Luke
Seguii Ashton fuori dal mio ufficio, seppur di malavoglia. In quel momento avrei voluto mandarlo a quel paese e stare un altro po' di tempo con Corinne, nonostante dovessi risolvere la misteriosa scomparsa dei preservativi dal cassetto in cui li tenevo di solito. Chissà, forse li avranno rubati le signore delle pulizie? Mi sembrava improbabile, ma comunque non dovevo escludere nessuna pista. Il pensiero che qualcuno avesse trovato il mio nascondiglio, comunque, mi faceva sentire a disagio: ormai ero stato scoperto.
Entrammo nell'ufficio di Ashton, molto più caotico rispetto al mio, e ci sedemmo alla scrivania. Ashton era davvero nervoso, si guardava attorno impaurito e tremava visibilmente. Il suo atteggiamento mi spaventò, tanto che cominciai a chiedermi cosa gli stesse succedendo. Temevo che fosse sul punto di svenire da un momento all'altro.
«Che mi devi dire?», chiesi, cercando di decifrare l'espressione vacua di Ashton, «Sappi che sto perdendo tempo prezioso, io e Corinne stavamo per-».
«Non avreste potuto fare niente», mi interruppe Ashton, abbassando lo sguardo, «L'ultimo preservativo che avevi nel cassetto l'ho rubato io settimana scorsa, quando tu non c'eri, perché Nat era venuta a farmi visita e abbiamo pensato che-».
Guardai Ashton inorridito. «Non dirmi che avete scopato nel mio ufficio, ti prego», lo implorai, facendolo ridere.
«Ehm... già, mi dispiace per quello. È stata un'idea di Natalie».
«Dio, che schifo!», sbottai, tra le risate di Ashton, «Non riuscirò mai più a guardare la mai scrivania come prima, che schifo».
Ashton scosse la testa, tornando subito serio. «Comunque non è questo il punto. Stamattina Natalie mi ha detto la causa del suo stato d'animo sballato».
Alzai un sopracciglio. «E sarebbe?».
«Natalie è... incinta, proprio come pensavo io».
Sorrisi istantaneamente alla notizia, sembrando molto più contento di Ashton. «Ma è una notizia fantastica, Ash!», esultai, alzandomi in piedi per abbracciare il mio migliore amico. Ashton lasciò che avvolgessi le braccia attorno al suo corpo, ma non ricambiò la stretta.
Mi staccai da lui fissandolo confuso. «Che è quel muso? Non sei contento?», chiesi, sedendomi di nuovo.
Ashton si passò una mano fra i capelli, gesto che ripeteva spesso quando era nervoso, il che non era proprio un buon segno. «Sono contento, sì... ma non era decisamente programmato, ecco. Per di più Natalie non mi sembra per niente felice, ieri ne parlava come se fosse un problema e ho paura che possa prendere decisioni avventate senza consultarmi - e poi tutta questa cosa dell'essere padre mi spaventa, non so se riuscirò ad essere un bravo padre per mio figlio... lo sai che non ho una figura paterna a cui appellarmi, dovrei iniziare tutto daccapo».
Gli diedi una pacca sulla spalla per rassicurarlo. «Sta tranquillo, Natalie non prenderà nessuna decisione riguardante il vostro futuro senza prima chiedere il tuo parere. E poi sono sicuro che sarai un padre fantastico, Alex ti adorava quando era piccola», lo rassicurai, facendolo sorridere brevemente.
Ero sicuro che la cosa non finisse lì, Ashton aveva tutta l'aria di dovermi raccontare qualcos'altro. «Ah, comunque devo dirti un'altra cosa», borbottò Ashton, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, «Una cosa che avrei dovuto dirti prima, ma che pensavo fosse stata di poco conto... ma adesso che ho scoperto che Nat è incinta ha tutto molto più senso».
Alzai un sopracciglio. «Cosa ha molto più senso?».
Ashton sospirò. «Settimana scorsa ho visto Chanel entrare nel tuo ufficio, mi è sembrata una cosa sospetta quindi ho deciso di entrare anch'io e l'ho sorpresa ad armeggiare con i cassetti. Lei se n'è uscita dicendo che doveva prendere dei documenti per te, e sulle prime mi è sembrata una cosa normale... ma adesso, Natalie è incinta è l'ultima volta che abbiamo fatto sesso è stata nel tuo ufficio... usando un preservativo preso dal cassetto che Chanel aveva lasciato aperto».

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Boss || Luke Hemmings
Fanfiction«Luke, fermati un attimo e ragiona. Tu sei il mio capo, hai idea di che sarebbe se qualcuno ci scoprisse?». «Mmh, secondo me questo è ciò che rende il tutto più eccitante, piccola».