Harry Styles
Il profumo dei croissants riempie la stanza di Sam. Questa è la Parigi che mi piace e che voglio. Il sole splende attraverso le finestre che portano sul terrazzo. È la prima volta che c'è il sole a Parigi da quando siamo arrivati.
Una leggera musica suona dall'altra stanza, una musica dolce con qualche accenno di chitarra. Acustica, presumo. La chitarra acustica è uno degli strumenti più belli che ci sia. So che piace anche a Sam; un'altra cosa che abbiamo in comune.
Realizzo poi che la canzone è una versione acustica di "Why Georgia."
Sam è in piedi in cucina, muove i fianchi a ritmo e sta mangiando un croissant.
Il quadro non può essere più perfetto di così.
Si è fatta spazio dentro di me in poco.
A questo punto sono afflitto con me stesso, è bella e intelligente e dolce e semplicemente tutto quello che voglio in una persona. È quel tipo di persona con un umorismo sarcastico e spiritoso. Più le sto intorno, più mi ammalo del suo sorriso. È come una boccata di aria fresca.Ed ora che il suo ragazzo se n'è andato, ho la possibilità di immaginare un possibile futuro per noi. Non un matrimonio o qualcosa del genere. Semplicemente averla intorno e magari presentarla alla mia famiglia. Cosa che non ho mai fatto prima.
"Bella musica," mormoro, raggiungendola e afferrandola per i fianchi. Indossa la mia camicia da lavoro e le sue mutandine. Decisamente una bella vista.
"Buongiorno Signor Styles," mi dice, bagnandosi le labbra. Apro la bocca facendole segno di darmi un po' del dolce ancora caldo. Mi concede un morso veloce, i suoi occhi rimangono incollati ai miei tutto il tempo, "Amo tutto questo."
"Cosa ami?"
"Questo momento," ammette, "Essere a Parigi, mangiare queste delizie. Anche essere qui con te."
"Non avrei mai pensato di sentirtelo dire," ridacchio, stringendo la presa sui suoi fianchi. È magnifico pensare a dove siamo arrivati. Quando ci siamo incontrati, tutto quello che di lei mi in infastidiva ora lo trovo incredibile: la sua persistenza nel lavoro e il suo assiduo rispetto per l'onestà e l'integrità, anche quella leggera insolenza quando si tratta dell sue opinioni. Sono tutte piccolezze che la rendono una delle donne più spettacolari che abbia mai incontrato.
"Dico davvero," dice, annuendo, "Possiamo restare qui per sempre?"
"Potrei trasferire la mia azienda qui," aggiungo.
"Potremmo vivere in collina, ma venire giù in città nei fine settimana," dice con aria sognante e con occhi luccicanti.
"Potresti comprare vestiti tutto il giorno," le dico, baciandole il collo e la guancia. Un sorriso si forma sulla sua faccia, facendo in modo che il suo sogno diventi qualcosa che io voglio realizzare. Vivere con lei qui sarebbe fantastico. Saremmo la coppia d'affari più potente in assoluto.
Ma comunque una relazione sarebbe difficile per me. Però magari per lei ne vale la pena?
Si morde il labbro inferiore appena mi struscio leggermente alla sua schiena, lei mi mormora quasi a bassa voce, "Sai come convincere una ragazza, eh?"
"È un talento," ghigno, baciandole la tempia, "Ma davvero ti piace stare qui?"
"Se mi piace? Lo amo," risponde, muovendo ancora la testa a ritmo della canzone che sta suonando in sottofondo, "Se Louis decidesse di trasferirsi qui, lo seguirei senza esitazioni. Non che abbia molto che mi tenga a New York, ora come ora."
"Parli di Luke?" chiedo, abbiamo evitato l'argomento per quasi tutta la settimana. Ma ora è riapparso. Secondo me, non dovrebbe più guardarsi indietro. Lui è stupido e decisamente inferiore a lei. Ma questa è comunque solo la mia opinione.
"Già, non ha neanche provato a parlarmi da quando abbiamo rotto. Il che va bene, ma se mi avesse davvero amato non avrebbe cercato di sistemare le cose?" dice Sam, i suoi occhi scurendosi un po', "È solo che fa male un po'."
"Capisco cosa intendi," le dico, "Ma magari è meglio così, tu sei qui, giusto?"
"Ah, Harry Styles, come fai ad essere sempre così saggio," ghigna, baciandomi le labbra delicatamente. La musica cambia in un'altra canzone, dei The Fray questa volta che Sam continua ad ascoltare in continuazione.
Veniamo interrotti da un busso alla porta. Sam si allontana da me per andare a vedere chi sia e quasi urla quando vede chi c'è. E Luke sta in piedi davanti alla porta.
Corro fuori dalla loro vista, rendere nota la mia presenza complicherebbe solo le cose. La sento sospirare non appena lui inizia a parlare.
"Mi dispiace così tanto," dice, con la voce piena di tristezza e il tono incredibilmente onesto. Sento la rabbia crescermi nello stomaco, lui non dovrebbe essere qui. Lui è fuori dal quadro.
"Cosa ci fai qui?" chiede, la sua voce priva di ogni emozione, niente rabbia, niente tristezza, niente di niente. Il che dovrebbe essere un buon segno, almeno credo.
"Sono stato uno coglione. Un vero coglione. E non posso credere di averti detto quelle cose. È ovvio che non mi avresti mai tradito. Sono un uomo geloso e insicuro che è follemente innamorato di te. Mi dispiace davvero, davvero tanto, Sammy. Ti amo più di quanto le parole possano spiegare e ho solo bisogno che tu sia mia," le parole escono veloci fuori dalla sua bocca, sembra che si sia ripetuto il discorso in testa da quando ha messo piede sull'aereo per Parigi.
Il modo in cui le parla è onesto e affettuoso. So che lei dovrebbe stare con lui, con l'uomo disposto a condividere con lei i suoi sentimenti ed essere sempre se stesso e completo. Non io, che a malapena posso ammettere che mi piaccia qualcuno. Figuriamoci viverci.
"Non so cosa dire," risponde, torturandosi le labbra, "Possiamo incontrarci tra venti minuti nella hall? Devo vestirmi e ho bisogno di tempo per pensarci."
"Certo, Sammy, certo," dice, con voce frenetica. Sento uno strano rumore e mi sporgo un po' con la testa per vederli abbracciarsi. Le braccia di lui la stringono.
Come facevano le mie solo pochi minuti fa.
Ma che cazzo sta succedendo.
La porta si chiude nell'arco di un secondo e Sam si volta, i suoi occhi sono spalancati e le labbra socchiuse.
"Possiamo fingere che non sia successo niente?" chiede, aggrottando le sopracciglia.
"Dovresti essere con lui," butto fuori, anche se me ne pento subito, ma essendo consapevole che è quello di cui ha bisogno. Io sono l'opposto di ciò che dovrebbe avere e meritare. Merita il mondo e anche di più. Cose che io non le posso dare facilmente, se non del tutto.
"Cosa?" dice confusa, "Ma...?"
"No, tu lo ami. Lui ti ama. Congratulazioni," dico. Vado in camera e infilo i vestiti che ho lasciato lì. Dopo essermi vestito, mi trovo di fronte una Sam arrabbiata e confusa.
"Ma che cazzo? Io pensavo che forse.."
"Ci vediamo dopo, Samantha," le dico, prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Sento immediatamente la sua mancanza.
Lei è bellissima e l'ho lasciata, perché merita molto più di uno stronzo acido.
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Scusate l'orario, ma avevo pubblicato il capitolo prima di uscire e, non so cosa sia potuto succedere, ma non l'ha fatto visualizzare. Comunque sia eccolo qui, per chi leggerà il capitolo tra qualche ora, buongiorno; e per gli altri semplicemente buona giornata. Per me buonanotte, lol.
A presto,Lots of love, N.
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Empire. H.S. [italian translation]
FanfictionLa vita di Samantha Anderson sta finalmente venendo insieme. Ha frequentato la scuola che ha sempre sognato di frequentare, la NYU. Ha ricevuto l'opportunità di stage presso la nuova agenzia di moda, design Tomlinson, e ha un fidanzato che l'ama ten...