》Capitolo 7

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Per Alexander ogni minuto passato con Takashi accresceva l'odio nei confronti del licantropo. Erano passati pochi giorni da quando si erano messi in vaggio: quando il maggiordomo aveva portato il lupo nel rifugio, quest'ultimo si era messo subito a seguire la traccia di Miwa, sembrava andare tutto bene, per le prime ore, non c'erano state distrazioni, quali farfalle o volatili vari, ma dopo un po' di tempo Takashi iniziò a deconcentrarsi fino al punto di depistare il demone, seguendo tracce di altri esseri.
Alexander non ne poteva più di correre dietro a quel cane pulcioso, lo aveva sopportato abbastanza e stava già architettando come abbandonarlo per strada senza che questo lo ritrovasse facilmente.
《Mi fanno male i piedi, le gambe! Mi fanno male le mani, le braccia! Mi viene da piangere, ho sonno, ho fame, ho sete, voglio dormire! 》 si lamentò Takashi, per la millesima volta, fermandosi. Alexander, sbuffò miliardesima volta, non solo doveva sopportare l'idea di indossare un'orrenda maglietta ad imitazione della sua divisa e degli scomodissimi jeans che stringevano in ogni dove, ma doveva anche subire i lamenti del cane.
《 Tutto tu hai?! Zitto e cammina! 》 《Ma io sono stanco! E ho fame! Voglaiueo 》 Takashi venne interrotto da un calcio sulla faccia da parte del demone. 《 Smettila di lagnarti! Quanti anni hai? Quattro? Cresci un po'! 》 Takashi scoppiò in un pianto disperanto urlando di voler Mikasa e del cibo, affermando che Alexander era molto cattivo, innescando in questo un commento sarcastico e un applauso altrettanto sarcastico: 《 Wow! Tu sì che sei un genio! Sai che scoperta! Sono un demone, ciccio 》 Gli occhi di Takashi divennero grandi come quelli di un cucciolo e mise su un broncio, 《 Va bene, d'accordo, ci fermero a mangiare da qualche parte! Smettila di fare quella faccia! 》 Takashi si gettò letterlamente su Alexander, baciandogli la guancia ripetutamente, guadanganandosi uno spitone dal demone. Questo guardò schifato il licantropo a terra confuso, si sistemò i capelli rossi come il sangue e asciugandosi la pallida guancia dalla bava del cane porse la mano guantata al ragazzo.
Dopo poco tempo arrivarono in una catapecchia malmessa che era spacciata per una locanda. Takashi corse dentro trascinandosi dietro il povero Alexander, che più di entrare in quell'orrendo posto avrebbe preferito indossare quegli scomodissimi jeans per tutta la vita, che per un demone era davvero tanto.

Takashi's P.O.V.
Finalmente stavo addentando qualcosa che era associabile alla carne, non ne potevo più di quella maledettissima frutta.
Addentando il cosciotto di agnello, sentì l'odore di Mikasa, ma non era il suo solito odore, ce n'erano altri insieme al suo, alcuni maschili e uno femminile. Come ha osato abbracciare qualcun'altro che non sia io! A morte il pervertito! "Quale pervertito? L'unico pervertito sei tu! Sai cosa comporterebbe stare insieme ad un vampiro?" Esci dalla mia testa! "Nah è piuttosto divertente qua dentro. C'è così tanto spazio!" Smettila! "Va bene, calmati!"

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Spazio autrici:
Per descrivere fisicamente Alexander abbiamo deciso di ispirarci al personaggio nei media.
- 👼&👿

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