Come fiori al vento

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Non riuscii a dormire. Passai la notte con gli occhi sbarrati pensando alla discussione con Monique di ieri sera. Ho delle orrende borse sotto gli occhi. Speravo che la notte portasse consiglio, invece sono più confusa che persuasa. Non so che fare nè con Stefano, nè con Dean, né con me stessa. So soltanto che, in questo preciso momento, vorrei sbattere la sveglia contro il muro e poter riposare un pò.

<<Alba?>>
Una voce femminale mi scuote la spalla. Nessuna risposta da parte mia. Sento freddo, qualcuno mi ha tolto il lenzuolo di sopra. Biascico qualcosa e apro leggermente gli occhi. Mia madre era seduta sul materasso con le lenzuola raggomitolate nelle mani.
<<Mamma, che vuoi?>>
<<Forse, ma dico forse, devi andare a scuola?! Che c'è? Ti hanno espulso? Ormai non mi stupisco più di niente!>>
Il nostro rapporto è radicalmente cambiato a causa del diverbio di qualche giorno fa, i nostri dialoghi sono un continuo imprecare e si concludono con una parentesi aperta.

<<Lasciami riposare.>> le dissi mettendomi il cuscino sopra la testa.
<<Alba, ascoltami.>>, la sua voce era più tesa del solito, e sentii la sua mano poggiarsi sul mio braccio, <<So che là fuori non è tutto rose e fiori, che il fumo ti aiuti in qualche modo a superare le tue paure, ma è un gesto masochista.>>, stava singhiozzando, <<Io non voglio perdere la mia bambina.>>, mi diede un dolce bacio sulla pelle e fece per alzarsi dal letto.

<<Mamma.>>, sospirai per non piangere, ma sentivo gli occhi bruciare, <<cercherò di non fumare più. Promesso.>>, andai verso di lei per stringerla in un amorevole abbraccio e piansimo come delle bambine.
<<Ti voglio bene, cuore mio!>>, dichiarò baciandomi la fronte.
<<Anch'io, mamma.>>, sussurrai.
Si asciugò le lacrime, rivelò uno dei suoi più festosi sorrisi e annunciò:<<Come on girl, c'è la colazione che ci aspetta!!>>
<<Il tempo che mi vesto e sono subito da te!>>, mi rivolse un dolce sorriso e si diresse verso la cucina.

Entrai a seconda ora e avevo gli sguardi dei miei compagni puntati addosso che mi misero leggermente in imbarazzo.
<<Signorina, come mai questo ritardo?>>, chiese Mr. Schofield in tono arrogante.
Mi scervellai per trovare una scusa abbastanza credibile, ma me ne uscì con un:<<Prof stamattina il latte mi é entrato nel naso e sono dovuta andare all'ospedale.>>
Non appena terminai la frase, l'aula fu riempita da risate generali, fischi e battiti di mani.

Non avendo altra scelta, mi spedì in presidenza. Sapeva benissimo che se mi avesse interrogato l'avrei fatta franca. Così mi trovai dinanzi la vice-preside della mia scuola.
<<Tu sei la nuova arrivata, giusto?>>
<<Esattamente!>>, annunciai fermamente.
<<Qui siamo intransigenti, se ancora non le è chiaro. In quest'istituto si studia, non si viene per prendere per il culo i professori!>>, disse letteralmente.
Io restai impassibile, non era mia abitudine sputtanare i professori ad alta voce. Anche se infondo si trattava di una bugia bianca: mi è andato veramente il latte di traverso stamattina. Ma non dissi nulla.
<<Se mi deve sospendere faccia pure.>>, dissi sinceramente.
<<Ti do un'altra possibilità, signorina. La prossima volta non la scamperai liscia!>>, e chiuse la porta violentemente. Io fui sorpresa da tale comportamento, ma cominciai a saltellare dalla gioia e fare facce strane dinanzi la porta della presidenza.

<<Che diavolo stai facendo?>>
Smisi di sclerare e riassettai la gonna.
<<Dean, che ci fai qui?>>
Oggi indossava una camicia a quadri bianca e nera, un denim blu scuro ed un paio di vans nere. Era particolarmente interessante.
<<Devo far stampare un documento, tu?>>
<<Stavo per essere sospesa.>>, affermai facendo una smorfia.
<<Come iniziare l'anno alla grande? Chiedete consiglio ad Alba.>>, esclamò alzandomi il braccio.
<<Pieno di spirito, come sempre.>>, sfuggii alla sua presa e feci per andarmene.
<<Non ti cacciare nei guai.>>
<<Nemmeno tu.>>, e mi diressi verso la classe.

Ombre d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora