Shinto Power 》Diabolik Lovers (AU)

》Capitolo 6

Alexander si svegliò con un grande mal di testa e confuso si guardò intorno. D'improvviso ricordò cos'era successo, e con forte proccupazione corse verso il rifugio, trovandolo aperto e vuoto. Si lasciò cadere a terra, per un maggiordomo non riuscire a proteggere il proprio signore era motivo di disonore e vergogna, e per un demone è altrettanto disonorevole farsi strodire così facilmente come un banale essere umano.
Sentendo dei rumori al piano di sopra, pensò immediatatamente che gli aggressori fossero ancora lì, ma una piccola parte di lui sperava che fosse uno dei suoi signori. Si precipitò al piano di sopra, con passo felpato stando attento a non farsi scoprire. Decise di non usare il suo fuoco blu per illuminarsi la strada, ma di procedere al buio affidandosi ai suoi sensi e alla luce della luna. I rumori provenivano dalla stanza di Mikasa. Alexander corse verso la porta e l'aprì. Quello che vide lo lasciò perplesso e sconcertato: Takashi Nishizoko, il primogenito del capo branco dei licantropi del Giappone, stava sdraiato sul letto della ragazza, guaendo e stringendo al petto una delle felpe di lei. Alexander schiarendosi la voce, fece notare la sua presenza al lupo. 《 Oh Alexander! Posso sapere... da quanto tempo sei... qui? 》 disse Takashi imbarazzato, sedendo composto sul letto, dopo aver lanciato da qualche parte la felpa. 《 Abbastanza da averla vista spargere il suo odore sul letto e la felpa della mia signorina. 》 Il licantropo arrossì ancor di più e cercò di svignarsela dalla finestra. 《 Non così in fretta, cane pulcioso! 》 Alexander aveva da sempre provato una certa repulsione verso i licantropi, trovandoli stupidi, volgari e chiassosi, ma l'odio verso Takashi, in modo specifico, era aumento quando questo aveva morso il signorino Nezu. Da quel giorno Alexander aveva giurato odio e vendetta a Takashi e a tutta la famiglia Nishizoko.
《 Adesso, per la prima volta in tutta la tua vita, ti renderai utile, aiutandomi a ritrovare il Signor Yosuke e la Signora Miwa Isayama. 》 Takashi indignato, provò a ribellarsi, ma la vocina nella sua testa gli ricidordò che era CALDAMENTE sconsigliabile fare arrabbiare un demone, soprattutto della portata di Alexander. "Già, non dovresti, e non vorresti farmi arrabiare." 《 Cos? Esci subito dalla mia testa! 》 Il demone ridacchiò e lo prese per il cappuccio della felpa bianca, portandolo nel rifugio al piano inferiore.
Nella magione Sakamaki, intanto, il pianto, ormai diventato isterico di Mikasa, era scemato in piccoli sighiozzi. Subaru e Yui l'avevano portata nel salotto dove Kanato si stava deprimendo per la tragica perdita del suo Teddy, quando vide la Shinto, si raddrizzò e protese la mano verso il coltellino, posato sul vassoio su restavano gli avanzi della sua merenda. Yui, capendo l'intento del vampiro, andò verso di lui, e gentilmente, predendogli dalle mani la posata, disse: 《 Kanato? Ti andrebbe di comprare qualche dolce per stasera e domani? Tu di sicuri mi saprai consigliare, sei un esperto! 》 Tutto quello che la ragazza disse, fu per allontanare Kanato dal salone e da Mikasa, la cui reazione sarebbe stata imprevedibile, poteva farsi colpire come poteva distruggere il faccino del giovane vampiro. Questo si convinse ed annuì, prendendo la mano di Yui, e andando verso l'ingresso.
Rimasti soli, Subaru, fece accomodare la ragazza sul divano. Mikasa era rimasta immobile, fissando il vuoto, il vampiro accanto a lei, non sapendo cosa fare le prese la mano e stringendola iniziò a disegnare cerchi immaginari col pollice. La reazione di Mikasa non fu proprio quella che si aspettava Subaru, ovvero la sua faccia spaccata, come il resto delle sue ossa, ma lei sorrise semplicemente.

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Spazio autrici:
Speriamo che il capitolo vi piaccia.
Ci scusiamo se alcuni personaggi hanno comportamenti diversi rispetto all'anime e al manga, ma come potete leggere nei tag, questa storia presenta un out of character (occ). Inoltre la storia è ambientata in un universo alternativo, quindi non stupitevi e soprattutto non arrabbiatevi.
-👼&👿