Natale arrivò prima del previsto, il tempo sembrava essere volato troppo in fretta.
Non mi spiegavo bene il perché di questa cosa, qualche giorno fa ero solo una ragazza con un paio di problemi in amore, mentre adesso una quasi mamma, faceva paura solo pensarlo.
Mi guardai allo specchio un'altra volta e sistemai meglio il ciuffo che odiavo e poi sospirai.
Avevo sbagliato con quel taglio di capelli, quel ciuffo era davvero troppo corto e, conoscendo i miei capelli era davvero ingestibile.
Lo lasciai perdere un momento e mi piegai per prendere il vestito che avevo scelto per quella sera, quando a un tratto la porta si aprì facendomi voltare di scatto, Ethan spalancò gli occhi e mi osservò mentre io cercai di coprirmi subito con il vestito che avevo appena preso. «Scusa...» cercò di dire ma io corsi subito a chiudere la porta arrossendo all'istante, mi ci appoggiai sopra e cercai di calmarmi mentre lo sentivo ridere. «Non è divertente!» Urlai e lui rise di più. «Credevo ti stessi preparando in camera tua» si giustificò cercando di non ridere mentre socchiudevo gli occhi dalla frustrazione. «Avanti, ti ho già vista in reggiseno e mutande» aggiunse cercando di migliorare la situazione stuzzicandomi. «Smettila!» Risposi esasperata e poi mi infilai il vestito scuro. «Mi dispiace, ok?» Domandò poco dopo più serio. «Ora lasciami finire di preparare» cambiai discorso tornando davanti lo specchio mentre lo sentivo allontanarsi.
Il nostro rapporto era migliorato dopo quella volta in cui aveva rivisto suo padre.
Ogni sera, dopo aver messo il pigiama, andavo in camera sua e passavamo del tempo vero insieme, durante la giornata a causa del lavoro non potevamo parlare granché mentre la sera si.
Parlavamo di tutto, da quello fatto quel giorno a cose fatte anni prima, anche della nostra storia quando a cena beveva un po'.
Amavo quel momento della giornata, amavo il nostro nuovo rapporto, diverso da quello che avevamo all'inizio del mio trasferimento.
Eravamo diventati molto intimi anche perché spesso ci addormentavamo entrambi nel suo letto, ma non così tanto da vederci in biancheria intima.Finii di prepararmi e poi uscii dal bagno, presi un borsetta dalla mia stanza e raggiunsi il salotto con pochi passi, lo trovai sul divano ad aspettarmi e appena alzò lo sguardo verso di me mi aspettai qualche battutina su prima in bagno, invece mi sorrise e si alzò in piedi. «Bellissima» disse facendomi sorridere leggermente. «Andiamo, saranno già tutti arrivati» cambiai argomento, evitando di dire che trovavo anche lui in quel modo.
Quella sera i miei ci aspettavano a casa, William e Melanie erano appena tornati dal college per le vacanze, perciò avremmo festeggiato insieme, ed io ero davvero contenta.
Io e William avevamo chiarito da molto tempo e con Melanie mi sentivo molto spesso, voleva sempre notizie sul bambino, non vedeva l'ora di conoscerlo, mi ripeteva sempre.Mi strinsi nella mia giacca ed entrai in auto accendendo subito il riscaldamento mentre Ethan metteva in moto.
Durante il tragitto ascoltammo un po' di musica natalizia e poi parlammo un po' del bambino.
Sapevamo entrambi che io non volevo sapere il sesso fino alla nascita, ma lui continuava a insistere, non riusciva ad aspettare, non si spiegava perché io non volessi saperlo nonostante si potesse, mi faceva ridere vederlo sforzarsi per farmi capire.Appena varcammo la soglia di casa si sentii subito un ottimo profumo, mia madre doveva essersi organizzata davvero bene, doveva aver preso un bel po' di ferie, la casa era davvero ben addobbata e profumava di dolci appena sfornati. «Ho fatto anche dei biscotti» ci spiegò cogliendomi di sorpresa, in tutta la mia vita non l'avevo mai vista così presente per una festa, i miei avevano sempre un mucchio da lavorare.
Entrai subito in cucina togliendomi il cappotto, li cercai con lo sguardo e poi vidi mio fratello vicino al forno intendo ad annusare i biscotti, risi e corsi subito da lui abbracciandolo da dietro, lui si voltò leggermente e poi esclamò il mio nome stringendomi a sua volta, mi staccai dopo un po' e lo guardai meglio, si era fatto crescere un po' la barba, anche lui mi guardò contento e poi abbassò lo guardo sulla pancia. «Come sta il piccoletto?» Mi chiese curioso. «Molto bene» risposi allegra. «Ehi!» Sentii urlare dietro di me, mi voltai di scatto e vidi Melanie corrermi incontro per poi abbracciarmi. «Mi sei mancata» dissi ricambiando l'abbraccio. «Anche tu, tantissimo» ammise accarezzandomi la pancia subito dopo, l'abbracciai di nuovo e poi notai William e Ethan salutarsi contenti, era già un buon inizio vederli non litigare più, sorrisi e li raggiunsi insieme a Melanie.
Parlammo per un po' e poi mia madre ci chiamò a tavola.
«Spero vi piaccia tutto, ci ho messo molto impegno» disse mettendosi la mano sul cuore e questo mi fece molto piacere, forse stavo passando il miglior Natale di tutta la mia vita.
A tavola io e Ethan ci sedemmo accanto con di fronte William e Melanie, ci raccontammo davvero molte cose e fui davvero contenta di ascoltare tutto quello che avevano da dirmi sul loro college.
Anche mio padre fu molto affettuoso con me e più volta mi ripeté che la casa senza di me era davvero vuota, ma era anche contento del fatto che io avessi realizzato i miei sogni, anche se, in un altro modo.
Mangiammo tutto davvero con gusto e tutti fecero i complimenti a mia madre.
Melanie ci fece molte domande sul bambino e molto spesso Ethan per risponderle mi prese la mano e io non mi ritrassi, mi piaceva quel contatto, mi piaceva averlo accanto.
Quella serata fu davvero bella, ci divertimmo tutti, nessuno escluso.
Rimanemmo fino a tardi a ridere e scherzare, ma quando tutti cominciarono ad avvertire la stanchezza andammo via contenti di quel Natale.«Ti sei divertito?» Gli chiesi non appena entrammo in macchina. «Molto» rispose allegro sorridendomi. «Sei molto stanca?» Mi chiese subito dopo e io scossi la testa. «Vorrei passare un attimo in un posto» rispose rendendomi subito curiosa.
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Una ragione per amarti 3 - resterai?
RomanceSEQUEL DI 'UNA RAGIONE PER AMARTI 2- TORNERAI?' La vita di Megan adesso non è più la stessa, ha rinunciato al college trovando un lavoro per cominciare ad essere indipendente, odia dover ancora dipendere dai suoi genitori, perciò cerca in tutti modi...