capitolo 5

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Quel pomeriggio mi affrettai a fare i compiti e una volta finiti mi preparai per andare al cinema.
Mi misi dei pantaloni attillati neri e la mia maglietta con la stampa di Audrey Hepburn. Come scarpe scelsi le mie superga bianche e misi il mio casio.
Legai i miei capelli in una coda alta emi truccai solo con il mascara e il rossetto.

Alle 20.30 mi chiamò Luca per dirmi che era arrivato.
Memorizzai il numero sul mio telefono, salutai i miei genitori, usci di casa ed entrai nella macchina.
"Ciao" gli dissi, mentre mi allacciavo la cintura.
"Ciao"disse lui mettendo in moto.
Durante il viaggio parlammo molto della saga di Fast and Fuorios e di quanto a entrambi piacevano i film d'azione.

Dopo un quarto d'ora arrivammo al cinema e parcheggiamo l'auto. Prima di entrare in sala, Luca si offrì di comprarmi i pop corn, ma io cercai di convincerlo a pagare con i miei soldi: tutto inutile.
Entrammo subito in sala visto che avevamo i biglietti già fatti e dopo una lunga e noiosa pubblicità, durante la quale avevo in pratica quasi finito tutti i pop corn, iniziò il film.
Mi vergogno a dire che mi scappò una lacrima durante la scena finale quando la telecamera inquadrò per l'ultima volta il viso sorridente di Paul Walker.

Finito il film, uscimmo dalla sala e Luca mi disse di aspettarlo davanti all'entrata, mentre lui prendeva la macchina.
Salita in macchina chiesi a Luca se potevo accendere la radio e lui acconsentì. Così l'accesi e per l'ironia della sorte la prima canzone che ascoltammo fu See You Again: fu in quel momento che mi scappò un'altra lacrima.
"Ho notato che te ne caduta un'altra durante il film" disse Luca.
Io arrossi leggermente, ma lui se ne accorse.
"Non ti dovresti vergognare, è una cosa normale. Scommetto che ti piace Paul Walker"
"Abbastanza"risposi.
"Hai fame?"mi chiese.
"Un po'"
"Allora ti porto da Piero. È il ristorante del padre di un mio amico che si chiama appunto Piero"
Può sembrare strano, ma non ero molto contenta di quella situazione. Ok va bene il cinema, ma no al ristorante con lui, il fidanzato della mia migliore amica. Questa uscita tra semplici amici (anche se non ci potevamo ancora definire tali) era diventata un vero e proprio appuntamento.

Arrivammo al ristorante, dove un ragazzo ci diede il benvenuto.
"Luca! Da quanto tempo amico mio!"
"Ciao Angelo! Vorremo un tavolo per due"
"Oh ma certo! Chiamo Orazio che vi accompagnerà al tavolo"
Detto fatto. Orazio ci fece accomodare in un tavolo accanto a una finestra che dava sul cortile dell'edificio accanto e ci diede i menù.
Quella sera non c'erano molte persone: una coppia di mezza età e un uomo seduto a leggere il giornale.
Dopo un po' tornò Orazio a prendere le ordinazioni.
"Allora cosa vi porto?"
"Per me una pizza con le patatine, funghi e salsiccia" rispose Luca.
Aveva una grande fame quella sera.
Il cameriere si appuntò tutto sul blocchetto e poi si rivolse a me "e per lei?"
"La pasta al ragù. Stasera non mi va tanto la pizza."
"Ok" rispose lui appuntatosi la mia ordinazione.
"Da bere?"
"Vino rosso" rispose Luca che poi mi guardò e disse "Anzi dell'acqua naturale".
Orazio si appunto anche quest'ultima ordinazione. Dopo di che riprese i menù e tornò in cucina. La pizza arrivò prima della pasta, ma Luca mi aspettò per mangiare.
Finalmente mi arrivò la pasta e in cinque minuti riuscii a svuotare il piatto.
"Vuoi un cannolo?"chiese Luca quando fini anche lui.
"Io adoro i cannoli"
"E qui sono la fine del mondo. Come lo vuoi?"
"Alla crema"
"Orazio due cannoli alla crema e un caffe"

Il cannolo era veramente la fine del modo e ancora oggi vado in quel ristorante solo per mangiarne uno.
Alla fine della cena Luca chiese Il conto.
Vidi quanto costavano la pasta e il cannolo e presi la mia borsa, ma una mano mi fermò. Era quella di Luca che mi disse "Cosa pensi di fare?"
"La cena la offri alla tua fidanzata, ma non a me"
"La cena la offro anche alla sua migliore amica"
Insistenti finché non mi diede 'il permesso' di pagare l'acqua.

Prima di scendere dalla macchina mi fermai ancora un po' a parlare con Luca e fu in quel momento che gli feci una domanda molto azzardata.
"Perchè hai invitato proprio me a venire con te?"
Lui non rispose subito, era imbarazzato e potevo vederlo dal colore delle sue guance.
"B-EH!Perchè non sapevo chi invitare visto che Sonia ha la febbre....se non fossi fidanzato a quest'ora avrei invitato una ragazza a caso. E poi così ci siamo conosciuti meglio, no?"
"Hai ragione" sorrisi io.
Dopo di che lo salutai e misi una mano sulla maniglia della portiera.
"Buona notte Gelsomino"
Mi bloccai di colpo e mi girai verso di lui.
"C-come mi hai chiamato?"
"Gelsomino...scusa non volevo. So che Sonia ti chiama....ma è una cosa solo tra voi due"
"Non è una cosa solo tra noi due. Solo che solo Sonia mi chiama così e suona così strano detto da qualcun'altro"
"Perchè ti chiama così?"
"Beh! Avevamo 5 anni...."
Continuai a parlare a lungo, ma ad un tratto lui mi interruppe.
"Linda"disse con voce profonda.
"Dimmi Luca"
"Sei bellissima" disse lui avvicinandosi sempre di più fino a quando i nostri visi furono a un palmo di distanza.
"Grazie" dissi arrossendo.
Fu un gesto veloce e così mi ritrovai le sue labbra sopra le mie. Il problema fu che io non opposi resistenza. Semplicemente pogiai le mie mani sulle sue guance e chiusi gli occhi, mentre lui cingeva le sue braccia intorno alla mia vita.

TRA AMICHE SI CONDIVIDE "TUTTO" (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora