Capitolo 7: Nebbia e fuoco

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Harry si sedette sul divano, poggiando una mano sulla testa di James e ridacchiando:
-Non so cosa pensavi di fare, ma ne deve passare di tempo prima che tu possa sconfiggermi.-
James per tutta risposta, sbuffò come un treno a vapore -Un giorno ti straccerò a Quidditch, papà.-

I due risero mentre Hermione, seduta sulla poltrona, con Albus in braccio sussurrava -Tu amerai i libri come la mamma, vero Albus? Non giocherai a Quidditch con loro...-
Harry rise -Fatica sprecata, amore. Non appena sarai distratta lo accompagnerò a vedere Ron giocare.-
James sorrise -E io gli farò vedere come sono bravo ad acchiappare il Boccino, così rimarrà affascinato.-
I due si diedero un forte cinque e la riccia alzò gli occhi al cielo.

Probabilmente anche se avessi una femmina la farebbero entrare in squadra.

Sospirò e si alzò, passando il piccolo Albus a Harry e dirigendosi verso la cucina -Immagino che i campioni debbano nutrirsi bene, no?-
James saltò su e la inseguì, unendo le mani e pregandola -Torta al cioccolato! Torta al cioccolato!-
Harry sospirò, stringendo Albus tra le braccia forti, iniziò a dondolarsi dolcemente, per cullarlo -Figliolo, - disse in tono grave, osservando scontrosamente la pila di documenti che torreggiava sulla scrivania del salotto -non scegliere mai di fare l'Auror. Fai il giocatore di Quidditch, avrai soldi e fan. Non morti e un pessimo stipendio.-

Hermione arrivò alle sue spalle, sillabando -Per quale motivo scoraggi tuo figlio dal seguire le tue orme?-

Harry sobbalzò, Hermione era una delle poche persone che riuscivano ad eludere i suoi sensi sempre all'erta e a sorprenderlo alle spalle -Perché ho un'inutile pila di scartoffie da compilare che non mi aiuteranno a cavare un ragno dal buco su questa dannata indagine.
Per quale motivo una persona si diverte ad assassinare maghi del calibro di Flamel e Lumacorno per poi farne scempio, e coprire l'incantesimo usato?-
Hermione sorrise -Chi è stato?-
Harry sbuffò, ormai Hermione lo conosceva fin troppo bene -La signora Flamel...ho promesso che saremmo andati a trovarla, con i bambini magari. Sapessi quante volte è stata madre e nonna...-

Hermione sorrise -Si...immagino e mi farebbe molto piacere, ma non dovresti farti coinvolgere troppo. Ti conosco, Harry, so quanto possono starti a cuore le persone, anche quando sono degli estranei...del resto è questa la ragione per cui non hai abbandonato il sogno di diventare Auror, nonostante tutte le battaglie già combattute. Ma, se ti affezionerai troppo, non riuscirai a perdonarti un fallimento.-
Harry alzò le sopracciglia -Non me lo perdonerei in ogni caso. Insomma, quali sono i moventi per questa indagine? Invidia, forse? Per la loro ricchezza? Per la fama? Per la loro conoscenza?-
Hermione alzò lo sguardo sull'orologio appeso al muro, il quadrante arancione, le lancette a forma di C e la cornice bianca con inciso "Cannoni di Chudley". Harry aveva accettato quell'orologio in casa solo per l'insistenza di Ron, anche se tifava spudoratamente per il Puddlemore United, al contrario del piccolo James, per cui la squadra della Bulgaria, allenata dal celebre Viktor Krum era il massimo.

Harry odiava ancora Viktor per essere stato il primo bacio di Hermione, ma evitava di far pesare la scelta sul figlio e la moglie quando andavano a vedere le partite.

La donna sospirò -Non posso darti una soluzione per quelle scartoffie, né per il caso. Però so che è tardi e che faremmo meglio ad andare a dormire, chissà quando Al vorrà svegliarci.-
I due sorrisero, baciandosi lievemente sulle labbra, Harry prese Hermione per mano e si diressero insieme verso il piano superiore.
Quando Harry poggiò la testa sul morbido cuscino di piume, coprendosi con il lenzuolo bianco e fresco di bucato, sorrise, scivolando nel mondo dei sogni.

Aprii gli occhi, ero steso su un prato, l'erba fresca mi solleticava i palmi delle mani. Il profumo di fiori e il rumore dell'acqua ricordavano le rive del Lago Nero.
Sollevai la testa e vidi un giovane ragazzo dai capelli neri avanzare verso di me, sorridendo.
Aveva brillanti occhi azzurri, zigomi taglienti e la pelle color caramello, su cui brillavano gocce d'acqua fresca. Sorrise e passò attraverso il mio corpo.
Fui gettato a terra dall'impatto e lo vidi camminare verso una giovane Hermione, ridacchiando -Scusi, professoressa Stuart ma era per una scommessa con quell'idiota di McLaggen!-
Mi alzai di scatto e una voce tagliente come la lama di un rasoio mi avvolse -Sciocco Potter, non ricordi cosa hai vissuto?
Cosa hai visto? Con chi hai parlato?
Tu hai fatto un viaggio e ogni viaggio ha una conseguenza.-

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