30th

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Luke


Mia madre non la smetteva di correre avanti ed indietro. Una volta per prendere il bouquet di Alex, l'altra per sistemare il mio ridicolo papillon, andava in panico persino se cercando di accendersi una sigaretta il suo accendino non funzionava. Era comprensibile, suo figlio stava per sposarsi... peccato che l'unica persona emozionata in famiglia fosse lei.

Il giorno della mia condanna era arrivato senza che io potessi fare qualcosa per fermarlo. Io ed Ashton avevamo parlato con qualsiasi avvocato possibile riguardo una possibilità di far finire quella stronzata, sfruttando ovviamente l'ossessione compulsiva che Chanel aveva per me, ma non eravamo riusciti ad evitare niente in nessun modo - anche perché la maggior parte di quegli avvocati conoscevano mia madre e non volevano inimicarsela. E a dirla tutta, non aveva neanche senso fermare il matrimonio, Corinne non voleva neanche più vedermi...

Dovevo ammetterlo, la consapevolezza che lei stesse cercando di dimenticarmi rimpiazzandomi mi faceva star male. Oltretutto sapendo che lei stava cercando di rimpiazzarmi con Riley, quando sapeva benissimo l'odio che provavamo l'uno per l'altro. Era come se lo facesse apposta per darmi fastidio, per ferirmi ancora di più. E poi si comportava come se il matrimonio con Chanel fosse una cosa voluta, il che non faceva che farmi arrabbiare di più, peggiorando notevolmente il mio umore già nero.

«Ecco. Questo è il momento in cui mi rendo conto che abbiamo fallito», borbottò Natalie desolata, accarezzandosi il ventre già gonfio mentre Ashton non la smette di guardare il vuoto, pensieroso come suo solito. Aveva preso quella situazione quasi più seriamente di me. Io ormai mi ero rassegnato all'idea di dover sposare Chanel, anzi, la cosa quasi mi scivolava addosso. Avevo sopportato tante persone nella mia vita, una in più non faceva differenza.

«Non fa niente, Nat. Avremo un'arpia in più da sopportare alle cene in famiglia».

Alex sbuffò. «Senti papà, tu ti sarai anche arreso ma io non ho intenzione di sopportare quella strega per il resto della mia vita».

Sospirai. «Non parlare così della tua matrigna, dai».

«Fantastico. Adesso ho la conferma che sei completamente rincoglionito!», sbraitò mia figlia, attirando occhiate curiose verso di lei, «Posso capire che ormai non ti importa più niente della tua vita per questa o quella cazzata, ma vuoi pensare almeno a tua figlia? Sarò costretta a sopportare Chanel anch'io, te ne rendi conto sì o no?! Io non voglio sopportarla per tutta la vita!».

Mi sentii in colpa per non aver preso la situazione in mano ancora di più, dopo le parole piene di rabbia di mia figlia. Sentivo di averla delusa come padre, di aver tradito la sua fiducia. Mi ero ripromesso che avrei fatto di tutto per renderla felice, eppure adesso lasciavo che la sua felicità venisse rovinata perché semplicemente non avevo la forza di oppormi. Avevo lasciato che mia madre vincesse di nuovo senza neanche provare a combatterla.

«Alex ha ragione», si intromise Ashton, volgendo il suo sguardo verso di me, «Capiamo che sei stanco di voler andare contro tua madre - d'altronde l'hai fatto per una vita intera - e che ormai ti sei rassegnato e sei deciso a trascinarti questo peso dietro, ma non sarai l'unico a dover sopportarla. Ci siamo anche noi che dovremo condividere questo peso con te. E forse tu sarai apatico al riguardo, ma noi non la sopportiamo e non la vogliamo nella nostra famiglia - e nella tua vita», disse determinato, «Siamo ancora in tempo per fermare tutto».

Ridacchiai nonostante non trovassi la situazione per niente divertente. «Manca un'ora al matrimonio. Non possiamo fermare più un bel niente, secondo me».

Natalie si portò una mano in faccia. «Deve esserci per forza un modo, anche all'ultimo minuto. Non essere sempre così pessimista, suvvia!».

«Come posso non esserlo?», mi lamentai io, passandomi le mani nei capelli. Quasi sentii mia madre avere un piccolo infarto mentre le mie mani si insinuavano nell'acconciatura rigorosa scelta ovviamente da lei. Sembravo più un modello da catalogo che uno sposo.

Boss || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora