Il mio cuore parla di te

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<<Vaffanculo, ti amo.>>, mi avvicinò a sè con foga, congiunse le nostre fronti e me lo ripetè un'altra volta con voce flebile.

Gli presi il viso con le mani e lo baciai delicatamente sulle labbra, lui mi mise un braccio nella vita e ricambiò il bacio mettendoci più passione. Varcammo la porta d'ingresso senza staccarci l'uno dall'altro, le diedi un calcio in modo da chiuderla e Dean mi sbattè contro il muro del corridoio facendo scorrere le sue dita lungo il mio braccio che mi procurarono una serie di brividi sulla pelle.

Gli presi le mani mi staccai da lui e lo condussi nella stanza da letto. Lo afferrai per la cravatta e lo baciai appassionatamente sbottonandogli la camicia, lui mi sollevò per le natiche e mi sfilò il vestito. Si morse il labbro inferiore guardandomi per benino.

<<Sai di essere bellissima?>>, chiese malizioso in un sussurro mettendosi a cavalcioni sopra di me dopo avermi appoggiato sul materasso.

<<Ti amo.>>, dichiarai.

<<Non ti credo.>>, sussurrò stampandomi un bacio sulle labbra.

<<Fa strano anche a me, ma è così.>>, gli sorrisi baciandolo a fior di labbra.

<<Come posso averne la conferma?>>, sussurrò stampandomi bacetti umidi sulla mandibola ed accarezzandomi il fianco ormai nudo. Le sue mani erano come catene strette intorno i miei polsi, mentre le sue labbra sembravano lame premute sul mio collo.

E, come se niente fosse, si era già rimpossessato del mio cuore. Mi teneva tra le sue braccia, tra i suoi baci. Ci aveva messo fottutamente poco a farmi innamorare di nuovo, ci aveva messo troppo poco a farsi perdonare.
Avevo paura, paura che anche questa fosse un'illusione. Avevo paura perché non avevo certezze. E mentre mi baciava, la mia mente volava, ancora, non si arrestava. Era colma di pensieri e di domande. Tra i suoi baci, a bassa voce, quasi in silenzio:<<Che fai?>>
Sorrise, e si staccò piano. Non capiva il senso della domanda. <<Che significa?>>, mi baciò le labbra, e la guancia, tenendomi ancora tra le sue mani. Lo guardai per qualche secondo negli occhi: <<Sparisci di nuovo con quella finta bionda o resti qui con me?>>
Ero seria, e lui lo sapeva. Lo sapeva bene, sapeva di aver perso la mia fiducia nelle ore precedenti.
<<Resto.>> e mi accarezzò le labbra con le sue.
Ero diffidente, ancora. E lui lo sentiva.
<<Resto. Resto. Resto. Resto.>> Con un filo di voce mi sussurrò all'orecchio.
E io lo baciai. E lui mi baciò. E ci baciammo tanto. E ci baciammo forte.

L'indomani mattina, fui svegliata dalle sue tiepide labbra premute sulla guancia. Solo la stoffa della nostra biancheria intima ci impediva di varcare la soglia del proibito.
<<Buongiorno!>>, la sua voce era rauca a causa del sonno, ma suonava dolce come miele nel caffè mattutino.
Mi voltai nella sua direzione e gli stampai un bacio sulle labbra, le quali si erano incurvate in un sorriso a trentadue denti.

A scuola camminammo mano nella mano attirando tutta l'attenzione degli studenti nei corridoi, perfino Monique e Kevin restarono stupefatti quando ci videro.
<<Tu... voi... cosa diamine sta succedendo?>>, ci interrogò puntando il dito verso di noi.
<<Proprio quello che pensi.>>, ridacchiai.
Vidi i suoi occhi illuminarsi di gioia e mi accolse a braccia aperte abbracciandomi amichevolmente, anche Kevin si congratulò con noi.
<<Proporrei un'uscita a quattro!>>, esclamò divertita, <<Sarà super divertente!>>
<<Siamo sempre usciti in quattro.>>, le feci notare.
<<Ma ora é diverso, scemotta!>>, mi diede un leggero colpo sulla schiena.
Fummo interrotti dall'arrivo del ragazzo della festa di ieri, di cui non mi ricordo il nome... qualcosa che ha a che fare con Agosto e l'aragosta.
<<Ehi, August!>>, ah ecco, lo salutò Kevin in modo confidenziale.
Lo ignorò e si avvicinò nella mia direzione, tutti lo guardarono sospettoso.
<<Alba, ti ricordi di me?>>
M'immobilizzò con quei suoi profondi occhi azzurri e si sistemò la sua chioma dorata che splendeva alla luce del Sole.
<<Non sei una faccia che si dimentica facilmente.>>, gli sorrisi pochi istanti, poi fui trafitta dallo sguardo assassino di Dean.
<<Perchè sei qui?>>, gli domandai esuberante.
<<Ah, si. Stasera organizzo una festa a casa mia. Ci sarà birra gratis e tanta gente nuova da conoscere. Mi piacerebbe che venissi anche tu.>>
Era una sensazione strana: un miscuglio di estremo entusiamo, irrefrenabile voglia di accettare e il pensiero di Dean a quella proposta.
Alla fine dissi: <<Va bene. Ma mi piacerebbe se l'invito fosse esteso anche per i miei amici.>>
August mi pose quattro biglietti tra le mani e mi strizzó l'occhio per poi allontanarsi da noi.
<<Non sapevo vi conosceste ...>>, proseguì Dean.
Silenzio tombale.
La ricreazione terminó e io mi recai a testa bassa verso l'aula di biologia, nell'esatto momento in cui stavo per abbassare la maniglia della porta, Dean mi chiamò a voce alta, quasi voleva attirare l'attenzione di tutti, poi si avvicinó a passi veloce e mi regalò un bacio di sfuggita e mi mise delicatamente un bigliettino nel reggiseno facendomi diventare tutta rossa. Risolini sotto i baffi si diffusero in tutto il corridoio e, soddisfatto, Dean proseguì verso la sua strada. Un po' indispettita, entrai in classe e ricevetti una ramanzina da parte della professoressa Smith, con la quale avevo instaurato un rapporto quasi stimabile, ma si vede che la relazione studente-insegnante non é il mio forte... e dire che ci sono alcuni miei compagni che riescono a passare un esame solo perché gli pagano il caffé con la ciambella ogni mattina. Bella la vita da kiss-asses!

Ombre d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora