dodici

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σκηνικά (seta)

(Harry pdv)

La lingua mi si scioglie, rimane inerte e non si avvolge più su stessa per pronunciare quel fiume veloce di parole.

Louis vuole fare l'amore con me.

Le pupille mi si dilatano, le sento bruciare e divorare il verde dei miei occhi.

Louis vuole fare l'amore con me.

Il sangue mi pompa nelle orecchie, così forte che temo possa schizzare ovunque.

Louis vuole fare l'amore con me.

«S-scusa, i-io...oddi-» balbetta agitato, quando si accorge del mio silenzio.
Io, però, lo interrompo all'istante, premendo le mie labbra sulle sue. Louis allora si calma.
Mi allontano lentamente da lui e lo fisso ammaliato.
«Realmente?» gli sussurro «Vorresti fare l'amore con me?»
«E tu?» mi domanda timoroso lui, abbassando lo sguardo.
«Io» gli sorrido dolcemente, sollevangli il viso mettendogli due dita sotto il mento «desidero fare l'amore con te, Louis.» gli confido.
Allora il suo viso scoppia in un sorriso che nasce timido, per poi fiorire genuino.
E Louis, ancora una volta, rappresenta un papavero: così fragile e purpureo.
Si avvicina al mio viso e dopo avermi fissato intensamente negli occhi, lo racchiude tra le sue mani delicate e fa unire le nostre labbra.
E sono brividi.

E ci baciamo ardentemente, siamo febbricitanti, ansiosi di neanche noi sappiamo cosa, forse.
Scendo a baciare il collo chiaro di Louis, che geme stringendomi i fianchi con le ginocchia.
E l'eccitazione ci corrode le vene, ci fa tremare. Lui si muove a contatto con me, creando una certa frizione tra di noi.
«Più veloce, Louis.» ansimo, pregandolo.
E lui ascolta le mie suppliche, perché si muove più velocemente a contatto con la mia pelle.
Gli bacio il petto, lascio segni di questa opera che siamo noi.
Gli bacio il basso ventre e lui si contorce stringendomi a se e gemendo maggiormente.
Riporto il mio viso al suo e decido di baciarlo dietro l'orecchio.
«Oddio.» mugola Louis e quasi pare in estasi, si aggrappa alle mie braccia nude.
E ben presto percepisco quanto siamo duri ed eccitati.
Accarezzo ogni lembo della sua pelle sino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer.
Gli chiedo il permesso con lo sguardo.
«Ti senti pronto, posso Lou?» gli parlo a bassa voce, vicino alle labbra.
Louis inspira rumorosamente di colpo.
«Si, Harry. Mi fido di te.»
Si affida completamente a me e quindi il mio cuore scoppia di gioia.
Allora lo accarezzo ancora una volta, prima di sfilargli con gentilezza i boxer.
E dannazione Louis è afrodisiaco.
Lo accarezzo piano.
Alzo lo sguardo e capisco quanto lui sia a disagio, tant'è che non mi guarda negli occhi.
«Louis.» gli parlo all'orecchio «Non imbarazzarti, perché sei bellissimo.» gli confido. Lo stringo piano a me, accarezzandogli i capelli fini.
«Scusa.» mormora.
«Non scusarti.» lo rassicuro «È normale, ma non sentirti a disagio con me, mai.»
Faccio scivolare le mani lungo la sua schiena, sino ad accarezzargli le natiche morbide.
«Il mio piccolo fiore.»
Louis si emoziona e mi bacia lo zigomo arrossato, accarezzandomi il basso ventre che si contrae in spasmi causati dal piacere.
Abbassa il viso, i capelli gli ricadono sulla fronte e osserva il mio corpo, concentrato.
Poi mi fissa, quasi a chiedermi con lo sguardo se può liberarmi dai boxer.
Annuisco, sorridendo.
«Mi fido di te.» ripeto le sue stesse parole.
Allora Louis si fa coraggio, le mani gli tremano impercettibilmente e inizia ad abbassare la stoffa del mio indumento.
E io fisso ammaliato ogni sua timida mossa, ogni sua espressione, sino a che anche i miei boxer si trovano sul pavimento.
Non riesce a distogliere lo sguardo dalla porzione del mio corpo scoperta dai boxer e quando se ne rende conto arrossisce furiosamente e torna a guardarmi negli occhi.
E capisco che non sa cosa fare o dire.
«Anch'io non posso non osservarti, perché sei bello Lou.» gli spiego, sorridendo.
Lui sospira, ma non dice nulla.
E quanto vorrei sentire la sua voce.
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, tranquillizzandolo, mentre lui accarezza il mio petto, spingendo le mani sempre più in basso sino a sfiorarmi. Questo suo gesto invia una scarica ad ogni mia terminazione nervosa.
«Anche tu sei bello, Harry. Bellissimo.» mi sussurra. E la sua voce mi devasta, è incredibilmente bassa, roca ed eccitata. Credo di non averla mai sentita così.
«E-e vorrei...» balbetta leggermente agitato.
«Dimmelo Louis.»
Perché tremo dalla voglia di sentirglielo dire.
«Vorrei sentirti dentro di me.»
Socchiudo gli occhi, perché le sue parole mi colpiscono, mi levano il fiato.
Annuisco e gli lascio un bacio fronte. Percepisco la sua agitazione scorrere sottopelle.
«È la tua prima volta?» gli domando cautamente, accarezzandogli i fianchi.
«Sì.» ammette imbarazzato, con un filo di voce.
Sorrido perché il cuore mi trema all'idea di essere il primo ragazzo a oltrepassare i confini della sua intimità, il primo ad amare il suo corpo puro.
«Sarà devastantemente bello.» sussurro sulle sue labbra gonfie e allora lui sorride timidamente.
Riprendiamo a baciarci, a toccare ogni parte dei nostri corpi, ad assaporare l'eccitazione nel sangue dell'altro, ad ascoltare il nostro respiro affannato. Accarezzo l'erezione di Louis, che si muove agitato su di me.
«Oddio.» geme «Voglio sentirti dentro di me, Harry.» mi prega, facendo scontrare le nostre fronti sudate.
Annuisco baciandolo dietro l'orecchio, quasi facendolo impazzire.
Lo preparo e lui si solleva di poco per agevolare le mie mosse.
«Fermami se provi dolore. Promettimelo.» gli chiedo preoccupato, perché temo ardentemente al pensiero di provocargli del male.
«Si Harry e grazie per essere così premuroso.» mi sorride, arrossendo.
Siamo ancora seduti e allora sollevo di poco i fianchi entrando in piccola parte in lui.
Il respiro di Louis si spezza e lui serra gli occhi.
«S-senti male?» gli domando, agitandomi.
Lui scuote la testa immediatamente.
«No Harry!» mi rassicura.
Si lascia scivolare lungo di me, lasciandomi entrare maggiormente in lui.
Louis è così caldo e accogliente, che rabbrividisco per il piacere.
Mi lascia completamente entrare e finalmente si appoggia alle mie gambe, sedendosi.
Nasconde il viso nel mio collo e respira affannosamente.
«Tutto bene?» mi preoccupo.
Lui annuisce all'istante.
«È una strana sensazione, ma è bellissima.» mi spiega con il fiato grosso, stringendomi il busto.
«Mi muoverò solo quando ti sentirai pronto.» lo rassicuro, baciandogli il collo.
Percepisco il suo sorriso sulla pelle.
«Puoi muoverti, Harry.» mi sussurra.
Allora gli accarezzo la schiena e muovo piano i fianchi, spingendo in lui.
Il suo respiro aumenta in modo esponenziale e mi stringe maggiormente a sé.
«Sta-» ma lui mi interrompe.
«Continua Harry, ti prego è bellissimo.» mi prega, ansimando.
E allora mi lascio accogliere da questa eccitazione, affondo in lui e lo tiro più vicino a me. E sento che siamo così vicini, che il mio cuore potrebbe scoppiare. Realizzo che Louis si è completamente donato a me, che ora è mio.
Lui si muove lungo la mia lunghezza, seguendo il movimento dei miei fianchi e sento che stiamo per impazzire.
«Oddio.» geme Louis.
Apre gli occhi e mi guarda intensamente, mozzandomi il fiato.
E le sue espressioni sono ricche di parole taciute. Poi distoglie lo sguardo e passa a baciarmi il collo, lo accarezza con la lingua e le labbra, mentre fa scorrere le sue dita sottili tra i miei capelli.
«Louis.» ansimo il suo nome, stringendolo a me.
Continuiamo a muoverci, quasi convulsamente, e sento di star per raggiungere l'apice.
«Sei bellissimo, Harry.» mugola nel mio orecchio e allora raggiungo l'apice, vengo sommerso da brividi di piacere e lascio cadere ogni mia membra contro lo schienale del divano.
Sospiro ad occhi chiusi, prima di avvolgere l'erezione di Louis tra le dita causandogli piacere.
Muovo la mano ad un ritmo crescente e Louis getta la testa all'indietro, travolto dall'estasi, gli occhi gli si capovolgono per poco.
E la visione che ho è paradisiaca.
Si sostiene con i palmi delle mani al mio petto e ben presto raggiunge l'apice anche lui.
Si lascia cadere sul mio corpo, adagiando il viso sulla mia spalla; respira pesantemente proprio come me.
Mi abbraccia, baciandomi la clavicola. Percepisco il suo sorriso sulla pelle. Gli accarezzo la schiena e la nuca, muovendo le dita secondo disegni circolari astratti.
«Sei stato bravissimo.» parlo dopo molto.
Lui solleva il volto e mi osserva sorridendo.
«Harry è stato incredibile, non mi sembra ancora vero.» parla velocemente, eccitato «Ho fatto l'amore con te.» realizza poi a bassa voce, accarezzandomi le guance «Ed è stato emozionante.» conclude.
Concilia le nostre fronti calde, trattiene il mio viso tra le mani e mi fissa prima di parlare.
«Ti amo, Harry.» sospira.
Il cuore minaccia di uscirmi dal petto.
Questa dolce creatura
che ho in grembo, mi ama. Gli occhi si fanno lucidi, mi emoziono e poi rido e capisco perché anche Louis lo aveva fatto; semplicemente la felicità è assurda.
«Ti amo.» mi ripete sorridendo.
«Anch'io.» gli sussurro «Ti va di andare in camere nel letto?»
Louis acconsente. Mi alzo, le gambe pargono gelatina e un po' mi tremano. Louis però non si muove dal divano e arrosssice.
«Vuoi che ti porto in braccio?» propongo.
«Si, ho un po' male al...» si blocca, imbarazzato.
Io semplicemente sorrido comprensivo e lo sollevo, trattenendolo tra le mie braccia.

Rimaniamo abbracciati sul letto e io osservo Louis, il cuore minaccia di esplodere per l'emozione.
Dalle sue labbra rosee escono piccoli sbuffi leggeri. Si è addormentato.

Louis è seta.
E io precipito completamente in questo oblio di adorazione, perdo quasi i sensi, ma poi sento il portone di casa aprirsi e sbattere.
I

l cuore mi sale in gola, guardo l'orario sul telefono e realizzo che ormai il turno lavorativo di mio padre è terminato. Scatto in piedi e serro la porta a chiave, anche se questo non risolverà i miei problemi, quanto meno li chiude all'esterno.
«Harry?» Louis parla morbidamente «Che succede?» chiede poi agitato, quando ormai si sveglia.
Io gli faccio segno di tacere e mi nascondo tra le coperte del letto.
«Louis...» indugio perché non so che dire.
«Tranquillo Harry. Che c'è?» si accoccola al mio petto, calmandomi.
«È arrivato mio padre. Scusa Louis ho rovinato tutto, ho completamente dimenticato l'ora.» mi affanno e chiudo gli occhi. Sono completamente avvolto dal panico.
«Cazzo.»
Ho tradito la fiducia di Louis.

a/n
ultimamente sto avendo una voglia assurda di visitare zone naturali come il Grand Canyon.
Oltretutto (così a caso) vorrei fare parkour.

Autophobia (Luke Hemmings)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora