CAPITOLO 8

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21 febbraio 1891

Erano passati più o meno venti giorni da quando Gideon era entrato a far parte dei Guardiani. In quei giorni aveva cercato di abituarsi il più possibile all'idea; grazie anche all'aiuto di Natasha, che aveva cercato di spiegargli nei minimi dettagli ciò che lei, Will e Gwen sapevano.

Gli raccontò di come lei e Will avessero conosciuto Gwen, del ritrovamento del libro delle memorie di Henry Lancaster, di come avessero invocato il suo spirito e, infine, del libro delle anime e di cosa avevano scoperto grazie a esso.

Quella notte ci sarebbe stata la luna nuova e quindi sarebbe apparso il quinto nome.

Nei giorni precedenti Will e Gwen erano tornati più volte al cimitero per vedere cosa stesse succedendo ai fantasmi.

Li avevano trovati ancora irrequieti; sembrava che qualcosa lì turbasse, ma non riuscivano a capire cosa.

Nat aveva insistito tanto perché anche lei e Gideon potessero cercare, e così quel giorno toccava a loro.

Decisero di non tornare al cimitero, dove Will e Gwen avevano già controllato più volte, sicuri che non avrebbero trovato niente di utile.

Così decisero di girare un po' per la città in cerca di qualche spirito.

Costeggiarono il Tamigi, che nella luce del tardo pomeriggio rifletteva il colore rossastro del cielo. Tirava un forte vento freddo che faceva svolazzare le insegne dei negozi e dei locali, producendo continui cigolii.

Nat rabbrividì e si avvicinò di più a Gideon, sperando di scaldarsi un po' e si strinse nella sua giacca nera, troppo leggerà per quella stagione, si accorse in ritardo.

Arrivarono davanti alla cattedrale di Saint Paul e lei si fermò un attimo ad ammirarla. L'aveva vista moltissime volte, ma non smetteva mai di rimanerne affascinata.

Gideon si fermò accanto a lei e insieme scrutarono in silenzio la grande cupola che si stagliava sopra di loro.

Quando Nat posò lo sguardo più in basso, notò qualcosa che si muoveva velocemente sulla facciata dell'edificio.
Continuò a scendere finché non si trovò sopra la porta della cattedrale dove si appese a testa in giù.

Da lì Nat riuscì a vederlo meglio.

Era un gargoyle. O meglio, lo spirito di un gargoyle.

- Hai visto anche tu?- chiese la ragazza tirando il braccio di Gideon, senza però spostare lo sguardo dalla creatura.

- Che cosa?- disse lui distogliendo lo sguardo dalla cupola della cattedrale.

Nat gli mostrò il gargoyle appollaiato sulla porta. Gideon sgranò gli occhi -È un gargoyle. Che cosa ci fa qui?

- Non ne ho idea, ma credo che dovremmo scoprirlo. Proviamo ad avvicinarci.- rispose lei incamminandosi verso la porta, subito seguita da Gideon.

Si fermarono a pochi metri e lo osservarono meglio. Era una creatura davvero bizzarra. Assomigliava a un piccolo drago con le orecchie a punta, delle piccole corna e delle grandi ali; aveva le braccia lunghe quanto le gambe e, appeso a testa in giù, scrutava tutti i passanti con i suoi occhi rossi.

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