Ancora

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Mi affretto ad entrare ma in quel momento il ragazzo che aveva parlato prima mi prende per il braccio e mi ferma.
"Aspetta..." dice di sbieco
Oh ora lo riconosco. Era il ragazzo dell'auto. Quello che mi inseguito.
"Ma tu sei..." non gli lascio finire la frase che ritiro bruscamente il braccio per poi scappare dentro

Sto veramente correndo per il cortile e sto urtando un po' troppe persone. Ma non posso fermarmi. Appena arrivo in classe mi guardo dietro e per mia fortuna non mi ha seguito.
Vedendolo Alicia mi viene incontro.
"Ehi tutto okay?" dice preoccupata
Faccio sì con la testa e mi vado a sedere, lei mi segue e si siede sul suo posto.
"Dunya, cos'hai? Hai corso?" continua a chiedermi.
Allora decido di raccontarle tutto e lei in certe momenti del racconto si mette a ridere e rimango a bocca aperta quando cerca di dare spiegazione al comportamento del ragazzo e dicendo che magari non ero suo intento rapirmi.
Io rimango della mia idea.
"Domani in ricreazione mi fai vedere questo che fa la nostra scuola."
"No io da oggi non esco più dalla classe." lei ride, ma io sono seria. Farò le corse ora che so che uno frequenta la mia scuola.
"Dai allora me lo farai vedere di nascosto."
"Va bene, ma se mi vede io non ti aspetto e scappo." dico arrendendomi e anche perché magari sarebbe stata capace di darmi più informazione su di lui.

La prof di economia entra due secondi giusti prima della campanella, e mezza classe era ancora fuori ma lei chiude la porta. Piano piano iniziano ad arrivare tutti e ad ognuno dice la stessa frase:"la prossima volta non farò entrare nessun al suono della campanella. Andrete tutti dal preside." loro non sembrano per niente preoccupati come se fossero abituati.

Inizia a fare l'appello e quando mi vede mi chiede qualcosina su di me e su dove sono arrivata col programma, e non mi meraviglio quando mi dice che sono più avanti, mi chiede dei voti e per fortuna questa è una delle materia che più preferisco.
Facciamo una lezione in cui lei legge del libro e la classe si annoia a fare altro.
Alicia sembra cercare di stare attenta ma dalla sua faccia capisco che non ne comprende molto.
Inizio a spiegarle a parole mie il metodo della partita doppia, cosa molto semplice per i miei gusti, e quando lei inizia a capire le dico di fare un esercizio e che magari la aiuto.
"Alicia e Duney. Visto che siete così brave da non ascoltare la lezione venite alla lavagna a fare un esercizio." Wow questa prof è proprio un genio si è accorta che due alunni non seguono. E poi Duney?
"Dunya." la correggo
"Sì è qua che è scritto male. Dai alzatevi. Fate il 3.12" dice guardandomi alzarmi. Non spaventa per niente.
"Io non ho il libro." dico
"Ti i presto il mio." dice qualcuno da dietro. E vedo che è Silvia la ringrazio e prendo il libro. La faccia di Alicia è un insieme di preoccupazione e arresa.
"Ti aiuto io" le dico sottovoce mentre andiamo alla lavagna.
"Non so se ce la farai." mi dice cercando di non farsi sentire dalla prof.
"Non ti preoccupare, so come fare.

"Inizia tu... D-Dunya" dice la strega.
Prendo il gesso leggo bene la traccia e mi metto al lavoro. Quando finisco mi pulisco le mani sui miei jeans, un brutto vizio. E guardo la prof.
Alicia sembra aver appena visto un miracolo.
La prof guarda in cerca di errori e per fortuna non ne trova ero insicura su un punto ma l'ho azzeccato.
Suona la campanella e in teoria abbiamo un'altra ora. Ma vedo la prof mettere via le sue cose. Ma quello che orario mi ha dato. Dai almeno Alicia si è salvata.

"Allora ragazzi vi lascio da soli per l'assemblea e tra mezz'ora verrò a vedere come vanno le cose. Nessuno può uscire dalla classe se non per urgenze. Se avete bisogno di me sono in aula insegnanti."
Dice uscendo di corsa. A quanto para neanche lei ha tanta voglia di insegnare.

In questo momento si dovrebbe discutere dei problemi della classe ma qua ognuno sta o chiacchierare o per fatti proprio al cellulare o a fare altro.
"Ti va di andare a prendere qualcosa da bere?" dice Alicia guardandomi io la guardo un po' indecisa sul che fare. La prof ha appena detto di uscire
"Non ti preoccupare la prof sta in aula insegnanti fino alle 30 giuste e poi arriva, faremo presto."
Mi lascio andare e andiamo dalle macchinette, con noi è venuta anche Sofia, una ragazza seduta vicino a Alicia, e da quanto mi sembra di capire sono molto amiche.
Io mi prendo un tè, Alicia una cioccolata e Sofia un caffè. Decidiamo di andare in classe ma la sfortuna vuole che, tra tutte le persone che potevo incontrare, incontro proprio la persona che non volevo vedere per il resto della mia vita.

Prendo subita la mano di Alicia e faccio per tornare indietro ma in quel momento sentiamo la voce del preside e mi trascina di sopra passando vicino a lui.
"Se ti trova il preside tutte fuori sono guai."
"Allora sei proprio tu..." dice facendomi gelare il sangue.
Mi fermo di colpo e le ragazze mi guardano. Mi giro piano verso lui e lo guardo un po' terrorizzata. Perché sorride.
"Io cosa?" dico titubante
"Sei quella che si è fatta mezza Milano di corsa." dice ridendo
"Beh era la cosa migliore da fare trovando mi davanti e sconosciuti che vogliono rapirmi." dico incrociando le braccia.
"Aspetta ma è questo quello che mi dicevi... " dice Alicia
"Si questo è quello dell'auto"dico a bassa voce.
"No aspetta.. Ma seriamente pensi che voleva rapirti?" dice diventando serio.
"Volevate" lo correggo.
"Ma io non c'entro niente."
"Sì e chi..." "Ragazzi che ci fate qui?" ci interrompe il preside. Quando mi giro le mie compagne sono sparite.
"Ehm la ragazza qua.." dice indicandomi. Ma che intenzione di fare? "Voleva andare in bagno e si è persa allora le stavo spiegando dove andare." il preside annuisce, gli sorride e se ne va.

"Vieni ti accompagno in bagno" dice tirandomi per il braccio.
"No io torno in classe." dico cercando di staccare la sua mano avvolta sotto al gomito.
"Dobbiamo prima chiarire." dice e arrivati nella parte opposta di dove eravamo.
"Allora non so cosa hai capito dell'altra volta ma credo che tutto quello che hai capito l'hai capito male." dice guardandomi.
"Allora io non so cosa sia successo precisamente ma di quello che Ryan mi ha raccontato ora ti dico come stanno le cose."
"Beh e chi mi dice che crederò a quello che mi dici? Chi mi dice che non siete veramente rapinatori e che stai facendo questa scena solo per portare a buon fine il vostro piano che è saltato l'altra volta?" dico tutto d'un fiato. E lui ride, mi pare ovvio
"Ma ti senti? Dove credi di essere in un film americano? E poi non credo tu sia così ricca o importante da usati come ricatto per la tua famiglia." forse un po' ha ragione. Ma potrebbe anche usare la parole a suo favore.

"Allora mi fa spiegare?" annuisco ma appena guardo l'ora vedo che sono le passate le mezza.
"No aspetta, io devo andare in classe." dico scappando.
"Ti aspetto davanti scuola allora." dice facendomi l'occhiolino.

Corro in classe e quando arrivo la prof mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Mi scusi prof, ero fuori perché..." ma vengo interrotta dalla prof che dice di andarmi a sedere e che i miei compagni le avevano già spiegato il motivo.

Appena è suonata la campanella ho salutato di sfuggita Alicia e Sofia che mi sorridono. Sanno che cerco di non incontrare, infine ho dovuto spiegare in grandi linee la storia anche a Sofia. Ma quando esco trovo lì in piedi ad aspettare qualcuno di ben peggio. Il ragazzo/rapinatore, Ryan di come ha detto l'altro, mi giro ma vedo l'altro che esce dalla porta. Cammino di fretta verso il cancello ma vedo che mi guarda. Che faccio ora?

"Eccoti." dice quello della mia scuola da dietro di me.
"Sì ora mi spieghi che sono di fretta."dico cercando di evitare lo sguardo dell'altro.
"Allora.." prende a parlare Ryan. Ma perché.
"Io vado risolvete voi." dice mettendosi il casco della moto.
"No" dico un po' troppo forte. Si toglie il casco e sbuffa.
"Allora dicevo quel giorno quando tu stavi facendo la foto a mia sorella sono venuto da te ed è decesso quello che è successo."
"Si ma chi mi dice che quella è tua sorella." dico guardandolo.
Tira fuori il cellulare e mi fa vedere una foto di lui e la bambina abbracciati. Che carini. Sorrido a quell'immagine e gli faccio segno di continuare.
Spiega tutta la storia dicendo che non aveva cattive intenzione come avevo capito ma solo non voleva che io usassi le foto di sua sorella per pubblicarle o cose così ma io gli ho spiegato che io le foto le faccio perché mi piace farle e non per altro. Non tanto convinto mi lascia andare.

Oggi dovrei anche andare in libreria a prendere i libri e sono stanca allora decido di andarci domani e mi dirigo verso la metro per andare a casa. 

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