E all'ora dov'eri?

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"T-tu sei sorella di Joye?!"

Queste ragazze possono sembrare di tutto, tranne che sorelle: una con lunghi capelli neri, l'altra con corti capelli biondi. Una gentile e simpatica perfino con gli sconosciuti, l'altra completamente scorbutica. Una leggermente bassa, una un po' più alta della media...

A interrompere i miei pensieri, di tutta risposta, una famigliare figura femminile si avvicina a me  e a Cara: "Hey, Chris! Dove eri finita?"

Joye.

"Joye, ti stavo cercando da più di un'ora!"- esclamo, felice di averla trovata.

Finalmente possiamo andarcene da questa stupida festa.

Lei mi guarda con aria confusa e solo ora noto che i suoi occhi brillano un po' più del dovuto.

Inizia a ridacchiare: "Ci cercavamo a vicenda...questo si che è comico! Vero, Cara?"- domanda rivolgendosi alla sorella.
La ragazza dai capelli neri la osserva, impassibile: "Joye, vattene. Sei ubriaca."
"No!"
"Torna all'istituto."
"È quello che volevo fare, ma non trovavo più Chris!"

Tutti gli sguardi si puntano su di me, come se avessi la colpa di qualcosa; poi Cara si avvicina all'orecchio di Joye e le sussurra qualcosa a me incomprensibile.
Dopo qualche secondo la bionda mi prende per mano, con aria triste e arrabbiata allo stesso tempo: "Andiamo, Chris."
La felicitá di poco prima sembra essere completamente svanita dal suo volto.

"Che succede?"

Lei ignora la mia domanda: "Andiamo a casa."

"Ma...Will?"

Realizzo di non vedere il ragazzo da ormai qualche ora.

"Conosce la strada."- risponde freddamente.

***

Giunti alle rampe di scale dell'istituto, dopo un gran fatica per ritrovare il giusto sentiero in mezzo alla pineta, Joye inizia a rigurgitare tutto l'alcool assunto durante quella serata, macchiando i gradini di marmo sotto di noi.

Un po' nauseata da quella vista, faccio scorrere ripetutamente una mano lungo la sua schiena, come per rassicurarla.

"S-scusa."- sussurra, tossicchiando un po'.
"Tranquilla."
Le cingo la vita con un braccio, mentre faccio scorrere il suo intorno alle mie spalle: "Dai, andiamo."

Ci incamminiamo verso la sua stanza, fino ad arrivare davanti alla porta.

"Joye...dove hai le chiavi?"
"Nella tasca interna della borsa."- mugula assonnata.
Io afferro velocemente la borsetta blu della ragazza ed estraggo la chiave.

Giunti all'interno adagio il corpo, quasi completamente inerme, della bionda sul soffice materasso, sistemandole i cuscini dietro la testa.

Una volta finito, esco dalla camera, lasciando le chiavi sulla piccola scrivania.

***

Mi sfilo di dosso il vestito bianco, per indossare un pantalone comodo della tuta e una semplice canotta.

Mi stendo sotto le coperte, pronta per riposare la mente e prendere sonno, ma prima,
come è mia consietudine fare prima di addormentarmi, ripenso a tutti gli avvenimenti accaduti nella giornata, come per stamparli ben impressi nella mia mente.

Sono una persona molto legata ai ricordi e, nonostante alcuni di loro possano essere brutti, non vorrei mai dimenticarli.
I ricordi formano una persona, a volte nel bene, altre nel male.
Inoltre mi piace pensare che in questo modo, gli sbagli fatti oggi, domani sarò in grado di non ripeterli più.

BETTER THAN HE CAN - Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora