She's The Last One. Ever. || The Maze Runner

13) Newt

Amami da lontano
come si fa con le stelle.
-Anonimo.

Tornai nel Casolare a notte fonda. Il silenzio che avvolgeva la costruzione era rotto da singhiozzi irregolari.

《Newt?》chiesi a bassa voce e lui tirò il sacco a pelo fin sopra la testa, fingendo di dormire.

《Newt, stai bene?》domandai preoccupata al ragazzo sedendomi accanto a lui.

《Certo.》rispose lui, la voce spezzata dai singhiozzi.

《Newt...》sussurrai io infilando una mano nel sacco a pelo e accarezzandogli i capelli《Si può sapere che hai? Perché piangi?》

《Non sto piangendo.》replicò il ragazzo ostentando una falsa aria decisa.

《Newt, dimmi la verità.》

Non rispose, limitandosi a sospirare.

《Io non ne posso più di te!》urlai alzandomi di scatto, arrabbiata《Sei impossibile! Chi dice che le femmine sono difficili è stupido! Non ti capisco, Newt, non ti capisce nessuno! Prima sei dolce, poi fai lo stronzo. Si può sapere cosa caspio ti prende!?》

Lui si liberò dal sacco a pelo con un gesto violento, buttandolo a terra.

《Io sarei difficile da capire? Ma allora sei stupida, Fagio! Tu non capisci...》

《Certo che non capisco!》gridai interrompendolo《Non mi hai mai detto nulla di te! Non dici nulla a nessuno, sei sempre così criptico! Devi dirle le cose, non so leggere nel pensie...》

《TI AMO!》

Mi zittii, la rabbia evaporata come nebbia una mattina d'estate. Lui schioccò la lingua e riprese fiato, gli occhi lucidi.

《Ti ho amato da quando hai messo piede nella Radura. Non volevo innamorarmi, ti ho puntato la spada alla gola decidendo che ci saremmo odiati. E lentamente ho iniziato ad odiare me stesso per ciò che ti facevo, amandoti sempre di più.》

Fece una pausa, mordendosi il labbro inferiore e cercando di contenere le lacrime, che però scendevano senza sosta.

《E quando hai baciato Gally...》

Alzò lo sguardo, fissandomi con quella sua aria indecifrabile.

《Non importa.》mormorò con un filo di voce《Mi ero illuso che tu potessi...》

《...amarti.》finii io per lui, con un sospiro.

Non sapevo ancora come prendere la cosa. Mi ricordai di quello che avevo pensato, avevo sperato di poter piacere a Newt.

È questo il problema dei desideri: si realizzano.

《Non importa più adesso.》disse soffocando un singhiozzo《Spero che Gally possa farti felice.》

In quel momento il ragazzo entrò nella stanza, ancora mezzo ubriaco.
Ci guardò con gli occhi appannati dall'alcol.

《Cosa ci fate voi due qua... da soli?》chiese con voce acuta. Mi chiesi quanto avesse bevuto e mi risposi da sola: troppo.

《Ci stavo provando con la tua ragazza.》mentì Newt《Avanti, picchiami.》

E aprì le braccia.

《Newt... ?》chiesi con un filo di voce, ma nessuno mi sentì.

Gally, felice come una Pasqua, sferrò un pugno sul naso del ragazzo, che cominciò subito a sanguinare. Il Raduraio spinse Newt per terra, riempiendolo di calci in pancia e in testa.

《Gally, basta.》urlai isterica allontanando il ragazzo《Gli stai facendo male!》

Mi chinai accanto a Newt, come durante l'Adunanza.

《Vattene via.》sussurrò lui asciugandosi con la manica il sangue che gli usciva dal labbro《Non è un bello spettacolo.》

Scossi la testa trattenendo le lacrime.

《Devo portarti da Jeff.》esclamai decisa cercando di farlo alzare, ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi scaraventò all'indietro. Sbattei la testa e la vista mi si annebbiò.

《Da che parte stai?》mi gridò furioso il Raduraio.

《Non osare metterle le mani addosso!》sbraitò Newt alzandosi e prendendo Gally per il bavero della maglietta, sollevandolo e facendogli fare un volo di un paio di metri, facendolo atterrare su un letto.

Mi rialzai, incurante delle vertigini, e corsi dal mio ragazzo (idea a cui, sinceramente, mi dovevo ancora abituare).

《Io lo ammazzo...》sussurrò cercando di rialzarsi, ma lo fermai posandogli una mano sul petto.

In quel momento gli altri Radurai entrarono nel Casolare. Temo che vedere Gally steso sul letto con me accanto, in lacrime, e Newt in piedi dall'altra parte della stanza, i pugni ancora stretti, non fece loro una buona impressione.

《Cosa caspio hai fatto, Newt?!》esclamò stupito Minho e il vice rispose sfrontato:《L'ho picchiato.》

Se fossi stato in loro non avrei creduto ad una parola di quello che diceva: era ridotto dieci volte peggio di Gally.

Fatto sta che Jackson lo trasportò in Gattabuia spintonandolo per tutto il tragitto, mentre Jeff curava i pochi lividi di Gally.

Uscii da sola dal Casolare. Non sapevo più cosa pensare. O meglio, non sapevo a quale pensiero dare la precedenza: Gally che picchiava Newt, Newt che mi proteggeva, Newt in Gattabuia tutto solo, la confessione di Newt...

Probabilmente l'argomento 'Newt' comprendeva tutti i miei pensieri.

L'idea di andarlo a trovare mi sfiorò diverse volte, ma la respinsi ostinatamente. Benché mi facesse sentire al sicuro, Newt stava diventando un problema.

"Ma ti sei ascoltata?" urlò la mia vocina interiore "Newt un problema?! Cambia spacciatore, ragazza mia. Newt? Il ragazzo che è restato affianco mentre stavi male; il pezzo di sploff iperprotettivo che non voleva che tu tornassi nel Labirinto perché aveva paura per te; il ragazzo che urlava di odiarti e poi ti chiedeva un abbraccio; il ragazzo per cui, quando aveva incubi o attacchi di panico, eri l'ancora di salvezza; il ragazzo che adesso è da solo al buio, probabilmente a piangere per colpa tua, mentre pensi che sia un problema. Il ragazzo che, nonostante tutto, ti ama più della sua stessa vita.
Qua i problemi ce li hai tu, testa di caspio, non lui. Va da quel Pive e abbraccialo, che è tutto ciò di cui ha bisogno. Non lasciarlo annegare in quei dubbi dietro agli occhi color nocciola. Togligli la maschera, togliti la maschera, e bacialo."

Feci un applauso mentale alla mia vocina e la mandai a farsi fottere dai Dolenti.

Qualcosa mi diceva che avrei dovuto ascoltarla, ma sono sempre stata un genio nel commettere errori.

Mi lasciai scivolare lungo la parete esterna del Casolare, sedendomi sulla terra fredda. Chiusi gli occhi per non vedere le stelle, erano troppo lontane perché potessi arrivarci.

Mi promisi che non mi sarei arresa, ma avevo le spalle al muro.