Capitolo 8 A ... SMILE

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Pov Damon

Suono il campanello e non sono mai stato così nervoso, voglio dire, ho avuto un sacco di appuntamenti(non che questo lo sia), ho parlato con un sacco di ragazze, per giunta mai conosciute, e non riesco a capire come mai sono così nervoso.

Forse perchè dovrò pregare per un sì,ma che dico, pregare è riduttivo, dovrò fare un sacrificio animale o vendere l'anima al diavolo per farmi rispondere positivamente alla richiesta che sto per farle; inoltre non ci sopportiamo e dobbiamo pure fingere di essere fidanzati, mi ha detto di sì solo perchè l'ho messa alle strette con la cosa della scommessa persa, non posso approfittarne in questo modo...

Sto per tornare indietro quando la porta si apre e la mamma di Elena e Liam mi saluta calorosamente invitandomi a entrare, vedo le sue labbra muoversi mentre sono ancora perso nei miei folli pensieri e intercetto una frase che spero sia riassuntiva di tutta la situazione: "Liam è fuori con Caty, pensavo lo sapessi".

Mi riprendo velocemente per rispondere quello che mai avrei pensato di dire: "Sì, lo so, ma non sono venuto per Liam, cercavo Elena in verità", anche lei pare stupita e rimane interdetta per un po', ma è normale, ok che io ed Elena ci conosciamo da quando eravamo piccoli, ma sono sempre venuto a casa sua per stare con Liam e non ho mai chiesto di lei, come d'altronde lei a casa mia ha sempre chiesto di Saafa e mai di me.

Superato lo stupore iniziale mi dice che Elena è nella sua stanza e che posso raggiungerla tranquillamente, la ringrazio e procedo per le scale, riprendo il mio ragionamento iniziale e tiro le conclusioni: Non so cosa mi sia preso, io sono Damon Salvatore, non mi faccio problemi, Elena ha perso la scommessa e deve fingere di essere la mia ragazza punto!Dovrà per forza dire di sì anche se non le va.

Busso, perchè sono un ragazzo educato io, e quando sento dire avanti apro la porta.

Mi si presenta questa scena: un'Elena con pantaloncini che spariscono, dato che sono cortissimi e la posizione a gambe incrociate sul letto non aiuta, mentre sopra indossa la maglietta di Liam della squadra di football dell'anno scorso che le va enorme, i capelli tirati su in una crocchia disordinata, occhiali da riposo con la montatura nera e computer portatile aperto davanti.

La vedo così e riesco solo a pensare a due cose: 1) è fottutamente sexy anche vestita così e 2) chissà come starebbe con la mia maglietta addosso. Ma non ho tempo nemmeno per zittire il mio cervello dalle idiozie che ha detto, o meglio pensato, perchè una Macbeth infuriata mi grida contro: "Che cavolo ci fai qui Damon!", al che entro e mi chiudo la porta alle spalle,ma quando sto per rispondere la belva sul letto aggiunge: "non ti azzardare a chiudere la porta perchè non ti tratterrai e in più chissà cosa penseranno i miei genitori!", ovviamente non la ascolto e mi avvicino al letto, partiamo di male in peggio, di questo passo non mi risponderà mai di sì.

La mia "ragazza" sbarra gli occhi al vedermi avvicinare e io non ce la faccio a non provocarla: "sono venuto a trovare il mio amore" la prendo palesemente per il culo,ma non faccio in tempo a ridere della sua faccia che si avventa su di me con un cuscino ed inizia a picchiarmi dicendomi pure di non urlare queste cose che poi i suoi genitori chissà cosa pensano.

Io non sono un santo diciamocelo e non ho una pazienza infinita così l'unico modo per placare la sua ira,infondata secondo me, è uno solo, ed è quello che faccio; le strappo il cuscino dalle mani e la placco stile football buttandola sul letto e io steso su di lei a bloccarle braccia e gambe, lei si incazza ancora di più, ma riesco a tapparle la bocca fortunatamente.

"Oh, un po' di silenzio, mi stavano scoppiando le orecchie!", lei mugugna qualcosa e siccome sono stronzo rispondo con un ghigno: "come piccola? Non ho capito", se gli sguardi potessero uccidere bhè sarei morto e sepolto, comunque decido di approfittare del suo silenzio forzato per esporre la mia richiesta, non prima di averla pungolata ancora però: "Ti è per caso venuto il ciclo? Perchè sei più isterica del solito" e non posso fare a meno di scoppiare a ridere quando aggrotta le sopracciglia in un musino adorabile e inizia a dimenarsi sotto di me,quando mi riprendo continuo: "devo chiederti una cosa, sono qui per questo, lasciami spiegare fino in fondo la questione. Stamattina Enzo ci ha proposto una giornata sulla barca di suo padre, visto che ha preso la patente nautica e suo padre come regalo gli lascia la barca per un giorno. Il Che è fantastico, il problema è che quando lo proponeva a me, Liam, Jace e Ric anche Ether e le sue due amiche hanno ascoltato e si sono praticamente autoinvitate".

La vita è tutta questione di basiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora