Milano

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Milano. Ho sempre sognato di ritornarci.

Dopo la gita in terza media con la classe, me ne sono totalmente innamorata.

Sarà anche una città molto caotica, ma la parte che amo di più e quella artistica, a partire dalle opere d'arte nei suoi infiniti monumenti, e musei alle parete coperte da disegni fatte con bombolette.

Quando sono venuta qua non sono potuta entrare nel duomo, ma oggi  ho deciso che ci andrò anche a costo di aspettare tutto il giorno fuori.

Ed ora eccomi qua ad aspettare, il biglietto l'ho preso qualche ora fa. Oggi è domenica ed è stra pieno. 
Mancava poca al mio turno quando arrivò un gruppo di cinesi e mi sorpassarono.
Io faccio per sorpassarli a mia volta, ma un omone messo davanti al duomo mi fa no con la testa.

Ma che vuole quello, ha visto solo me.

Va bene dai, aspetto, ma inizio ad avere veramente fame.

Huffa non mi sono portata niente con me.

Dopo un quarto d'ora arriva il momento.

Tiro fuori la mia macchinetta fotografica e mi metto a fotografare tutto, anche cose che sembrano invisibili.

Succede sempre così mi attirano sempre i particolari più ignorati, e più piccoli.


Mi dirigo verso una pizzeria, per prendermi qualcosa da mangiare ma vedo che è troppo pieno e allora decido di andare solamente in un bar e prendermi un tramezzino.

Mentre cammino per allontanarmi un po' da quel centro troppo incasinato, di gente che correre, di gente che si tiene per mano, di persone che si guarda ammirando tutto, di persone che cammina annoiata, di persone che parlano senza guardarsi in faccia.

Camminavo con passo veloce, quando un'immagine mi fece frenare di colpo: C'era una bambina con la mano tesa verso una che cercava di toccare, il cane un po' impaurito rimane immobile.

Tiro fuori fuori la macchinetta, mi inginocchio  e faccio un paio di scatti. Mi avvicino sempre di più. Quei due cuccioli in mezzo alla gente.

Quando arrivo a due passi da loro, e la mano della bambina tocca il muso del cane, il cane fece un passo in avanti.

Ora la bambina gli sta facendo passare la mano sulla schiena dell'animale.

Ora lo tiene tra le braccia. Sto per avvicinarmi ancora di più quando qualcun passa davanti e si ferma.

Faccio per superarlo e finire di fare le foto, ma vedo la bambina che piange che viene trascinata dalla mamma, faccio comunque un ultimo scatto.
Adesso  mi giro di scatto e guardo male il ragazzo che sta in piedi con le mani in tasca.

Anche lui mi guarda con uno sguardo per niente amichevole. 

Mi alzo e continuo a guardarlo senza dire niente, lui è molto più alto di me e per guardarlo devo alzare lo testa e lui e proprio davanti al sole.

Di solito funziona con uno sguardo serio prima o poi o distoglie lo sguardo o dice scusa o almeno delle spiegazioni.

No ma lui resta lì a guardarmi. Sembra arrabbiato.

L'unica a dover essere arrabbiato sarei io.

Visto che a quanto pareva non aveva intenzione di spiccare parola " Potresti dirmi il motivo per cui mi sei messo fermato proprio davanti a me, per poi stare fermo?" Dico io

Lui resta a guardarmi sempre duro per un po' e poi risponde con un tono freddo :"E tu perché stavi fotografando mia sorella come se fosse a un provino per diventare modella?"


Mi potevo immaginare tutto tranne questo.

Aveva occhi marrone nocciola che erano con delle sfumature quasi oro verso la pupilla. Erano da fotografare, sono sempre stata affascinata dagli occhi e dalle mani delle persone.

Abbassai lo sguardo un po' per vergogna e per la serietà del suo viso.
"Scusa non sapevo fosse tua sorella... " Prima che dicessi altro lui disse " E adesso cancelli tutte quelle foto. Davanti a me" 

Alzai di scatto la testa. Eh no. Non ci penso neanche.

"No!" Risposi senza riuscire a controllarmi o a cercare di essere il più cortese possibile.

"Come scusa?"

"Non posso cancellarle."

"Non puoi? o non vuoi?"
" Tutte e due" Ma io non capisco perché si sia arrabbiato così tanto sono solo delle foto.

"Non capisco." disse con un espressione confusa 

" Per cancellarle mi serve un computer e mi piacciono troppo per cancellarle."

"Non me ne frega un cazzo, se le foto ti piacciono o no. TU LE FOTO DI MIA SORELLA LE CANCELLI SUBITO" a giudicare dalla sua faccia posso capire che è molto arrabbiato, più di quanto mi aspettassi.

"Se no?" E io me le sto cercando facendo così.

"Se non ti scordi la tua macchinetta." disse con un sorrise in faccia e la mia fotocamera in mano.
Oh, ma quando se l'è presa?

"Ridamela subito! Brutto ladro" Feci per riprendermela ma lui la mise dietro la schiena.
"Eh no" disse lui.

No io non posso vivere senza la mia fotocamera.

Il cellulare si mise a squillare ma misi giù la chiamata, non potevo parlare al telefono ora.

Non ora che la mia fotocamera è tra le  mani di quello.

"Dai per favore."
"Solo se cancelli le foto"

"Ma ti ho detto che ho bisogno di un computer." Dai fa che mi lasci

"Okay, allora vieni con me."

"NO, io non vado da nessuna parte con te. Per me sei un perfetto sconosciuto."
"Dai non fare la bambina, mia sorella era una sconosciuta per te eppure la stavi fotografando."

Magari è tutto un piano, lui voleva rapirmi fin dall'inizio. Era tutto programmato. O la fotocamera, che costa più di lui, o me.

Feci in passo indietro, questo ragazzo inizia a farmi paura.

"Io chiamo la polizia, se non me la ridai indietro."

"Brava, sei molto intelligente. Chiama pure, e così dico che fai foto a mia sorella, che è più che minorenne e che la fotocamera l'ho trovata e volevo proprio consegnarla alla polizia perché non sono sicura che sia tua."

La storia del rapimento, sempre ancora più vera adesso. Allora decisi di fare forse la cosa più stupida.

MI girai e mi misi a correre urtando la gente che mi urlava dietro. Che si tenga la mia fotocamera piuttosto di portami anche me.

Lo sentii urlare qualcosa ma decisi di correre ancora più veloce. Per fortuna sono abbastanza veloce e riesco a uscire dalla folla sana e salva.

Inizia a frugarmi tra le tasche alla ricerca del mia cellulare. Oh no, non mi dire che mi ha preso anche quello.

Cercai meglio e per fortuna ce l'avevo nella tasca della felpa.

Digitai il numero di papà ma prima che rispondesse qualcuno mi tocco la spalla.

Io d'istinto tirai un urlo che sembrava non finire....



***Angolo autore***

Eccomi con un po' di ritardo ma eccomi.

Scusate tanto, ma ho veramente pensato di smettere di scrivere la storia.

E' stato un periodo bruttino, ma ne sono uscita.
E grazie ai vostri commenti ora sono qua.

Grazie mille a tutti e continuate a commentare tutto ciò che pensate, anche se avete giudizi negativi, non mi offendo.

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