Come se non avessi detto nulla

217 18 3
                                    

Per un momento rimango immobile, fissandolo.
I suoi occhi sono di un nero così intenso che quasi non riesco a scorgerne e le pupille.
"Sì"- rispondo.
"Beh, anch'io. Sono arrivato da un mese."- sorride.
È molto alto, come Shawn, ma più esile di corporatura.
"Piacere, Chris."- mi presento.
Mi stringe la mano con molta delicatezza, quasi avesse paura di farmi male.
"Stai andando a pranzo?"- domanda.
"Giá"- sorrido.
Sembra un ragazzo davvero simpatico.
"Ti va di mangiare insieme? Così possiamo parlare un po'."
"Certo."
Lui mi fa segno di uscire ed io obbedisco. Subito me lo ritrovo di fianco.
"Quanti hanni hai?"- domando.
"Diciassette."- risponde -"Tu?"
"Diciotto."
Anche se, a giudicare dall'altezza, sembrerebbe lui quello più grande.
Non mi reputo una ragazza bassa (sono comunque un metro e sessantatrè) ma neanche particolarmente alta.
"Vecchia..."- commenta.
Ridacchio: "Piccolo..."
Scoppiamo a ridere insieme.

Una volta arrivati in mensa, troviamo un tavolo libero vicino alle vetrate, rivolte sull'ingresso dell'istituto.
Appoggiamo gli zaini e ci avviamo verso il buffet.
"Che fame..."- canticchia.
Decido di prendere un trancio di pizza ed una lattina di coca, mentre lui riempie il suo vassoio di una quantitá assurda di diverse specie di cibi.
"Hai intenzione di mangiare tutta quella roba?"- dico indicando il suo vassoio, quasi arrivato al limite della sua capacitá.
Lui lo osserva perplesso, come se non capisse.
"Umh...sì?"

Torniamo al tavolo ed iniziamo a mangiare, in silenzio.

Sará sicuramente quel tipo di ragazzo che si abbuffa dalla mattina alla sera, ma che non ingrassa. Che invidia.

"Da dove vieni?"- domando.
"Londra."
"Londra?"
Lui ride: "Giá, che c'è di strano?"
"Nulla, solo...non hai una pronuncia diversa."- rispondo confusa.
"Da bambino, in estate, andavo sempre da mia zia a LA."
Io annuisco: "Capisco, ma come mai sei qui?"
"Come sei curiosa!"- esclama divertito.
Non posso che dargli ragione.
"Volevo cambiare un po' d'aria, prendere un po' le distanze da casa."
Io annuisco un'altra volta.
Lo capisco benissimo, ho sentito anch'io molte volte questa necessitá. Credo sia...normale.
Stranamente non mi sento in imbarazzo, anzi.
Sono davvero a mio agio a parlare con lui.
"Tu? Di dove sei?"- domanda.
"Detroit."- rispondo automaticamente.
"E...come mai sei qui?"
"Ricicli le mie domande, eh?!"
Scoppiamo a ridere entrambi.
"Borsa di studio, comunque."
"Capisco."

Continuamo a scambiarci un sacco di domande, finchè finiamo di pranzare entrambi.

Ho scoperto che ha una sorella più piccola di otto anni, adora ascoltare musica indie rock, il suo colore preferito è il rosso "perchè lo fa' sembrare un vampiro" e la sua materia preferita è letteratura inglese.

Ci alziamo e ci incamminiamo verso l'uscita.
"Ci si vede in giro, Chris?"- domanda.
"Certo, mi sono divertita molto."- rispondo sincera.
"Anch'io, allora ci vediamo"- e con un cenno della mano, sparisce tra la folla di studenti ammassati in corridoio.

Le lezioni pomeridiane inizieranno alle 15:00, così decido di tornare in camera per finire di leggere il libro preso in prestito qualche giorno fa.

***

Il mio primo giorno è passato davvero molto velocemente.
La lezione di biologia, quella di matematica, il pranzo con Will, le lezioni pomeridiane...
Tanto che ora non sò cosa fare.
Sono da poco passate le sei, perciò è ancora presto per la cena.
Afferro il mio telefono e entro nei messaggi:

Da Luke:
Chris!
Finalmente hai risposto, ti vedo molto impegnata...
Comunque ci manchi tanto, davvero.
Ally continua a parlare di Simon con me. Rischio un esaurimento nervoso...È impressionante quante parole riesca a dire quella ragazza in un secondo.
Non vedo l'ora di Natale, amore.
Mi manchi.

Inizio velocemente a digitare la risposta:

A Luke:
Ehy Luke, così mi fai sentire in colpa.
Mi manchi tanto e anch'io non vedo l'ora di rivederti.
(Un consiglio: Ally innamorata è Ally innamorata. Non c'è speranza di farla smettere. Mi spiace, amore, ma te la dovrai subire per almeno altri due mesi.)
Ahaha.

Attendo sulla chat, in attesa di una sua risposta, che però non arriva.
Sospirando blocco il telefono.
Mi sdraio sul letto, ed alcuni pensieri inziano a girarmi in testa: i miei genitori, Allison, Luke, la vecchia scuola, i pomeriggi passati in compagnia dei miei amici a guardare stupidi film....
Inizio a sentire il bisogno di piangere, perciò esco dalla stanza, prima di farlo effettivamente.
Vago un po' per i corridoi, tanto per tenermi occupata e, senza rendermene conto, mi ritrovo davanti alla porta della camera di Shawn.
Mi fermo di colpo.

Che diavolo ci faccio qui...?

Faccio per tornare indietro, ma qualcuno mi si piazza davanti.
Alzo lo sguardo, trovandomi proprio lui, che mi osserva con aria divertita e confusa allo stesso tempo.
"Ciao Chris, come mai da queste parti?"

Oddio.
Come cavolo faccio a spiegare, ora?

"Emh..."- penso ad una scusa credibile, ma senza risultato.
"Io s-stavo..."- lui mi osserva sempre più confuso, aggrottando entrambe le sopracciglia.
Ed è allora che ricordo l'ora di matematica...
"Io volevo sapere cosa è successo. Inteso...non dovevi andare nell'ufficio del preside?"
Lui sorride: "Ti proccupavi per... questo?"
Prima che io possa rispondere, continua: "Chris, finisco in quell'ufficio praticamente tutti i giorni. Passo più tempo lì che in classe."
"Come mai?"
"Diciamo che non sono proprio il sogno di tutti i professori."

Beh, avevo avuto modo di capirlo.

"Capisco, ma Mr. Burnez sembrava decisamente serio, quando diceva che ti avrebbe rovinato..."
Lui sorride.
"Chris, è così dal primo anno. Lui mi rovina in matematica...e io, beh, gli rovino la reputazione."
Inevitabilmente scoppio a ridere, mentre lui mi osserva, perso tra i suoi pensieri.
"Chris, non per interrompere il tuo momento ridiamo di Shawn, ma è il caso che entriamo."- dice improvvisamente serio, indicando la porta.
"Shawn, non volevo offen..."
"Chris"- inizia -"scherzavo, volevo semplicemente vedere la tua reazione."

Dannazione, ci casco ogni volta.

Entriamo in camera, mentre mi maledico mentalmente.
Shawn si butta sul letto, per poi sedersi sul bordo.
Noto che mi guarda con aria confusa.
"Mh...hai intenzione di rimanere in piedi tutto il giorno?"- mi domanda dolcemente.
Scuoto la testa e mi siedo accanto a lui, ignorando i brividi che mi scorrono ripetutamente lungo la spina dorsale.
"Che ti va di fare?"
"Oh, non sò. Scegli tu."- rispondo.
"Non posso."
"Perchè no?"
Un angolo della sua bocca si incurva leggermente verso l'alto.
"Perchè, cara Chris, certi pensieri maschili, devono...ecco, rimanere pensieri."
Io sento letteralmente il mio corpo andare a fuoco. Ogni cellula sembra diventare un piccolo sole in miniatura. Cercando di combattere l'imbarazzo sussurro: "Dovrei proprio andare..."
Shawn mi fissa: "Scusa, non dovevo dirlo. Sono un completo cretino."- scuote la testa.
Nonostante tutto, queste sue parole mi inteneriscono a tal punto da spronarmi a parlare, contro la mia volontà:
"No Shawn, non lo sei. Sei...dolce."

L'ho seriamente detto?
Oh no.
Potrebbe intenderlo in un modo assolutamente sbagliato.

Prontamente alza lo sguardo, facendo incontrare i nostri occhi.
Nessuno dei due parla, nonostante il silenzio carico di imbarazzo.

"Shawn, n-non volevo..."- deglutisco, in cerca delle parole giuste, mentre sforzo di evitare alla mia voce di spezzarsi - "fa come se non avessi detto nulla."
E con queste parole mi fondo fuori dalla porta, sbattendola alle mie spalle.

Buonsalve gente!
Will Brand is a new character...♡
Ah, abbiamo superato le 100 views. No, spiegatemi.
Vi Adoroooo.
Grazie, grazie, grazie.
Vi ricordo di lasciare un piccolo commento dove mi fate sapere cosa ne pensate :)
Al prossimo capitolo!

To be continued...

BETTER THAN HE CAN - Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora