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Sono passati due giorni e ancora non ho notizie di Alex..
Sono in pensiero. Se domani non avrò suoi segni di vita, rimarrà l'opzione di domandare al capo o.. andare a casa sua..anche se so già che appena ci vedremo saremo affamati di passione..

'Incidente stradale' mi disse il capo..
Alex ha avuto un incidente stradale.. La stessa sera che l'ho visto per l'ultima volta...
Se fosse a causa mia? No, non me lo perdonerei mai..

Sono in macchina con Max che mi è venuto a prendere a lavoro..
«Alex è in ospedale»
«Come scusa?»
Sentii una mano scuotermi la spalla.
«Eh, si scusa.. Dicevi?» dissi insicura.
«Chi hai detto che è in ospedale? »
Oddio l'ho detto ad alta voce.. E non me ne sono resa conto..! Ok, calma..
«Alex.. T-ti ricordi di lui?» borbottai.
«Ah si, mi ricordo, mi ricordo. Cosa gli è successo, come sta?»
«So che ha avuto un incidente stradale e che ha un braccio fasciato» risposi triste.
«Bhe se ti va domani possiamo andare a trovarlo»
A questa frase spalancai gli occhi e tornai a balbettare.
«N-no, io non posso, lavoro..
P-poi è meglio che riposi, non lo disturbiamo..»
«Forse hai ragione. Ma dimmi, tu tutto ok? Ti vedo pallida..»
«Ehm.. Io? Sisi, tutto apposto, grazie. »
«Ok..» fu un ok che non mi convinse molto.. Però non volevo farci troppo caso..

Arrivata a casa, decido di prepararmi un bagno caldo.

Oggi è l'ultimo giorno di stage, sono abbastanza tranquilla e serena. Sto iniziando a farmici l'abitudine di una vita senza Alex. Entro nello stanzino, dove sono stati messi i prodotti e gli oggetti per pulire, spalancando la porta e udisco un lamento.
Entro e chiudo la porta e mi viene spontaneo un «Oh mio dio scusa, stai ben»
Ma vengo interrotta e tra me e me penso che potevo accendere la luce prima di chiudere la porta..
«Sono appena rientrato e già cerchi di uccidermi?!»
«Alex!!» la mia bocca parla da sola. «Oddio scusami, non sapevo che.. E nemmeno.. C-come stai, tutto bene, ti ho fatto male? È da un po' che.. Scusa» balbettai e venni interrotta nuovamente.
«Ehi calmati, è tutto apposto, è già passato tutto»
Trovai la luce e appena lo stanzino si illuminò  notai un Alex trascurato e pallido.
«Sei pallido» rimasi a bocca aperta. La porta si spalancò «Allora con questi stracci!»
«Oh si, gli stracci..» mi ricordai.. «Me ne sono dimenticata, scusa Jason» Jason era un mio caro collega, ci andavo d'amore e d'accordo, però nel momento del lavoro non si scherza. Gli passai uno scatolone con dei stracci al suo interno, Jason lo prese e si allontanò, io lo seguii e mi voltai verso Alex salutandolo con la mano. Alex rispose con un sorriso e un cenno col capo.

«Allora.. Si bhe ecco.. É difficile salutare delle persone coinvolte in una piccola parte della propria vita, anche se qualche volta verrò a trovarvi e magari oltre questo stanzino, però comunque, si, bhe, ecco.. Mi mancherete tutti.. Ma ora, lancio un brindisi alla speranza!!»
«Alla speranza!!» urlarono in coro i miei colleghi.
La giornata è andata bene e tutto questo mi mancherà.
Siamo tutti nello spogliatoio e sorseggiamo spumante accompagnato con una fetta di torta al cioccolato al latte con ripieno di cioccolato bianco e lamponi. Per alcuni è troppo dolce ma io ne vado matta.
E ci salutiamo così. Alcuni sono stati dolcissimi: mi hanno fatto trovare nel mio armadietto delle rose rosse.
Mi mancheranno tutti, anche Alex..

«Scusami ma c'è stato un incidente stradale e sono bloccato da più di mezz'ora nello stesso preciso punto.. Non so, vedi se riesci a farti accompagnare e poi vedo se riesco a passare a casa tua per il bacino della buonanotte» rispose Max al telefono, l'avevo chiamato perché non si faceva vivo e mi stavo preoccupando.
«Ah, va bene tranquillo.. Prenderò un taxi»
«Ma siccome costa tanto e a quest'ora non ci sono ti accompagno io» mi interruppe Alex alle mie spalle. Mi giro verso di lui e gli mando un occhiataccia. Rispose facendo spallucce.
«Ottima idea Alex! Ti devo un favore, mi hai salvato la vita!!» urlò Max al telefono, provocandomi un fastidio immenso all'orecchio.

Un Sentimento ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora