CAPITOLO 1

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gennaio 1891

La famiglia Gallagher era arrivata a Londra da due settimane. Si erano trasferiti lì per il lavoro del padre, un importante avvocato, che aveva ottenuto un'offerta di lavoro da parte del signor Martin, il quale era diventato un loro buon amico.

Per questo motivo la famiglia al completo era stata invitata alla festa di compleanno della sua figlia minore, Charlotte.

Il signor e la signora Gallagher avevano due figli: William di 17 anni e Natasha di 16.

Entrambi avevano ereditato i capelli neri dal padre, mentre Natasha gli occhi castano scuro dal padre e William gli occhi azzurri dalla madre.

Il giorno della festa era finalmente arrivato. William e Natasha erano impazienti perché finalmente avrebbero potuto fare conoscenza con qualcuno; infatti sapevano che i signori Martin avevano anche un'altra figlia che aveva l'età di Will.

Si presentarono alla festa con leggero anticipo; ma, quando la signora Martin andò ad aprire la porta, notarono subito che alcuni invitati erano già arrivati.

Fecero gli auguri alla festeggiata e poi i due fratelli andarono a sedersi su un divano per guardarsi un po' intorno.

Will notò subito una ragazza molto carina; era molto alta e aveva i capelli castani e gli occhi di un azzurro particolare, simile al verde acqua.

Aveva un volto familiare, ma non gli venne in mente dove avrebbe potuto averla incontrata.

Ad un tratto, si ricordò che l'aveva vista al parco, il giorno in cui lui e sua sorella avevano visto la prima apparizione in città di uno spettro.

Quel fatto lo aveva distratto parecchio, tanto che si era dimenticato della ragazza a cui stava sorridendo.

Dopo quel giorno non era più uscito di casa e si era rintanato in biblioteca, insieme a Natasha, a cercare informazioni su ciò che era successo; quindi non aveva più avuto occasione di incontrarla.

Natasha lo chiamò distogliendolo dai suoi pensieri.

- Will, guarda. Quella deve essere la figlia dei Martin. Andiamo a parlarle. - disse indicando proprio la ragazza del parco.

Proprio in quel momento, infatti, aveva smesso di parlare con sua sorella Charlotte e il suo sguardo si puntò su di loro.

Will vide che impallidì; ma, subito dopo, Natasha si alzò e lui le fu dietro.

- Ciao, tu devi essere la figlia dei Martin?

- Sì. Piacere, Gwendolyn. - disse lei con un sorriso.

- Piacere. Io sono Natasha Gallagher, ma puoi chiamarmi Nat, e lui è mio fratello William.

Quest'ultimo per fare il galante le prese la mano e la baciò.

Nat notò che Gwen era arrossita e subito in viso le spuntò un sorrisetto malizioso, immaginandosi già che cosa potesse succedere tra i due.

Dopo di che Nat cominciò a chiacchierare con Gwen e tutti e tre andarono a sedersi sul divano su cui erano seduti prima.

Mentre le due ragazze erano assorte nella conversazione, Will colse l'occasione per osservare meglio Gwendolyn.

Più la guardava e più si accorgeva che era davvero bella e i suoi occhi grandi e profondi lo attraevano molto.

La serata trascorse velocemente e ben presto arrivò il momento di congedarsi.

Quando furono fuori da casa Martin, Natasha disse a suo fratello: - Allora? Ho visto come vi guardavate tu e Gwen, vi mangiavate con gli occhi!

Will si voltò dall'altra parte per nascondere il rossore sul suo viso. - Ma che cosa dici? Stai esagerando.

- Ti conosco fratello mio e non ti ho mai visto guardare una ragazza in quel modo. Ma ti do una bella notizia, io e Gwen siamo diventate amiche e ci siamo date appuntamento per trovarci domani al parco qui vicino. Se vuoi puoi venire anche tu; di sicuro a lei non darà fastidio.

- Va bene. Ma se vediamo un altro spettro che facciamo? Non abbiamo ancora scoperto nulla su che cosa sta succedendo agli spiriti.

- Speriamo che non ci capiti. Altrimenti lo osserveremo e faremo attenzione ai suoi comportamenti. Vedrai, non succederà nulla.

Will annuì e dopo poco arrivarono alla loro palazzina.

. . .

Dopo la festa Gwen si era chiusa in camera ed ora era distesa a letto a pensare a ciò che era successo.

Era molto arrabbiata con sé stessa per non aver detto nulla ai ragazzi sulla sua capacità di vedere i fantasmi.

Il fatto era che, avendoli appena conosciuti, aveva paura che la prendessero per pazza e così aveva pensato che era meglio aspettare e accertarsi di non essersi sbagliata.

Sperava che l'indomani, quando sarebbe stata con Natasha, fosse apparso un altro fantasma e così i suoi dubbi avrebbero potuto dissolversi. Dopo di che avrebbe detto loro tutta la verità.

Non le restava altro da fare che aspettare.

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