Capitolo sette.

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Mi svegliai, erano circa le otto, presi il cellulare e scrissi a Camila: "Tanti auguri, piccola. A stasera. ;)" Dinah si svegliò poco dopo. -Puoi andare da sola? Comprale quello che vuoi.- Mormorò. -Anche stavolta mi lasci andare da sola a fare shopping?- Le chiesi. -Sì, devi solo comprare un regalo. Non hai bisogno di me per questo.- Mormorò, per poi tornare a dormire. Velocemente mi vestii: shorts di jeans strappato, una canottiera dei rolling stones e le mie amate vans nere. Ormai ero abituata a star da sola, andava sempre così. Le comprai una gonna, una specie di crop top e delle scarpe:

Speravo tanto le sarebbe piaciuto, ma questo genere di cose a lei piacciono, quindi non credo di aver sbagliato

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Speravo tanto le sarebbe piaciuto, ma questo genere di cose a lei piacciono, quindi non credo di aver sbagliato. Ma soprattutto non vedevo l'ora di vedere come le stava.

***
Ero in macchina con Dinah, nessuna delle due parlava, lei indossava una semplice gonna nera ed una camicia bianca, io invece, il vestito che comprai con Camila. Non vedevo l'ora di vedere quanto fosse bella Camila. Arrivammo a casa di Normani, ma non vedevo Camila. -Ehi, tesoro, stasera mi lasci stare okay? Useremo questa festa per svagarci un po', va bene?- Chiese Dinah. -Cosa? ehm, dimmi che ho capito male.- Dissi, perplessa. -No, hai capito bene. Volevo solo che tu sapessi che sono qui per scopare.- Ammiccò, scomparendo dalla folla.
Era un dispetto. Mi stava facendo tutto questo solo perché la avevo 'costretta' a venire qui, quanto la odio, ma infondo io non mi sto comportando bene nei suoi confronti, quindi dovrei lasciarla un po' stare, almeno stasera. -Lauren.- la voce di Camila, mi distolse da quei pensieri. -Visto? che ti dicevo? sei bellissima.- Mi sorrise. -Ti ringrazio, anche tu sei bellissima.- Le sorrisi. -Questo è per te.- dissi, porgendole il regalo. -Grazie piccola, non dovevi.- Sorrise. -Oddio, ma questa era la gonna che volevo!- Esclamò sorridendo. -Sì, ah e auguri.- Le sorrisi ancora. -Grazie, questa mattina ho letto il tuo messaggio e non c'è stato risveglio migliore.- Mi abbracciò. -Ti va se andiamo in un posto, più silenzioso? Qui c'è troppo chiasso.- Disse. -Sì, ma è il tuo compleanno, nessuno ti cercherà?- Le chiesi. -Fidati, tutte queste persone sono qui solo per sballarsi e per Normani. Non per me.- Rispose. Mi prese per mano e mi portò dietro la grande casa in cui eravamo qualche minuto prima, non c'era sensazione più bella della mia mano intrecciata alla sua. -Ho dimenticato di prendere da bere.- Disse, sedendosi lì a terra. -Vado a prendere un po' di Vodka?- Chiesi. -Sì, ma fa presto, voglio star con te.- Mi sorrise. Le sorrisi e tornai dentro. Presi una bottiglia di vodka alla pesca dal tavolo e tornai da lei. -Grazie.- Sorrise, prendendo la bottiglia. Presi a sedere accanto a lei, fece un bel po' di sorsi, ed iniziò ad essere un po' brilla. -Non credi di star esagerando?-Chiesi, preoccupata. Non fa bene bere tutto in una volta. -No, è il mio compleanno, di solito non bevo mai.- Disse, facendo un'altro sorso. Mi passò poi la bottiglia. -Sai che bevendo dalla bottiglia dove ho bevuto io è come se mi baciassi?- Chiese, sorridendomi. -Sì.- Risposi. In poco tempo la bottiglia di vodka era già alla fine. -Facciamo schifo, è quasi finita.- Rise lei. -Mi concedi l'ultimo sorso? E' il mio compleanno.- Continuò. Bevvi ancora un bel po' e poi gli passai il poco che restava. -Grazie.- Rise. Buttò a terra la vodka ormai finita e mi prese la mano. -Ma aspetta, tu sei qui con Dinah?- Chiese. -Sì, ma è come se non ci fosse, ha detto che voleva solo scopare.- Dissi. -Il tuo viso si è incupito appena la hai nominata, è lei il problema di cui non vuoi mai parlare, vero?- Chiese, incrociando le mie dita con le sue. -Sì.- risi. Lei era solo brilla, io invece no, avevo bevuto 3/4 di quella vodka. Mi lasciò appoggiare la mia testa sull'incavo del suo collo. -E' qualcosa di serio?- chiese, accarezzandomi i capelli con una mano e stringendo la mia mano con l'altra. -No, sinceramente non so cosa provi lei.- Le dissi. -E tu cosa provi?- Chiese. Stare in quella posizione era cosi rilassante. -Io? niente. Credo che io non riuscirò mai a provare amore, né per lei, né per nessun altro.- Dissi, socchiudendo gli occhi, lei prese il mio viso tra le mani, si avvicinò alle mie labbra, ed il mio cuore accelerò di nuovo, avvicinò le mie labbra alle sue e mi fiondai a baciarla. Fu qualcosa di dolce, le nostre lingue si cercavano e si univano rendendo tutto così perfetto. Poi si staccò. -Tu mi piaci, Laur. E ho notato come il tuo cuore accelera quando ti sono vicina, come i nostri sorrisi, i nostri sguardi, dicono ciò che la bocca non dice. Io provo esattamente quello che provi tu.- Disse. -Sono solo ubriaca, vero? Mi stai dicendo tutto questo perché sai che tanto me ne dimenticherò?- Chiesi, guardandola negli occhi. -No, ti sto dicendo tutto questo, solo perché so che in questo stato non puoi mentirmi.- Mi sorrise. -Per una volta, posso dire veramente quello che provo, senza sentirmi costretta, e tu, tu mi piaci. E non sai quanta voglia avevo di baciarti.- Sorrisi. Mi baciò ancora, ed erano tutte emozioni che non avevo mai provato prima, non era come con Dinah, mi piaceva davvero, forse non ero io il problema, forse riuscivo ancora a provare qualcosa oltre la rabbia e l'odio, verso qualcuno. Dolcemente si staccò e mi prese per mano. Mi lasciò salire in macchina con lei, ed andammo in hotel. Andammo nella sua stanza. -Vuoi già scopare?- Chiesi, pensando che tutto quello che credevo in realtà non sarebbe mai successo e che anche questa volta, qualcuno voleva solo scoparmi. -Cosa? No, è troppo presto. Ci conosciamo da una settimana, non stiamo insieme, mi sono dichiarata solo mezz'ora fa e già vuoi scoparmi? non funziona così.- Disse, sdraiandosi accanto a me. -No, pensavo che tu volessi in realtà.- le dissi. -No, voglio solo stare qui, sul tuo petto, ad ascoltare i tuoi battiti accelerare ogni volta che faccio qualcosa.- Sorrise, stringendomi la mano. -Cosa succederà adesso?- Chiesi, pensando a quanto tutto quello star bene sarebbe finito. -Non pensare a cosa accadrà, pensa a cosa sta succedendo, pensa che adesso ci siamo noi due, qui, abbracciate, tu ubriaca, io non proprio. Io che mi ricorderò tutto e tu che non ricorderai niente.- Disse, abbassando lo sguardo, al pensiero che io non ricorderò niente di tutto questo. Presi il cellulare dalla mia tasca e scattai una foto a noi due e poi alle nostre mani unite. -Così mi ricorderò.- Sorrisi.

Stanza 147. // CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora