Capitolo 16: la cerva

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Quando Hermione aveva chiesto a James di accompagnarla a fare la spesa aveva immaginato una giornata come tante. Sarebbe entrata nel supermercato, avrebbe preso tutto quello che era segnato sulla sua lista, James le avrebbe infilato caramelle e dolciumi nel carrello sperando che lei non se ne accorgesse fino all'arrivo alla cassa e sarebbero tornati in tempo, lui per i cartoni animati e lei per salvare Al dalle paranoiche attenzioni della signora Weasley, che aveva insistito per far respirare al piccoletto l'aria di campagna della Tana.
Subito dopo la chiusura delle porte automatiche, James iniziò a scorrazzare da una corsia all'altra, mentre lei, impugnando con aria decisa la sua lista e acchiappando un carrello, si dirigeva con sicurezza verso i salumi.

James adorava l'aria fresca del supermercato, soprattutto adorava la possibilità di correre da una corsia all'altra sfuggendo allo sguardo della madre. 

O almeno così credeva.

In realtà difficilmente Hermione lo perdeva di vista, era pur sempre un Auror ben addestrato, ma lasciava che James credesse di poter eludere la sua attenzione, una volta tanto.

Era pur sempre un Malandrino. 

Lo sentì schivare un carrello e scusarsi con qualcuno, per poi proseguire la sua corsa verso il reparto dei dolci, riempiendosi le tasche, sfrecciò nuovamente verso il suo carrello, riversando il contenuto delle tasche nel carrello e partendo ancora una volta verso il reparto surgelati, dove avrebbe trovato, a qualche frigo di distanza, tutta la scorta dei gelati del supermercato.
Lo vide appoggiarsi alla parete del banco frigo, premendo il naso contro il vetro e guardando con aria famelica una sgargiante confezione di MaxiBon.
Alzò gli occhi al cielo e lo raggiunse, poggiando una mano sulla zazzera di capelli corvini e scompigliandoli -Sembra che non ti dia da mangiare da mesi...te li sto prendendo...basta che la smetti con quella faccia disperata o le signore qui accanto penseranno che sono una madre degenerata.-
James arrossì e sorrise, allontanandosi così rapidamente dal vetro da scivolare all'indietro e cadere sul pavimento bianco.
Hermione ridacchiò e aprì lo sportello, afferrando la scatola, lo richiuse rapidamente e si voltò verso James, lasciando scivolare la scatola nel carrello.

-Alzati Jam, prendiamo i detersivi e abbiamo finito.-

Il ragazzino scattò in piedi, catapultandosi nell'ultimo reparto da visitare, l'ultima tappa che lo separava dal sedersi con un bel gelato sul divano a guardare Dragon Ball. 

Arriveremo puntuali! Non vedo l'ora di sapere cosa accadrà contro Majin Buu!

Fu con grande sconforto che accolse la visione di una cerva argentea, che galoppava attorno ad un pilastro di cemento.

Qualcosa mi dice che dovrò aspettare le repliche...

L'arrivo di Hermione fu segnalato dal rumore delle ruote del carrello, svoltò l'angolo ed entrò nel reparto, sgranando gli occhi davanti alla visione che le si presentava.
Un Patronus completo le girava attorno con aria spaventata, la cerva muoveva freneticamente le labbra ma non giungeva nessun suono alle sue orecchie, segno che chiunque l'avesse inviata non poteva parlare o almeno non riusciva a farlo.
La mano, frenetica, raggiunse la borsa marrone e le dita si chiusero attorno al freddo metallo del telefono.

Harry era tra le chiamate rapide.

Bastarono pochi squilli e la voce del marito le giunse, rassicurante, dall'altro lato della cornetta -Hermione ciao, sono qui con Gerald a controllare le...-
Hermione lo interruppe immediatamente -Harry...- sibilò allarmata, cercando di far sentire a James il meno possibile -Severus mi ha mandato un messaggio. Il suo Patronus è venuto a cercarmi...devi raggiungerlo immediatamente! Ti ricordi dove è casa sua vero?-
Percepì la preoccupazione di Harry nella sua voce -Si. Vado subito, tu porta James a casa...-

La Supremazia della ConoscenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora