Domani scuola

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Mi sveglio sentendo il rumore di un trapano.
No papà!
Non puoi farmi mi questo alle... 12?!!
Come ho fatto a dormire così tanto, di solito mi sveglio sempre prima delle 10.

Beh allora non è papà fuori orario ma io.

Dopo essermi alzata dal letto e fatto tutte le cose che dovevo, mi avvia in cucina a mangiare qualcosa.
Mentre attraverso il corridoio vedo papà su una scala che cerca di mettere un quadro, il nostro quadro delle casa vecchia.

Lo guardo e mi avvicino. "Vuoi una mano?" chiedo
Papà si gira "E tu quando ti sei svegliata?"
"Secondo come potevo dormire con te che trapani il muro?" dico ironicamente.
Ride e mi chiede se ho fatto colazione e dico di no mi dice che mi ha portato una brioche alla crema di pistacchio.
Ultimamente mi sta viziando un po' troppo.
Non ho una gran fame ma vado in cucina mi rovescio la spremuta che era già pronta sul tavolo e mi mangio la mia adorata brioche.

Tutta la mattinata passa tranquillamente con papà che mette apposto gli ultimi mobili e decorazioni per la casa e io che metto in ordine le mie ultime cose che non sono poche. Dopo pranzo abbiamo deciso di sistemare anche un po' il garage.

Finiti i lavori, decido di dare un occhiata alle foto fatte quel strano giorno. Mentre le guardo mi accorgo che in una c'è il ragazzo, che dice di essere il fratello della bambini, il rapinatore, che mi guarda nella mia direzione.
Alcune foto sono venute proprio bene altre un po' meno allora le scarico sul mio PC.
Già che ho il PC in mano decido di scrivere alla zia di chiamarmi su Skype. Fortunatamente è libere e allora mi chiama subita e per mia sorpresa trovo tutti parenti da lei...
Tutti quei parenti che non vedo da quando avevo l'età di 4 anni...
Ora li vedo solo attraverso vecchie foto o dallo schermo.

Saluto tutti e poi qualcuno mi chiede di mio padre e quando accenno di andare a chiamarlo mi dicono che non importa e dopo poco chiude la chiamata. Avrei voluto che anche papà parlasse con loro anche solo per salutarli. Decido di chiudere il PC e chiamare Chiara che è tutto il giorno che mi tartassa di messaggi a cui riesco a rispondere solo in parte.

Le racconto della serata di ieri e lei mi fa domande di tutti i tipi.
Poi passiamo a parlare di lei che mi dice che al cinema quando è andata con suo fratello, che a quanto pare inizia a passere più tempo con lei, ha incontrato un ragazzo e che si sono scambiati i numero. Lei sembrava molto felice quando ne parlava e questo non fa altro che rendermi altrettanto felice. Spero solo vada a finire nei migliori modi.

Finita la chiamata anche con Giulia decido di farmi un bagno veloce e dopo scendere per raccontare a papà dei parenti e lui rimane un po' triste ma non lo da a vedere tanto.

Cuciniamo e mangiamo una minestra e poi andiamo a sedere sul divano a guardare la TV. Oggi non dormiró qui, tanto non ho sonno
A un certo punto papà dice: "Sai che domani inizi scuola?"
Io che avevo la testa sulle sue gambe mi alzo di scatto e lo guardo incredula. "Stai scherzando vero?" dico non credendo a quello che ha appena detto.
"No" dice come se fosse la cosa più ovvia al mondo. "Sei stata a casa abbastanza per riposarti non puoi mica saltare le lezioni e poi domani inizio anche io il lavoro."
"Ma papà!!" dico offesa "non puoi dirmelo ora e poi non so neanche dove é il mio zaino e le mie cose di scuola."

Si alza e va in cercare qualcosa, e quando torna ha uno zaino in mano.
"Ecco a te e per i quaderni per ora usa questi e poi domani andremo a prenderli insieme ai libri." dice con un sorriso.
"No ma papà io voglio il mio vecchio zaino quello non mi piace." dico cercando di trovare qualche scusa nonostante sapendo che non ne avevo scampo.
"Ma se l'altra volta mi hai detto che ti ha stancato quello zaino, e questo è la fotocopia di quello che volevi prendere quando ci eravamo fermati al supermercato l'altro giorno."
Sì ha ragione mi piace ma non sono per niente pronta. Non può dirmelo ora.

Mi alzo e prendo lo zaino e me lo metto sulle spalle.
"Ora vai a dormire che è tardi e domani non DEVI far tardi a scuola." dice sottolineando la parola devi.
Alzo gli occhi al cielo e gli do una bacio sulla guancia per poi dirigermi in camera mia.

Appena salgo mi asciugò i capelli che prima non avevo voglia di asciugare.

Controllo lo zaino e ci trovo tutto l'indispensabile per il mio primo giorno di scuola. Siamo a febbraio e lo so è un brutto periodo per trasferirsi ma papà ne ha avuto la necessità.

Domani mi aspetta una giornata difficile e allora scrivo la buonanotte a Chiara prego e poi mi vado a letto.

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