》Capitolo 8

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Nel quale si narrano le vicende in casa Sakamaki.

Rimasti soli Subaru fece accomodare la ragazza sul divano. Mikasa era rimasta immobile fissando il vuoto e il vampiro accanto a lei, non sapendo cosa fare, le prese la mano e stringendola, iniziò a disegnare cerchi immaginari con il pollice. La reazione di Mikasa non fu proprio quella che si aspettava Subaru, ovvero la sua faccia spaccata come il resto delle sue ossa, ma lei sorrise semplicemente.

Subaru era leggermente imbarazzato, Mikasa continuava a fissarlo sorridendo e ciò lo metteva a disagio. Il vampiro era arrossito senza accorgersene, la giovane Shinto notandolo, si risvegliò dal suo strato di trans. 《 Che hai? Ti senti male? 》 chiese Mikasa, avvicinandosi al ragazzo. 《 Io?! Sto benissimo! Perchè lo chiedi? 》 rispose il vampiro allarmato dalla vicinanza, 《 Be' sei tutto rosso, potresti avere la febbre. Dopotutto voi vampiri siete così deboli! 》《Come osi? Fino a pochi minuti fa eri in stato catatonico, sembravi una statua! Non puoi giudicarci come deboli quando hai passato le ultime due ore a frignare come una bambina! 》Strilò, indignato, Subaru alzandosi. 《 Io sarei la bambina? La prima cosa che ti ho visto fare è stata rompere un muro per sfogare la rabbia! Così, a caso! Senza alcun motivo apparente! Zues, non ti sopporto!》 《 Che diavolo c'entra Zeus, adesso?! Sai cosa?! Addio!》 urlò Subaru andandosene, ma venne fermato da una Mikasa rossa di rabbia, che alzandosi lo tirò verso di sè. Il vampiro girandosi, si trovò faccia a faccia con la Shinto, e pensando ai pochi centimetri che li separavano arrossì un'altra volta. 《 Stupido bambino viziato! Zeus c'entra sempre! 》 Disse a denti stretti Mikasa, arrossendo anche lei.
《 Che. Cosa. State. Facendo!? Allontati da mia sorella! Adesso! Now! En ce moment! 》Nezu, era appena entrato nel salone, e quando aveva visto sua sorella a pochi centimetri dalla brutta faccia del più piccolo dei Sakamaki. Come osava? Quel piccolo, stupido, deficente, semplice quanto inutile vampiro. I due si allontanarono di colpo, e lo Shinto, camminando velocemente verso Subaru arrabbiato, e guardandolo dritto negli occhi pronuciò le seguenti parole: 《 Non. Sei. Degno. 》《Era divina! La smettiamo con chi è degno e chi no? Hai fatto lo stesso discorso a Takashi! 》《 Wo, wo, wo... Chi è Takashi? 》 interruppe il battibecco tra i gemelli Subaru. 《 Zitto, tu!》 Dissero in coro gli Isayama.
Tutti e tre continuaro a urlarsi contro per diversi minuti, fino a quando un Reiji armato di fischietto non inruppe nella stanza, facendo ammutolire tutti. 《Dove hai preso quel fischietto? 》Chiese confuso Nezu. 《 Non importa, tra venti minuti partiamo per la scuola. Nezu, Mikasa le vostre divise e materiali scolastici, sono già nella vostra camera. Ci vediamo in macchina. 》 Gli Isayama lasciarono il salone, non prima che Nezu mandasse un'occhiataccia a Subaru.
I giorni nella magione Sakamaki, passarono così, tra preoccupazione per Yosuke Isayama, litigi e dispetti.

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