Corinne
«Non riesco a capire perché stiamo andando a questa festa se tu non vuoi andarci comunque», borbottò Calum, mentre con la velocità massima consentita da quel catorcio che era la sua auto raggiugevamo il posto dove si sarebbe tenuta la festa per il giornale. Dopo varie indecisioni avevo deciso di andarci, soltanto per bere lo stupido champagne costoso che avrebbero servito e per stare con i miei amici – e, sotto consiglio di Michael, per fare ingelosire Luke, ragione per cui sotto il cappotto nero indossassi un'aderente e piuttosto scoperto vestito bianco. Era una delle poche volte che ascoltavo i consigli di Michael, mi sembrava quasi sconveniente farlo. Di solito davo ascolto a Calum, molto più ragionevole di lui.«Perché deve fare la troia con tutti i suoi colleghi e deve far ingelosire quel pezzo di merda di Luke», rispose Michael al posto mio, «Mi fa piacere che ogni tanto assecondi i miei piani».
Calum si voltò brevemente verso di me, seduta dietro di lui. «Non dirmi che hai veramente dato ascolto a lui», mi chiese spaventato, sbiancando quando annuii.
«Ha ragione, devo far capire a Luke che la nostra discussione non mi ha scalfito», borbottai io in imbarazzo, «E poi, cosa c'è di meglio del bere Champagne costoso mangiando Caviale costoso, il tutto gratis?».
«Una bella birra e un panino davanti alla trilogia di The Dark Knight, cosa che io e Michael avevamo in programma prima che tu venissi a romperci le uova nel paniere con questa stupida festa!».
«Andiamo Cal, abbiamo visto quei film così tante volte che potremmo ricrearli tanto che sappiamo le battute», si intromise Michael, «E poi non eri tu quello che preferiva le feste alle serate nerd in cui ti coinvolgo sempre?».
«Sì, ma... Corinne potrebbe starci male, vedendo Luke. O mi sbaglio?», chiese Calum eloquente, voltandosi verso di me.
Io sospirai. «Sì che potrei starci male. Ma voglio passare una giornata diversa in compagnia dei miei amici e colleghi. Chiedo troppo?», borbottai, infilandomi il cellulare in borsa dopo aver risposto ad un messaggio di Riley. Da quando avevo litigato con Luke stavo parlando con lui più spesso, costretta a dargli ragione sul fatto che Luke fosse uno stronzo. Forse era un po' cattivo da parte mia parlare con lui solo perché avevo litigato con Luke e il fatto che stessi legando con lui su una cosa così era pure peggio, ma Riley capiva perfettamente il mio risentimento. E poi non parlavamo soltanto di Luke, anzi, lui era l'ultimo argomento delle nostre conversazioni.
«Non chiedi troppo», fu costretto a darmi ragione Calum, «Ma avremmo potuto passare una serata diversa magari in un luogo in cui il tuo ex non ci sarebbe stato».
«In effetti Calum ha ragione», constatò Michael, «Però voglio vedere la faccia di Luke quando ti vedrà con questo vestito molto sexy», aggiunse, facendomi scoppiare a ridere.
Calum si unì alle nostre risate. «Già, credo che sarà divertente».
L'atmosfera che s'era creata fu smorzata quando fummo davanti all'hotel che avrebbe ospitato la festa. Calum parcheggiò l'auto davanti al cancello, consegnando le chiavi ad un parcheggiatore vestito di tutto punto. «Mh, credo che però questa festa mi piacerà. E parecchio», commentò, facendo ridere me e Michael. Mi aggrappai al braccio di quest'ultimo mentre entravamo dentro, mostrando i nostri inviti. Dopo aver consegnato le nostre giacche all'addetto del guardaroba entrammo nella sala, gremita di gente tra colleghi di lavoro, giornalisti ed altra gente. Ignorammo tutti e ci dirigemmo immediatamente al tavolo dei rinfreschi, prendendo tre bicchieri di Champagne.
«A noi e ai nostri cinque minuti nell'élite di Manhattan», disse Michael, facendo tintinnare i nostri bicchieri con il suo, «Dio, mi sembra di essere finito in una puntata di Gossip Girl!».
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Boss || Luke Hemmings
Fanfiction«Luke, fermati un attimo e ragiona. Tu sei il mio capo, hai idea di che sarebbe se qualcuno ci scoprisse?». «Mmh, secondo me questo è ciò che rende il tutto più eccitante, piccola».