14) Chuck

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Spazio Autrice.
Allora, premettendo che sono una brutta personcinah cattiva che non aggiorna da secoli, vorrei potervi dire che ho scritto centinaia di capitoli che pubblicherò presto. Ma non è vero.
Già sono incostante a scrivere di mio, in più sono sotto esami, ci si mette pure la memoria del cellulare che mi ha costretta a cancellare wattpad... insomma, un sacco di scuse inutili che non vi interessano.
Beh, un grazie particolare a @elly2004 che mi ha svegliata dal coma quando i suoi commenti mi hanno fatto arrivare ben 11 e-mail, trascinandomi a rileggere dei passi della fanfiction che l'hanno fatta schiattare dalle risate e, coinvolgendomi con il suo entusiasmo e spingendomi a pubblicare questo capitolo che avevo avanzato. Cercherò di proseguire con la scrittura e al diavolo gli esami.
Detto ciò, buona lettura.
* * *

I'll come back for you, I swear it on the river Styx.
-Percy Jackson e gli Eroi dell'Olimpo (Rick Riordan)

《Dovresti andare a parlargli.》

Alzai lo sguardo.

Un ragazzino moro, paffutello con i capelli ricci che poteva avere circa dodici anni sgambettava verso di me.

Lo guardai con aria interrogativa.

《Mi chiamo Chuck.》disse lui porgendomi la mano. Non la strinsi, non mi andava proprio di fare amicizia con qualcuno in quel momento.

《Scusa.》mormorai poggiando la testa sulle ginocchia tirate al petto《Non sono molto in vena di parlare.》

《Non sei in vena di parlare con me o non sei proprio in vena di parlare?》

《Non lo so.》mormorai stringendo i denti e cercando di trattenere le lacrime.

Dovevo compiere una scelta, lo sapevo: Newt o Gally.

Dovevo scegliere se correre da Newt oppure se restare lì ferma a torturarmi con i miei stessi pensieri.

《Newt ha avuto una cotta per te fin dal primo istante che ti ha vista.》

《Scusa, ma non aiuti.》

Lui continuò imperterrito:《A me lo ha detto. Credono tutti che io mi dimentichi le cose, che sia stupido. Solo perché sono più piccolo di loro.》

Alzai lo sguardo e fissai un punto lontano nel buio della notte.

《Cosa pensi che debba fare?》chiesi con un filo di voce, asciugando la lacrima che non ero riuscita a trattenere.

《Lui è in Gattabuia. Da solo. Al freddo. A piangere. Credo che dovresti fare la cosa giusta per entrambi.》

《Non credo che sarei capace di parlargli.》

Chuck sorrise.

Mi chiesi se avesse davvero dodici anni: negli occhi nascondeva i pensieri di un diciottenne.

《Appena sei arrivata, io, Thomas e Teresa abbiamo parlato di te.》

Mi voltai verso di lui: sorrideva ancora, come se sapesse qualcosa di importante e me lo stesse per svelare.

《La prima cosa che Thomas disse fu che probabilmente Newt sarebbe stato attratto da te. Teresa invece disse che era già cotto a puntino.》

《E tu?》chiesi《Che opinione hai avuto di me?》

《Io non ho detto nulla.》

Abbassai lo sguardo.

《Ma ciò che ho pensato, e penso tutt'ora, è che eri diversa da noi. Tu arrivi dal Labirinto, Elise. In tre anni non era mai successo. Tu sei la chiave per uscire da qui, un biglietto di sola andata verso la libertà.》

She's The Last One. Ever. || The Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora