VÂRCOLAC

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Sibiu,Transilvania 1952

Elena, vieni in casa,non è prudente restare fuori al calar del sole》.

《Si,mamma aspetta un'attimo,prendo delle bacche al spuntar della luna ed entro》.

Elèna aveva dodici anni appena ma già aveva appreso le arti magiche da sua madre,che a sua volta le aveva apprese dalla sua e così via,fino ad arrivare in un lontano ed arcaico passato,le donne della famiglia Carutasu,imparavano a lasciarsi in eredità un vecchio libro bianco con una stella di ferro nera sulla copertina di pelle.

Aurica,si riaffacciò dalla piccola finestra della casetta di legno immersa nei boschi e richiamò ancora la figlia testarda.

《Elèna,basta,t'ho detto di rientrare,lo sai che a quest'ora possiamo essere attaccate da tu sai chi.》
La ragazzina sbuffò e batte i piedi a terra ma sapeva bene che sua madre aveva ragione,rischiava parecchio lontana da casa.

《Va bene,arrivo》.

In casa la famiglia era al sicuro,un'antico incantesimo vi era stato posto sopra affinché gli spiriti maligni ed i demoni restassero fuori.

《Elèna,quante volte t'ho detto che al tramonto devi rincasare?》
《Scusa mamma ma mi servivano delle bacche raccolte alla luce di luna piena》.

La mamma dapprima autorevole e severa,accarezzò la guancia della sua bambina e le sorrise.

《Sei proprio una Carutasu 》.

Il vento soffiava forte ed il cielo dapprima limpido e ricoperto di stelle che lo trapuntavano,era diventato coperto di nubi nere che annunciavano una tempesta.

Dragos correva più veloce che poteva,aveva fatto tardi a rincasare,il parto di una mucca lo aveva costretto a trattenersi nelle stalle più a lungo.
Sapeva che doveva rincasare il più presto possibile ma non per la tempesta imminente ma per il Vârcolac,che da alcuni tempi privava la gente della vita lasciandoli immersi nelle loro stesse budella e sangue.

Mancavano soltanto quaranta miseri metri e Dragos sarebbe ritornato sano e salvo dalla sua Aurica.

Il buio inghiottiva qualsiasi cosa e Dragos inciampò nel fango,stava per rialzarsi quando sentì tirarsi per la caviglia e venne scaraventato con violenza contro il tronco di un possente pino.Quando l'uomo riprese i sensi ciò che vide lo lasciò di stucco.
Un uomo scuro di capelli e volto torreggiava possentemente dinanzi a lui.Dragos si toccò la fronte e constatò che era gravemente ferito,del caldo sangue di un vivo cremesi gli solcava il volto.

Nel frattempo Elèna attendeva il ritorno dell'amato padre mentre sua nonna Ada gli raccontava della loro discendenza dai lupi.

La bambina improvvisamente andò in trance e cadde a terra priva di senzi. I suoi occhi erano diventati completamente blu e dalla sua bocca uscivano parole di un'antica lingua.

Aurica corse dalla sua bambina per soccorrerla,ma nonna Ada la bloccò.Il fuoco del camino divenne dello stesso colore degli occhi della bambina e tra le fiamme si manifestò un lupo.
《Madre,cos...cosa stà succedendo alla mia bambina?》 Aurica era agitata e i suoi occhi non poterono fermare le lacrime.
《Elèna è una strega pura.Non la toccare.Si è messa in comunicazione con i nostri avi,un membro della nostra famiglia è in pericolo》.
Aurica corse alla porta,aveva capito di chi si trattava.Dragos.
La ragazzina emanò una forte luce blu che inondò l'intera casetta ed il bosco circostante.Nonna Ada si coprì il volto ed attese che la nipote riprendesse parzialmente i sensi
《Elèna,cosa ti hanno detto gli antenati?》.

La ragazzina come se stesse ancora in trance disse《Vârcolac è qui》.
La capostipite si scaraventò fuori e raggiunse la figlia Aurica.
Elèna rimase per qualche istante imbambolata ma appena capì del pericolo prese il libro di magia dal vecchio baule incantato che solo una vera Carutasu poteva aprire e corse a soccorrere il padre.La ragazzina non fece fatica a raggiungere la mamma e la nonna,ma ciò che invase i suoi occhi le fece scorrere un freddo brivido lungo la schiena.Era il tanto famoso e temuto Vârcolac. Sua madre e sua nonna erano state gettate al suolo come sacchi mentre suo padre giaceva privo di sensi in una pozza di sangue.

《Guarda,guarda...una ragazzina 》Disse il Vârcolac ridendo di gusto《Cosa vorresti fare?prendermi a librate? 》.

Nonna Ada faticava ad alzarsi ma la forza del lupo era in loro,così l'anziana donna con tutte le forze che aveva si rimise inpiedi e così anche sua figlia Aurica.

La ragazzina fissò le due donne e con scatto felino corse da loro.

Nonna Ada parlò 《Sapete cosa fare.Eléna te l'ho spiegato,mettici tutta l'anima che puoi.Diamoci la mano e posiziona il libro al centro del cerchio.
《Nonna,io ho paura》
《Non temere Elèna》
Le tre donne si posizionarono ed incominciarono a pronunciare parole incomprensibili,la stessa luce che dapprima invase la loro casa ora fuoriusciva dai loro corpi invadendo pian piano tutto ciò che le circondava.Il Vârcolac tentò invano d'attaccare le donne ma la luce incominciò a bruciargli le membra.Pian piano le donne divennero luce ed infine...lupi.
Le loro menti potevano comunicare anche all'esterno e così incominciarono a pronunciare un vecchio incantesimo che alle orecchie del Vârcolac erano sconosciute.

Delle anime ti nutri ma senza anima tu sei nella notte tu ti aggiri ma la notte nostra è.Con il sangue noi ti laviamo ed in queste terre spazio non ti concediamo.

La stessa luce che illuminava le donne/lupo colpì il vampiro che scomparve dalle loro terre.
Le tre persero con dolore il manto che le ricopriva durante la loro trasformazione,s'accasciarono al suolo prive di forze ma la piccola Elèna anche se stremata corse dal padre ma ormai era troppo tardi . Dragos era morto.
La ragazzina pianse a dirotto sul corpo esanime del suo amato padre.

Quando Aurica riprese i sensi e capì ciò che era accaduto lanciò un urlo straziante,aveva perso l'amore della sua vita.
Ada che seppur addolorata rimase lucida s'avvicinò al corpo di Dragos e lo benedì. L'uomo fu sepolto sotto l'albero di melo che aveva piantato anni addietro con la sua dolce bambina.
Da quel giorno Elèna si promise che non avrebbe cessato di vivere finché non avrebbe trovato l'aguzzino di suo padre e l'avrebbe finito,se non ce l'avrebbe fatta lei allora avrebbe tramandano ciò ai suoi discendenti.

Londra 2016.
I due ragazzi riuscirono ad evadere senza alcuna difficoltà dall'ospedale di St.Mary's. Victor ormai stremato dalla fuga si rivolse al suo nuovo amico.
《Igor,andiamo da tua nonna ma ancora non sò come si chiama》Il ragazzo seppur col fiatone gli rispose
《Si chiama Eléna》.

FRANKENSTEIN?...SI SONO IO (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora