l'inizio

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Una notte i miei genitori andarono via per lavoro, un'autista ubriaco li aveva travolti con il camion e persero la vita.
Avevo solo un anno quando sucesse il tutto, perciò non ricordo cosa si prova ad avevre l'amore dei propri genitori.
Ho solo un'amico, che più di un amico per me è come un fratello maggiore, ha due anni in più di me e si chiama Nico di Angelo, anche lui come me ha perso i genitori in quel terribile evento, i nostri genitori si conoscevano e stavano andando in sieme a New York per lavorare ad un nuovo progetto che stavano finendo.

Siamo sempre rimasti soli io e lui senza l'aiuto di nessuno.
Per i primi anni avevamo una badante mandata dallo stato che ci aiutava pochissimo in casa, rimaneva giusto il tempo di farci una zuppa e poi se ne andava, così io e Nico fin da subito abbiamo imparato a cavarcela da soli.
Appena Nico raggiunse l'età di 12 anni se ne andò definitivamentè lasciandoci soli, sparì, così, da un giorno a l'altro non sapevamo il perchè e non ci diedero spiegazioni quindi lasciammo stare.
Abitiamo in campagna, perciò ogni mattina per andare a scuola dobbiamo farci dieci minuti di Bus per arrivare alla stazione, più un'ora di treno per arrivare in centro città, perfortuna le scuole dal centro città distavano solamente cinque minuti a piedi.

Nico è il solito ragazzo figo che tutti adorano e che tutte le ragazze gli vanno dietro, ed è anche il più popolare della scuola.
Da quanto ne so si è sempre vestito in modo Dark che gli si addice alla perfezione con i suoi capelli neri e ricciolini sempre scompigliati e i suoi occhi neri intensi, che lo rendono misterioso agli occhi di tutti.
Può prendersi anche il sole per ore e ore di fila, ma la sua carnagione resra sempre di un color'olivastro, e questo lo aiutava molto ad mantenere il suo aspetto da "Badboy".
Io invece sono l'esatto opposto di lui, non si può proprio dire che sono una secchiona ma me la cavo nello studio e non mi caccio nei guai a differenza di qualcuno di mia conoscienza.
Ho una migliore amica che vale quanto tutti i suoi amici messi in sieme, siamo inseparabili, però nenche lei sa del mio passato.
A scuola facciamo sempre finta di non conoscerci, non vogliamo che gli altri sappiano troppo su di noi, e non vogliamo chè vengano a sapere del nostro passato e del fatto che viviamo insieme
Solo poche persone lo sanno, e li abbiamo costretti a giurare sullo Stige , di non profanare parola con nessuno,

Io sono molto presa di mira dai bulli della scuola fin dalla prima elementare per colpa di quello che combina Nico.
Lui non lo sa, e se lo scoprisse darebbe di matto e finirebbe nei guai, ancora di più, e non voglio che finisca in sospenzione... di nuovo.

Dopo scuola i bulli mi si avvicinarono più minacciosi del solito, era già una giornata brutta, sia per il brutto voto che avevo ricevuto, sia perchè avevo appena litigato con la mia migliore amica.
Mi si avvicinarono e mi portarono in una via piena di vetri di bottiglie di birra rotte, mi bloccarono la strada e mi presero la cartella, e la svuotarono per terra calpestando tutto quello che avevo  dentro... comperesa la foto dei miei genitori che tenevo sempre nello zaino.

Quando la vidi a terra cercai di prenderla, ma il mio tentativo peggiorò solo le cose perchè il capo dei bulli il cui nome è Luke.
Ordinò ad uno dei suoi amici di bloccarmi, lui mi prese dai capelli e mi butto in ginocchio, davanti a me a di stanza di qualche metro c'era Luke, che mi si stava avvicinando con la foto dei miei genitori tra le mani, continuavo a dimenarmi per cercare di liberarmi, ma non ci riuscii, ad un ceto punto iniziai a gridare, gli urlai contro che doveva ridarmi la foto,
ma niente, mi guardò solo con disprezzo e disgusto e me la strappò in mille pezzi davanti agli occhi in una sonora risata divertita, cercai di liberarmi dal suo"scagnozzo deficente" che mi stava ancora tenendo dai capelli ma non ci riuscivo, la presa era troppo salda, in più ero troppo debole ed era più grande e forte di me.
Ero disperata, le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, non sapevo più cosa fare.
Ad un ceto punto mi venne un idea, folle si, ma era l'unica mia possibilità.

Come ho già detto eravamo in un posto pieno di pezzi di bottiglie, presi il pezzo più grande e più affilato possibile alla mia portata e con un gesto veloce mi tagliai i miei lunghi capelli biondo scuri per liberarmi dal farabutto, ciocche di capelli volarono ovunque, mentre i "bulli" mi guardavano correre verso la stazione, sbalorditi o stupiti, non mi importava, di sicuro non restai la per chiedergli cosa stavano provando .
Mi misi a correre veso la stazione più vicina e mi infilai sul primo treno che trovai.
Fortunatamente il treno che avevo preso portava al paese in cui abitavo.

Tutti mi guardavano con aria stupefatta, credo dal modo in cui ero entrata nel treno, o anche per il mio aspetto, ero oscena, avevo i capelli tagliati in malo modo fin sopra alle spalle ed ero piena di graffi sulle braccia e avevo i vestiti strappati, molto probabilmente mi scambiarono per una barbona.
Quella però era l'ultima cosa che mi preoccupava.


Spazio autrice ^^

Leggete perfavore

Grazie se siete arrivati fino a qui, questa è la mia prima fanfiction, e mi scuso per eventuali errori ortografici, spero tanto che vi posso piacere.
( anche se fa abbastanza pena :D )
Perciò se siete così pazzi ad aver letto fino a quì vi chiedo, se vi è piaciuto il capitolo di lasciare una stellina ed un commento,
le critiche costruttive sono sempre ben accette
Buona giornata a tutti ^^

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