HAPPY BIRTHDAY TO ME! (vi lascio al capitolo, ci leggiamo alla fine!)
Harry Styles
La chiamata di Samantha non mi ha sorpreso. Qualunque sia la nostra relazione, siamo diventati davvero bravi a non odiarci a vicenda.
Sebbene mi faccia ancora irritare, un po' apprezzo la sua presenza.
È diventata la cosa più vicina ad un amico per me, a parte Niall e Louis. E anche la mia amicizia con quei due è piuttosto instabile.
"Grazie per essere venuto a prendermi," dice Samantha per quella che sembra essere la millesima volta. Sembra stanca e ferita. I suoi capelli biondi sono raccolti in una crocchia e il trucco è praticamente scomparso. Continua ad essere bellissima, comunque. Anche con le occhiaie sotto gli occhi e lo sguardo desolato. È ancora attraente.
"Sì, beh," dico, non sapendo bene cosa dire. Non sono molto sicuro di come reagire alla sua gratitudine. Sembra che la nostra relazione si sia trasformata in questo: uno scambio di favori.
"Sai che significa molto per me, vero?" dice, "Voglio dire, è abbastanza triste che l'unica persona su cui io possa contare sia il mio capo che, tra l'altro, mi odia."
"Io non ti odio." mormoro sottovoce.
"Cosa?" ghigna Sam, i suoi occhi luccicano per la prima volta stasera.
"Non ti odio," dico un po' piu forte, spaventato da quelle parole. Non ho mai ammesso di fronte a qualcuno che non lo odio. Fatta eccezione per mia mamma e mia sorella. Ma loro sono l'eccezione a molte cose.
"Davvero?" ridacchia, "Perché, indovina un po', neanche io ti odio."
"Ne sono lusingato," rispondo, digrignando i denti. Ha quel suo modo fastidioso di tirarmi le parole di bocca nel modo più affettuoso umanamente possibile. Voglio odiarla. Odiarla davvero. È irritante e, qualche volta, un po' incompetente. Ma si sta facendo spazio dentro di me. Un po' alla volta. Sta diventando cosi familiare e, sorprendentemente, confortevole per me. Mi sento come se non avessi più il bisogno di mordermi la lingua o trattenermi dal dire la mia opinione con lei. Certo, sembro uno stronzo quando sono intorno a lei, ma sono davvero me stesso. Qualcosa di davvero difficile nel mondo del business.
"Harry, penso proprio che stia iniziando a piacerti," dice, arricciando le labbra e incrociando le braccia. Indossa dei pantaloncini e una grande felpa. Nascondono bene le sue curve - con mio disappunto.
"Non mi piaci, ma non ti odio," la correggo, scuotendo la testa.
"L'abbraccio di prima non sembra essere d'accordo," dice, con sguardo risaputo. Quel dannato abbraccio. È stato un incidente. Un riflesso, se vogliamo metterla così. Che cos'altro avrei dovuto fare di fronte ad una ragazza in lacrime.
Avrei dovuto immaginare che Samantha ne avrebbe fatto un affare di stato.
"Devi star scherzando," sospiro, scuotendo la testa e coprendomi la faccia con le mani, "Era un tentativo di essere gentile con te. Immagino che non lo farò mai più."
Sam scoppia a ridere, la sua voce risuona in tutta la limousine. Persino Bruno si volta per accertarsi che siamo ancora vivi.
Le risate non sono così comuni intorno a me.
"Sorprendente, Harold," dice, le parole escono con facilità.
"Harold, uh, Sam?" dico, guardandola con le sopracciglia sollevate.
I suoi occhi diventano scuri e smette di ridere, "Cosa ti avevo detto riguardo quel nome? Per favore."
"Non lo userò più se mi dici il perchè," dico, incrociando le braccia. Tutta questa storia dei nomi è stupida. Sta diventando estenuante chiamarla Samantha o Signorina Anderson tutte le volte, Sam va dritto al punto. In più la rispecchia meglio. È stravagante e diverso, proprio come lei, che non ha paura di essere diversa.
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Empire. H.S. [italian translation]
FanfictionLa vita di Samantha Anderson sta finalmente venendo insieme. Ha frequentato la scuola che ha sempre sognato di frequentare, la NYU. Ha ricevuto l'opportunità di stage presso la nuova agenzia di moda, design Tomlinson, e ha un fidanzato che l'ama ten...