Capitolo 1 HOME

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Pov Elena

Che casino l'aeroporto!

Per quanto mi piaccia viaggiare in aereo perchè adoro volare, per quanto odio gli aeroporti, soprattutto il sabato a mezzogiorno.

Come se non bastasse sono carica di bagagli: borsa, zaino, due trolley e un beauty, non guardatemi così! Non sono reduce da una sessione sfrenata di shopping a Parigi, Roma o Londra, ma bensì sto tornando da un anno di collegiale nazionale a Los Angeles.

Sono una flyer, una di quelle cheerleader che durante le routine stanno più coi piedi in aria che per terra, per capirci... come avrete intuito sono stata un anno a Los Angeles con la squadra nazionale ed ora sto tornando a casa: Mystic Falls. E' per questo che ho così tanti bagagli, sto ritrasferendo la mia vita nel posto dove sono nata e dove tutt'ora vive la mia faiglia, proprio quella che sto aspettando da almeno mezz'ora, in piedi, sudata fradicia perchè è giugno, barricata dietro ad una trincea di bagagli che mi proteggono dal via vai dell'aeroporto. Come al solito loro sono in ritardo, è un classico, ma li perdonerò per questa volta, solo perchè mi sono mancati tantissimo ed è da un sacco che non li vedo, certo se non contiamo le conversazioni su skype.

Ne è valsa però la pena, è stata un'esperienza fantastica la mia, che rifarei sempre, però ogni tanto è bello anche tornare a casa. Tornerò anche nella mia vecchia scuola, e si spera nella mia vecchia squadra di cheerleading, non vedo l'ora di rivedere tutte le ragazze, siamo, o almeno eravamo, molto unite, ci siamo sentite durante l'anno scorso e abbiamo mantenuto i rapporti; spero di ricrere quel clima che c'era prima della mia partenza e tornare ad essere la squadra che per tre volte consecutive ha vinto il titolo nazionale.

Mi è mancata molto anche la mia coach, è come una seconda mamma per me, sa quando e in che modo spronarmi e quando invece consolarmi e darmi un abbraccio, la adoro, mi ha fatto crescere molto non solo atleticamente ma anche come persona e mi ha fatto apprezzare il cheerleading ancora di più, le devo molto. Ha sempre creduto in me e quando è arrivata la lettera che mi avevano preso per il collegiale nazionale annuale entrambe ci siamo messe a saltare e gridare come due sceme, finendo con una sbronza colossale, visto che ha stappato lo spumante che teneva nel piccolo frigo del suo ufficio.

Comunque la persona che più di tutte mi è mancata e che naturalmente ho sentito di più con tutti i mezzi e social possibili è Saafa, la mia migliore amica, anche se forse chiamarla così è un po' riduttivo, è come una sorella per me, ha la mia stessa età ed è una cheerleader come me, è la figlia dei migliori amici dei miei genitori per questo stiamo sempre insieme e quasi tutti gli anni abbiamo fatto viaggi insieme alle nostre famiglie.

Ma ad interrompere il mio soliloquio arriva una voce: << Carotina ti sei incantata!?>>, squoto la testa, è mio fratello maggiore Liam, sorrido e corro tra le sue braccia, siamo molto uniti, ha solo un anno in più di me e andiamo d'accordissimo e mi è mancato da morire.

<<Si mi sono incantata di fronte alla tua bellezza>> lo prendo in giro <<Mi sei mancato da morire>>, <<Anche tu, carotina>> risponde. Passo poi a salutare e abbracciare mia mamma e mio babbo e infine mio fratello minore Jeremy, che ha due anni meno di me; non siamo però uniti come con Liam, è un rapporto un po' diverso.

Mi sommergono di domande e io non faccio altro che raccontare sulla strada del ritorno la mia esperienza e penso continuamente a quanto tutto ciò mi sia mancato.

Papà svolta nel vialetto di casa e non faccio in tempo a scendere che Romeo il nostro Dogo Argentino mi assale e mi lecca tutta la faccia:<<sì, mi sei mancato anche tu Romeo>> rido.

Passo il pomeriggio a sistemare le mie cose e a cazzaggiare sul divano coi miei fratelli, contenti visto che anche per loro la scuola è finita e le vacanze estive sono iniziate.

La vita è tutta questione di basiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora