Federico corse subito verso la stanza di Michael: era lì che lo avevano portato dopo averlo trovato visibilmente in stato di shock. Aveva pianto molto, e anche se adesso era più calmo, si stringeva le gambe al petto e non sembrava volersi smuovere dal letto. Così lo aveva trovato Federico, che scacciò alcuni semidei curiosi per poi restare solo con il suo ragazzo e Chirone nella stanza.
«Cos'è successo?» Domandò Federico, ma Michael affondò di più la testa contro le ginocchia e non rispose.
Allora il figlio di Ares guardò Chirone, ma il centauro scosse la testa e alzò le spalle, dal momento che ne sapeva praticamente quanto lui. Federico si avvicinò al riccio e lo abbracciò: inizialmente sentì che aveva paura di quel contatto, ma poi Michael riconobbe la calma e la forza che gli infondevano quelle braccia e si rilassò. Tirò su col naso e si asciugò le ultime lacrime con il dorso della mano prima di parlare.
«Ho visto una cosa orribile all'anfiteatro» cominciò. «Era una specie di mostro altissimo, con una faccia spaventosa che sembrava incandescente e due occhi rosso fuoco. E poi aveva delle lunghe braccia con artigli e mi ha ringhiato contro. Poi non lo so, penso di essere svenuto...»
Un altro singhiozzo gli sfuggì dalle labbra e le braccia di Federico si strinsero meglio attorno al suo corpo esile.
«Perché eri nell'anfiteatro in piena notte?»
Michael guardò confuso Chirone: tra tutte le domande che poteva rivolgergli, quella proprio non se l'aspettava.
«I-Io non lo so» biascicò. «Avevo sognato qualcosa che ora non saprei dire, però ricordo di essermi svegliato con la necessità di dover andare lì.»
Il centauro sembrò rimuginare a lungo su quelle parole, almeno finché Michael non sbottò.
«Ma perché queste cose strane succedono solo a me?!»
«Non ne ho idea» rispose Chirone. «Ma lo scopriremo.»
∞
Federico e Michael furono esonerati dall'addestramento mattutino, perciò si trovavano nella casetta di Chirone e Dioniso, finalmente ultimata nella sua ricostruzione. Dioniso guardava pensieroso i libri nello scaffale in fondo alla stanza e ogni tanto mugolava qualcosa di incomprensibile, finché non esultò attirando l'attenzione di tutti e afferrando due libri dall'aria molto antica. Li poggiò sulla scrivania e li sfogliò rapidamente, alla ricerca di una pagina in particolare.
«Ecco!» Esclamò puntando l'indice su un foglio ingiallito.
Gli altri tre si strinsero attorno alla scrivania, allungandosi per vedere cosa stesse puntando il dito del dio. Michael fu scosso da brividi quando vide che l'immagine, seppur disegnata, era identica al mostro che aveva visto la notte precedente.
«È lui, vero? È quello che hai visto all'anfiteatro» disse vittorioso Dioniso.
Michael annuì mentre guardava preoccupato la figura sul libro.
«Cos'è?» Chiese con un filo di voce.
«Faresti meglio a chiedere chi è. Si tratta di Crono.»
Michael sbarrò gli occhi e sbatté un paio di volte le palpebre. Anche Federico rimase un attimo sbalordito, mentre Chirone era stranamente silenzioso e immerso nei suoi pensieri.
«Il Crono quello... Cioè il padre di Zeus?» Balbettò il riccio.
Dioniso annuì e rivolse uno sguardo eloquente al centauro, che però non sembrava prestargli molta attenzione.
«Ohh, insomma Chirone! Torna sulla Terra!» Sbottò Dioniso allargando teatralmente le braccia.
Il centauro finalmente si riscosse e prese a trotterellare per la stanza.
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Heroes
Fanfiction[Crossover: Midez + Percy Jackson] Michael, figlio di Ade, viene portato al Campo Mezzosangue per sfuggire alla furia di Zeus che vuole catturarlo e rinchiuderlo nel Tartaro. Federico, figlio di Ares, non sarà molto contento del nuovo arrivato al Ca...