15th

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Corinne

«E quindi niente, abbiamo deciso di provare ad avere una relazione», spiegai a Calum e Michael quando quella mattina ci vedemmo per i corsi all'università. Non avevo avuto modo per parlare con loro in tutta la settimana, ero stata impegnatissima con il lavoro e con lo studio: avevo un esame alle porte e Luke era stato temporaneamente sostituito da Ashton, che nonostante fosse più simpatico di Luke ci aveva messi sotto per non fare una brutta figura con il suo migliore amico. Quindi, approfittai del nostro solito incontro in Università del venerdì mattina per raccontargli di Luke, che adesso potevo quasi definire 'il mio ragazzo'. Mi sembrava strano dirlo, visto che non avevo un ragazzo da secoli...

Michael, ovviamente, urlò e mi abbracciò; Calum si limitò a scoppiare a ridere alla scena. «È fantastico, Corinne! Io te l'avevo detto che tentare avrebbe dato i suoi frutti!», esclamò, facendomi ridere. Eravamo davanti alla sede dell'Università e probabilmente ci stavano guardando tutti, ma sicuramente non importava a nessuno.

«Adesso diventerai una donna d'élite, interessante. Ci inviterai alle feste di alta società che organizza Luke?», mi chiese Calum, prendendomi in giro, «E soprattutto, mi aiuterai ad avere il numero di sua sorella?».

Scossi la testa, ridendo mentre ci allontanavamo dall'Università. Quella mattina New York era tinta dell'arancione e del rosso delle foglie che cadevano dagli alberi, testimoni dell'arrivo dell'autunno; i toni caldi dei colori erano un bel contrasto con il freddo insolito che ci aveva colpiti quella mattina. «Sua sorella è fidanzata con il migliore amico di Luke, non posso fargli una cosa del genere, scusa», dissi, fingendomi dispiaciuta.

Ripensare a Natalie mi fece venire in mente che molto probabilmente, se io e Luke avessimo continuato ad uscire insieme, lui mi avrebbe probabilmente presentata alla sua famiglia. E, considerando che Natalie mi odiava dal nostro primo incontro... ero fottuta decisamente. Senza contare che, oltre lei, avevo un bel manipolo di persone da impressionare.

«Ma... i tuoi genitori lo sanno?», mi chiese Michael, riportandomi alla realtà con la sua voce.

Cercai di non pensare alla famiglia di Luke, d'altronde non li conoscevo ancora - e forse non l'avrei mai fatto. E comunque, anche la mia famiglia era una bella gatta da pelare, mio padre non mi sembrava proprio propenso ad una mia relazione con Luke, da quanto successo sabato; per quanto riguardava mia madre, invece, non avevo idea. Maria e Derek sarebbero stati sicuramente fin troppo felici di una mia relazione con Luke.

«Non gliel'ho detto ancora. Ma non penso che lo farò», borbottai, incupendomi.

«Perché non dovresti? È una bella cosa», obiettò Calum, guardandomi stranito.

Sospirai. «Perché io e mio padre abbiamo litigato, quando sabato mi ha vista con Luke. Secondo lui non possiamo stare insieme perché siamo troppo diversi tra di noi», spiegai, stringendomi nelle spalle.

«Va beh, in ogni caso dovrà accettarlo se la vostra relazione andrà avanti», mi rassicurò Michael, battendo una mano sulla mia spalla, «Allora, che ne dite di andare a mangiare da KFC oggi? Ho voglia di pollo».

«Ma io-».

Michael interruppe Calum, guardandolo male. «Non azzardarti neanche», lo minacciò, «Stai decidendo sempre tu dove andiamo a mangiare ultimamente!».

Calum sospirò. «Io stavo per invitarvi da me, mamma oggi faceva le lasagne», spiegò, stringendosi nelle spalle, «Ma se proprio hai voglia di pollo, andiamo da KFC...».

Michael si voltò verso Calum, guardandolo con una luce strana negli occhi. «Tua madre fa le lasagne, oggi?».

Calum annuì. «E mi ha proposto di invitarvi a pranzo», aggiunse, «Quindi, se vi va...».

Boss || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora