sono qui per proteggervi 2° parte

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io: andiamo ?

Harumi: e quello da dove spunta ?

io: cosa ? il mio vestito ?

Harumi: esatto, Wow 

io: grazie, andiamo ? che fai Natascha se non ti sbrighi resterai indietro

Natascha: arrivo arrivo, ehi aspettatemi.......

andammo a questo fantomatico Club dove vidi all'entrata altre ragazze vestite con abiti eleganti, appena entrato vidi un grande salone con tavoli e sedie di lusso importati direttamente dall'Italia, onestamente non ero mai stato in un posto così lussuoso e quindi optai per seguire le ragazze. ci sedemmo in un tavolo tutti insieme e subito senza ordinare nella ci portarono del Thè e persino dei dolci e quindi io presi una cheesecake, Jennifer un pezzo di torta di mele, Natascha una Pastèis de belèm, Funko prese la Gaufre con cioccolato belga e Harumi prese la Sacher un dolce australiano, e devo dire che erano squisiti.

tutto il pomeriggio ci passò a parlare anche se io avevo pochi argomenti di qui parlare, ogni tanto spuntava qualche nostra compagna di scuola che si univa a noi per qualche momento, ma mi sentivo strano, avevo una brutta sensazione 

Natascha: che hai Nathan ? ti vedo un pò strano

io: no niente, scusate mi alzò per fare una telefonata.

mi alzai e presi il telefono, chiamai Wright e gli chiesi di tenersi pronto in caso di problemi

rientrai dentro e vidi una Donna grande sulla quarantina che parlava con Jenniefer, fin qui niente di strano ma appena ci incrociammo gli sguardi avvertii una sete di sangue nei suoi occhi che mi paralizzò

io: Salve mi chiamo Nathan Miller e lei è ?

donna: Aleksandra Pablova, piacere sono la vice presidente

io: piacere signora Pablova ma scusi il suo nome è di origini ucraine o russe ?

Aleksandra: ucraina signor Miller

io: ah ok, bhe piacere di conoscerla

Harumi: ragazze possiamo rimanere qui per la cena la signorina Pablova ha organizzato una cena meravigliosa per Nathan, dato che è il primo studente maschio 

io: bhe grazie ma non era necessario 

Aleksandra: insisto signor Miller 

Funko: dai dai per favore *occhioni dolci*

io: ok ok, signora Pablova accetto volentieri il suo invito.

accettai il suo invito ma onestamente non mi sentivo tranquillo, ma alla fine dovetti cedere. finito con il club rientrammo nel dormitorio e mi diressi nella mia camera, levai lo smoking e rimasi in boxer, mentre stavo bevendo un po di coca cola squillò il mio telefono, risposi ed'era semplicemente Wright che mi informava che si era sistemato e che una portaelicotteri della marina degli Stati Uniti era a largo di Hokkaidō con la trentunesima divisione dei Marines M.E.U (marine expeditionary unit).

quindi in caso di guai avevo supporto, ma una porta elicotteri che forse i nostri nemici siano così potenti da far schierare circa 4000 Marines, chi avevamo contro ? più mi facevo questa domanda più non trovavo risposta, andai a farmi la doccia e mi rivestii, ma prima di uscire presi il telefono e chiamai mio padre 

io: ehi ciao papà ti disturbo ?

papà: no Nathan sono a casa, ti serve qualcosa ?

io: no grazie volevo solo dirti che mi manchi e che andassi al cimitero da mamma e gli portassi un mazzo di fiori da parte mia

da Okinawa con furoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora