Capitolo 4 TRAINING (parte prima)

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Pov Elena

Ma che cazzo è questo rumore infernale! Penso mentre mi rigiro tra le coperte calde del mio letto, coperta fin sopra la testa, anche se è luglio pieno.

Con non so quale forza e voglia mi scopro e sento il lontananza la voce di mia mamma dal piano di sotto che strilla "Liam, Elena! Sveglia! Oggi avete allenamento!", ok mamma stai molto calma, fortuna che i muri di questa casa sono spessi e la sua voce mi arriva attutita.

Scopro, quindi, che il rumore infernale non è altro che la sveglia, scommetto che come al solito ci siete arrivati prima di me, sveglia che ha puntato ieri sera una fin troppo diligente Elena, mi odio.

Comunque per evitare che mia mamma salga al piano di sopra e mi urli nelle orecchie, mi alzo, controllo il telefono per vedere se il mio futuro e ipotetico principe azzurro ha deciso che oggi è il giorno di manifestarsi a me per la prima volta, dandomi il buongiorno. Ma niente di niente, perfetto, non è oggi che incontrerò il mio principe azzurro, vabbè me ne farò una ragione.

Decido così, come forever alone, di strisciare i piedi fino in camera di Liam, non prima di aver gridato a mamma "Sono sveglia! Penso io a Liam" così da evitare la salita del duce ai piani alti.

Entro in stanza di Liam e mi butto sopra di lui, coperto fino alle orecchie, mmmhh mi ricorda qualcuno, siamo proprio fratelli! Lui mi risponde con un "mmmhhmm" biascicato, è ancora nel dormiveglia, qui non ci siamo proprio per niente.

"Liam, fratellino adorato! E' ora di alzarsi, dobbiamo andare all'allenamento" gli sussurro, non faccio la stronza che urla nelle orecchie, anche perchè quando qualcuno lo fa con me lo odio con tutto il cuore perchè mi sveglio malissimo e la mia giornata non può che andare ancora peggio.

"Allenamento?! No, voglio dormire un altro pochino" si lamenta Liam con la voce da bambino, è troppo cuccioloso, "Va bene, io mi faccio la doccia, però quando ho finito ti chiamo, se no facciamo tardi", "D'accordo, grazie" e si gira dall'altra parte con me ancora stravaccata sopra di lui.

Mi alzo e vado in bagno, metto la musica col telefono, per svegliarmi bene e mi faccio una doccia, senza lavarmi i capelli visto che tanto suderò come non so cosa. Un po' più sveglia, mentre mi sto asciugando mando un messaggio a Saafa "Bestina buongiorno! Dimmi che sei sveglia e carica per il massacro programmato" mentre aspetto che mi risponda, mi lego il telo attorno al corpo e vado da Liam, tiro su la tapparella della sua stanza e lo sveglio definitivamente, "Buongiorno carotina!" mi sorride, ok si è svegliato bene, meno male non ho voglia di vedere musi lunghi oggi, soprattutto il suo. "Buongiorno Stitch!" rispondo soffiandogli un bacio.

Ok piccola parentesi per questo soprannome, tutto è iniziato perchè da piccola io non riuscivo ancora a dire la "m", così lo chiamavo "Lia", che presto si è tramutato in "Lilo" vedendo il cartone "Lilo e Stitch", lui naturalmente si lamentava perchè sia Lia che Lilo erano nomi da femmina, così un giorno mentre guardavo il cartone mi è venuta un'idea geniale, sì amici già da piccola ero una bambina molto brillante e la mia intelligenza con gli anni è solo che cresciuta, modestamente.

Comunque, per farla breve, visto che non voleva essere chiamato Lilo, ho iniziato a chiamarlo Stitch, certo è il nome del mostriciattolo del cartone, ma comunque lui ha accettato di buon grado la promozione da femmina a mostriciattolo, e così è rimasto anche oggi.

Vado in camera mia, nessun segnale da Saafa ancora, brutto segno, le questioni sono due, o forse anche tre: 1) E' in coma profondo, sua mamma l'ha svegliata e lei ha inserito il pilota automatico per prepararsi e fare colazione, 2) ha perso il telefono, visto che lo lascia sempre in giro per casa, 3) dorme ancora, e questa è la più grave delle ipotesi.

La vita è tutta questione di basiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora