Capitolo 24: Dottor Adam Willem

2.4K 227 71
                                    

Ero seduto su una sedia in legno, nello studio del dottor Blank. Quest'ultimo, Kraulitz e Allister erano seduti davanti a me dietro la scrivania. Non seppi dare un'interpretazione ai loro sguardi. Ormai non sapevo nemmeno più a cosa pensare. Fu Blank il primo a spezzare il silenzio.

- La buona notizia, dottor Willem... -

"Dottor Willem." Ripetei tra me e me.

- è che il suo esperimento è stato il più grande successo scientifico degli ultimi 50 anni. La cattiva notizia... -

"Cattiva notizia?! Cos'altro può esserci di peggio dopo tutto quello che mi è successo?"

- è che, come previsto, non riusciremo a far emergere in alcun modo la sua personalità originale. Lei in questo momento non è più Adam Willem, ma bensì Jason Browner. Ciò rafforza ancor di più le sue teorie sulla memoria, ma, quasi sicuramente, non sarà più in grado di apprezzarle. -

- Questo cosa vorrebbe dire? - Chiesi.

- Per spiegarglielo dovremo partire dal principio, da chi era lei prima che cominciasse l'esperimento. -

Non risposi e lo lasciai parlare.

- Vede quest'ufficio? Prima apparteneva a lei. Era il Direttore nonché proprietario di questo Istituto. Il suo scopo, era quello di trovare una cura per le malattie mentali di ogni genere. Schizofrenici, autistici, bipolari, tutti dovevano essere curati. -

- Quindi sarei stato io a inventare questo metodo di "cura" disumano? -

- Lei non lo riteneva "disumano" dottor Willem. Lo riteneva "necessario" per raggiungere uno scopo ben più nobile: guarire il paziente. -

Dopo quelle parole Blank prese uno dei tanti libri presenti nello studio e lo aprì in una pagina specifica, dopodiché lesse:

- "Non può esistere felicità in assenza di dolore e sofferenza. Non può esistere la vita in assenza di emozioni. Il percorso del paziente è un percorso non solo di guarigione, ma di vita. Il fine giustifica i mezzi.". Queste sono parole sue dottor Willem. Fu lei a creare la regola n. 5, donando piena libertà d'azione allo staff. -

Blank mi fece vedere il libro. Sulla copertina vi era scritto: "Psychologia. Dr. Adam Willem".

Non riuscii a proferir parola, così il dottor Blank portò avanti il suo discorso.

- La sua terapia era suddivisa in tre fasi. Nella prima fase al paziente viene somministrato un farmaco in grado di cancellare i ricordi più limpidi. Di conseguenza non perde completamente la memoria, tuttavia dimentica le cose più "basilari", per esempio il nome, l'identità dei familiari, la professione e così via. Il compito dell'Istituto è quello di creare nuovi ricordi di base nella mente del paziente. Gli viene così attribuito un nuovo nome. Jason Browner nel suo caso. Inoltre, compito fondamentale dell'Istituto in questa prima fase, è quello di creare un ricordo estremamente traumatico. -

- Come l'uccisione della propria famiglia? - Chiesi con sarcasmo.

- Esatto. -

- E a cosa servirebbe questo? -

- Il paziente non guarisce nella prima fase. Nel 90% dei casi, è un trauma ben radicato nel subconscio a creare disturbi mentali. La prima fase non riesce nemmeno a scalfire questo trauma. -

- Quindi quale sarebbe lo scopo di questa prima fase? -

- Leggo l'estratto dal suo libro in quanto ritengo che la sua similitudine sia perfetta per rispondere a questa domanda. "La mente umana è come la sabbia che troviamo nelle spiagge. Per raggiungere il subconscio, che possiamo paragonare all'acqua del mare posta sotto la sabbia, è necessario scavare. Scavare in profondità. Per farlo è necessario partire dallo strato più esterno, quello esposto al sole. Per raggiungere il secondo strato è necessario tuttavia un adeguato strumento, una sorta di pala se vogliamo. L'Istituto creerà un nuovo ricordo traumatico che svolgerà la stessa funzione della pala, portandoci così allo strato più interno". -

"Di certo la fantasia non mi mancava." Pensai.

- Una volta superata la prima fase si passa alla seconda, dove il paziente viene portato nel Reparto L e sottoposto alla camera anecoica. Qui iniziano ad emergere gli strati esterni del subconscio attraverso le allucinazioni uditive. Tuttavia, i ricordi reali, iniziano a mescolarsi con quelli falsi che l'Istituto ha creato. Il paziente non è più in grado di distinguere la realtà dalla menzogna. Questo processo apre la porta per accedere allo strato più profondo del subconscio. Diciamo che la seconda fase serve per indebolire i meccanismi di difesa del paziente. A questo punto possono succedere due cose: se il procedimento fallisce, il paziente riacquista tutti i suoi ricordi reali, se invece la fase si conclude con successo, il paziente ricorda alcuni elementi reali del suo passato, agisce in modo più razionale, ma si trova in forte stato confusionale. -

- Credo di non aver compreso l'ultima frase. -

- Nel suo caso specifico, lei ha ricordato i veri nomi dei suoi familiari, tuttavia non ricordava il suo e non sapeva cos'era successo realmente alla sua famiglia. Questa confusione, ha indebolito le sue difese mentali, tanto da aprirci un varco per raggiungere il subconscio.-

- Vada avanti. -

- Infine c'è la terza fase. Quella più intensa e importante... -

PsychologiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora