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PUNTO DI VISTA DI MAX
Finalmente, dopo due settimane hanno usato la carta di credito e siamo riusciti a localizzarli.
Calabria.
Bene.
Partirò oggi stesso.

PUNTO DI VISTA DI SHARON
Due settimane stupende. Non mi sono annoiata nemmeno per un secondo.
Poi questo posto è veramente un sogno.
Ho deciso di restare qui, difatti ora abbiamo trovato lavoro e abbiamo preso casa. E tutto un sogno.

PUNTO DI VISTA DI ALEX
Sto andando a fare benzina, Sharon é a casa a preparare la cena.
Un tizio in nero, tutto incappucciato, si piazza davanti la macchina, per fortuna mi sono fermato in tempo.
«Ma che cazzo fai, sei impazzito?!» gli urlo dal finestrino.
Il tizio rimane immobile ed in silenzio, c'è buio e lo vedo malapena. 
Decido di scendere, per verificare che stia bene, ma non appena apro la portiera e distolgo lo sguardo dalla sagoma, si mette a correre.
Sparito nel buio totale.
Faccio benzina e mi dirigo verso casa.

Apro la porta secondaria e noto che Sharon sta fissando la porta principale, spaventata e con un coltello appuntito in mano. Prendo uno dei bastoni rigidi che ho nascosto in giro per casa non appena  acquistata, e mi dirigo lentamente verso la cucina. Tramite riflesso del forno noto una sagoma, la stessa che ho visto venti minuti fa circa.
Noto che.. Ha una pistola in mano, puntata su Sharon. Mi avvicino ancora, sono alle sue spalle. Prendo il bastone e lo spacco sulla testa del tizio, facendolo cadere privo di sensi. 

«Sharon, come stai? Chi era quello e perché era qui?» le chiesi.
Non ci fu risposta. Era scioccata ed aveva ancora il coltello in mano.
«Ehi tesoro, tranquilla, é tutto ok » cercai di toglierle il coltello dalle mani, ma se lo tenne stretto e l'ultima cosa che vidi era la ragazza che amavo che mi aveva infilzato un coltello nel petto, a livello più o meno del cuore.

PUNTO DI VISTA DI MAX
Dopo 10 ore di viaggio, sono stato avvisato da un elicottero che c'era qualcosa di strano nella nuova abitazione di Sharon, precisamente qualcuno. Era entrato in casa un uomo in nero, tutto coperto ed incappucciato. Non si riusciva ad identificarne il volto.
Ero fermo all'autogrill.
Accesi la macchina in svelta e proseguii con il mio tragitto.

La strada doveva durare 1 ora ma l'ho percorsa in 20 minuti. Vado verso la porta principale, vedo due corpi a terra, sangue ed una possibile Sharon che trascina dalle braccia un corpo, che temo siano ormai cadaveri, dato l'aspetto horror di tutto ciò.
Sangue dovunque, per terra, sulle braccia di Sharon, sui cadaveri. Vicino ad essi noto un coltello insanguinato.
Sono ancora sotto la porta, Sharon non mi ha ancora notato. É impegnata con quei poveri corpi, che riconosco il tizio incappucciato, che mi ricorda un suo ex, ed Alex. Scivolo lo sguardo sulle mani di Sharon, ha una pistola in mano.
Un «oh mio dio» mi scappa di bocca, Sharon alza lo sguardo e punta la pistola verso la mia direzione. Faccio per girarmi e scappare ma sento un botto, un dolore atroce al collo che mi fa cadere terra e..
«Meno tre» sentii dire da Sharon. Ed é l'ultima cosa che sentii prima di andare all' altro mondo.

Un Sentimento ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora