RISVEGLIO

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Nota autrice
Lo sò non pubblico da molto ma ho avuto problemi ed a parte le pubblicità non ho fatto altro.Il capitolo non è lunghissimo dato che non c'ho potuto lavorare molto ma spero che vi piaccia,se trovate eventuali errori avvisatemi grazie mille in anticipo.Vi auguro una buona lettura❤.

Il tempo scorreva e radeva ogni cosa,le consumava,le pallide ossa divenivano polvere e le case,i grandi palazzi e castelli,antiche dimore ormai non erano nient'altro che macerie,spettri di un'antico benessere.
Ogni cosa veniva logorata dal tempo tranne Leonte che ormai aveva duecentotrentadue anni e da duecento era impegnato a sorvegliare su Victor e la sua padrona Giselle,costretti sotto il maleficio della stessa ad un sonno cosciente.

Leonte in quei duecento anni di cose non ne aveva viste molte,avrebbe potuto girare il mondo,scalare vette,prendere svariate lauree,avrebbe potuto battere un record o leggere l'intera biblioteca,ma lui quei due secoli li aveva gettati nell'alcol e donnine allegre;restava un caprone ignorante senza alcun spessore,ed ora che non aveva neppure più un'anima,non che precedentemente fosse un santo,era ancora più meschino ed arrogante.
Di peccati ne aveva da scontare,ma per lui non ci sarebbe stato nè paradiso nè inferno.

Il castello dei Frankenstein era divenuta una topaia,un baccanale a causa di Krukesty che non si era posto limiti,aveva dato sfogo ad ogni tipo di lussuria.
In tutti quegli anni non si era legato a nessuno,non aveva provato nulla verso nessun'altro essere vivente se non per sé stesso.
S'era adattato perfettamente al nuovo secolo fatto di droghe e locali,per la prima volta si sentiva a suo agio in quell'ade.

Capodanno 2016

I fuochi d'artificio coloravano il cielo londinese di mille colori,la gente per strada gioiva e si prefissava obbiettivi e propositi che magari il giorno seguente avrebbe dimenticato.

Tutti erano intenti a fare il tanto atteso conto alla rovescia che avrebbe segnato l'inizio di un nuovo anno che però avrebbe portato con sé tutte le gioie,i dolori e le speranze del suo antecessore,ciò che sarebbe cambiato sarebbe stata solo la data ed un'altro anno che passa,nulla di più.

Victor udiva tutto ciò inerme nel suo letto,un'altro anno và via ed io mi ritrovo ancora qui a giacere pensava,ormai si era rassegnato all'idea di vivere in quel modo,non era più arrabbiato e pieno d'ira,ora voleva solo la pace eterna,udiva il caos provenire dai piani inferiori della sua dimora,d'altronde s'era abituato a ciò dato che ogni fine anno o durante era sempre la stessa storia.
Urla e musica.Talvolta si vedevano le lacrime sgorgare dagli occhi chiusi di Victor e scorrere orizzontalmente sulle sue gote pallide.

5...4...3...2...1

《Fanculo un'altr'anno è andato a farsi benedire》Urlò Krukesty intento a festeggiare nel castello ormai pieno di gente poco raccomandabile ed ogni sorta d'alcol e droga.

La musica suonava a palla,rimbombava nelle teste degli invitati annebbiate dal troppo tracannare,le danze erano spinte ed il linguaggio degli invitati troppo colorito,ma Leonte o Leo come si faceva chiamare ora,era nel suo ambiente ideale.

S'era procurato documenti falsi così da risultare erede dei Frankenstein e mantenere la dimora senza farla andare in mani altrui o addirittura lasciarla a sé stessa.Così ogni cinquanta o sessant'anni si fingeva morto.
Come vi chiederete?
Semplice.
Scaduto il tempo,ovvero quando ormai doveva risultare vecchio,Krukesty andava negli ospedali o ospizi o semplicemente andava per strada in cerca di vecchi barboni,prometteva a questi anziani di prendersi cura di loro,cibo,acqua ed una stanza pulita ed accogliente,in cambio chiedeva che cambiassero identità e divenissero un Frankenstein.
Alla loro morte sulla loro lapide era inciso il cognome appunto Frankenstein e lui risultava un figlio o nipote pronto ad ereditare il tutto.
Per quanto riguarda il denaro,Leonte se lo procurava tramite loschi affari.
Questa storia s'era ripetuta già cinque volte,lui era immortale ma le parole della sua signora l'avevano tormentato durante tutti quegli anni.

Una lama d'argento sarà la tua fine.

Leonte se la ripeteva ogni sera prima di dormire nella testa come se volesse debellare un'ipotetica morte,come promemoria,per ricordargli cosa aveva dovuto cedere in cambio della vita eterna.La sua anima.

Erano le 4:20 del mattino e la festa s'era appena conclusa,gli ultimi ospiti stavano lasciando il castello.
Bicchieri,cartaccie,mozziconi,bottiglie ed alcuni ospiti troppo storditi per abbandonare il luogo,erano gettate in ogni angolo della dimora.

Il gitano si faceva largo tra il caos e si recò alle camere al piano superiore,con due donne sulla trentina vestire in modo succinto e volgare.

《Leo,la tua casa è bellissima,la festa è stata bellissima,tutto bellissimo》

《Cretina,è un castello,e cambia aggettivo ogni tanto》 Disse quella che sembrava più intelligente alla sua amica troppo ubriaca per capire cosa fossero gli aggettivi,non che da sobria sapesse cosa fossero.

I tre ridevano di gusto,Leonte aveva una ragazza alla sua destra e l'altra alla sua sinistra e aveva poggiate le braccia sulle loro spalle mentre sorreggieva in mano una bottiglia di champagne.

I piani superiori erano poco illuminati a causa del vecchio impianto elettrico mai cambiato,ma una stanza emanava una forte luce azzurra ed argentea,Krukesty tolse le braccia dalle spalle delle donnine e gettò la bottiglia a terra che straordinariamente non si ruppe ma rotolò via.

Il gitano era impaurito e sbigottito,avrebbe voluto correre a vedere di cosa si trattasse precisamente anche se in cuor suo sapeva benissimo di cosa si trattasse ma a frenare il suo impeto vi era la paura.

《Leo cos'era quella luce?,Hai una palla da discoteca in camera?》Disse la ragazza più stupida.

Leonte aveva le labbra serrate,se le mordeva dall'interno quasi a farle sanguinare e gli occhi erano ricolmi di terrore misto a rimorso.
Sapeva a cosa era dovuta quella luce,ma non ne avrebbe mai fatto parola con nessuno a costo di farsi trapassare dalla lama d'argento tanto temuta.

《La mia padrona》Disse tra sé e sé mentre si dirigeva verso la stanza illuminata di blu.

FRANKENSTEIN?...SI SONO IO (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora