più naturale possibile. Lui mi porge la mano e mi accompagna in classe.
•••
«Sono a casa!» urlo a papà
«Cassie!» Em mi vieni incontro e mi salta adosso ridendo
«Ciao Em! Come é andata a scuola?»
«Bene!» la sua gioia arriva a me. Il suo sorriso così innocente di ciò che sta accadendo. Così puro, come quello di tutti i bambini.
Salgo in fretta di sopra e apro la libreria (questa frase mi sembra ancora strana) e cerco qualcosa che possa fare una copia di queste chiavi.
Qui c'é una stampante e dice "Trasforma una foto in un oggetto reale"
Credo di aver trovato quello che mi serve.
•••
Sto per entrare in casa di Ben. Mi aveva detto che oggi era impegnato perché doveva andare a trovare i nonni insieme ai genitori. Apro la porta ed entro silenziosamente. Frugo un po nei cassetti, negli scaffali, ripostigli e quant'altro. Poi vedo una libreria molto simile alla nostra... magari...
Inizio a tirare tutti i libri e dopo un quarto d'ora ne trovo uno che scricchiola. Lo tiro più forte e la libreria si apre.

Un Segreto Che Non Pensavo Mi Appartenesse //IN REVISIONE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora