Il giorno dopo Will decise di fare una sorpresa a Nico.
La notte precedente aveva pensato che Nico per lui era davvero molto importante, e che adesso, dato che stavano insieme, ci voleva qualcosa per essere ancora più uniti.
Così di mattina si recò in una gioielleria e acquistò due piccoli anelli d'argento, su cui fece incidere i loro nomi: Nico e William.
Fu davvero soddisfatto del risultato e gli sembrarono i soldi meglio spesi della sua vita. Non aveva mai avuto un pensiero simile per nessuno, nemmeno per Drew, anche se la amava con tutto sè stesso.
In automobile Will riguardò gli anelli inseriti nella scatolina senza toccarli per paura di renderli più opachi. Erano davvero bellissimi e il suo sarebbe stato davvero bene sulla mano affusolata di Nico, accanto al suo anello a forma di teschio che portava all'anulare.
Will mangiò un panino al volo e poi andò a posteggiarsi sotto la scuola di Nico, facendogli una sorpresa andandolo a prendere.
Lo vide uscire alle 14.30, dopo il suono della campana. Anche il suo zaino era nero, come tutto il suo abbigliamento. Lo vide scendere le scale insieme ad altri ragazzi ma da solo. Cioè non era vicino a nessuno, non parlava con nessuno e a Will dispiacque ma adesso Nico aveva lui e non sarebbe stato più solo.
Scese dall'auto e si fermò al cancello della scuola. Nico passò senza nemmeno notarlo, e il biondo gli diede un colpetto sulla spalla, facendolo voltare.
"Will!" Esclamò Nico, sorpreso. Nico si trattenne dal dargli un bacio. "Che ci fai qui?"
"Sorpresa!" Disse sorridendo. In quel momento passò un ragazzone grosso il doppio di Will, che urtò Nico con una spallata, facendolo quasi cadere.
"Ehi, Di Angelo, levati dai piedi! Stai ostruendo il passaggio!" Gli disse in tono sprezzante.
Will afferrò Nico prima che finisse per terra.
"Stai bene?" Chiese Will.
"Io occupo il passaggio?" Chiese Nico parlando al ragazzone che era già andato via, mentre si puliva i pantaloni neri dalla polvere bianca. "Io, brutta palla di...?"
"Nico." Lo richiamò il biondo.
"Che c'è?" Nico era palesemente alterato.
I due si allontanarono ed entrarono in auto.
"Chi era?" Chiese Will.
Il corvino sospirò. "Niente. Un bullo."
"Come si chiama?"
"Che t'importa?"
"Sono il tuo ragazzo, mi importa."
"Neil. Va in quarta."
Will si morse il labbro.
"Fa spesso così?"
"Sì, lui e tutti i tuoi amici, ma non farci caso." Rispose Nico allacciandosi la cintura.
"Piuttosto...come mai mi sei venuto a prendere?"
"Non avrei dovuto?"
"Sì, cioè..."
"Volevo solo fare una sorpresa al mio ragazzo, tutto qui."
"E perchè mi stai parlando così? Sei triste."
Triste? Will non era triste. Era solo dispiaciuto a sapere che Nico soffrisse di bullismo.
"Nonostante tu sia il cugino di tuo cugino ti trattano così?"
"Non guardano in faccia a nessuno. Basta che capiscono che non sei al loro livello e non gli importa chi hai intorno."
"Lo hai detto a Jason?"
Nico scosse la testa. "Basta, Will."
"Okay, scusa." Will si morse il labbro. Nico non gli aveva nemmeno dato un bacio.
Mise in moto. "Dove ti va di andare?"
"Al parco? Ci facciamo un giro."
Arrivarono davanti l'entrata del parco. Essendo quasi le tre del pomeriggio non c'era molta gente nei dintorni.
Will si chiese se fosse il momento giusto per dare l'anello a Nico.
Ma sì, pensò.
"Ehm... Nico." Gli disse per attirare la sua attenzione. Il corvino lo guardò. Will prese le mani di Nico.
"Nico..." ripetè non trovando le parole giuste. Si perse negli occhi di Nico che erano come due buchi neri.
"Ecco...dato che stiamo insieme ho pensato che potrebbe farti piacere se avessimo qualcosa per essere più uniti." Disse infilando una mano in tasca ed estraendo la scatolina. La aprì e mostrò a Nico i due anelli.
Prese quello con inciso 'William' e lo mise al dito del corvino. Questo aveva gli occhi lucidi.
"Ci sono i nostri nomi." Gli spiegò mostrandogli l'anello 'Nico'. "Come le fedi nuziali."
Diede l'anello a Nico e lasciò che il moro gielo infilasse al dito, poi intrecciò la mano con quella di Nico.
"Io...io, Will...grazie." Disse Nico, sorridendo. Il biondo gli sorrise a sua volta e si chinò a baciarlo.
"Will..." disse Nico staccandosi. Il suo sorriso si era spento. Si rigirò l'anello al dito.
"È d'argento?" Chiese. Will annuì.
"Non posso tenerlo."
"Perchè?"
"Jason." Rispose. Will ebbe un tuffo al cuore. Non aveva assolutamente pensato al fattore Jason.
"Ma sembra un anello qualunque, se lo metti insieme a quello col teschio..." Disse Will.
"Ho paura che Jason lo trovi e lo rivenda. E poi se vede scritto il tuo nome, William..."
"Non sa che sono io. Sa solo che mi chiamo Solace."
"Si ma William è un nome da uomo. Non so se..."
Will mise una mano dietro la nuca di Nico e lo baciò delicatamente sulle labbra per zittirlo.
Nico guardò l'anello al suo dito, la sua pelle pallida e l'argento.
"È bellissimo, Will."
"Come te." Aggiunse il biondo, quasi d'istinto.
"Lo so, è una cavolata." Si giustificò poi. "Ma quando li ho fatti fare non ci ho pensato a Jason."
"Facciamo così." Disse Nico. "Io lo tengo. Se Jason chiede lo conservo bene oppure te lo do così lo tieni tu."
"Va bene. Ti amo." Disse Will schioccando un bacio sonoro sulle labbra di Nico.
"Scendiamo?" Chiese Will aprendo lo sportello.
"Sì ma...solo amici." Si raccomandò Nico.
"Va bene."
Scesero dall'auto ed entrarono al parco. Nico guardò sopra la propria testa. Nuvole minacciose incombevano.
"Will, per caso hai un ombrello in macchina? Mi sa che tra un po' piove."
"No, Nic. Al limite se piove ci facciamo una corsa." Rispose il biondo sorridendo.
Will guardò l'orologio. Erano quasi le quattro del pomeriggio ma il cielo scuro faceva sì che sembrasse sera.
Proprio in quel momento si udì un tuono in lontananza, poi alcuni sempre più forti e vicini, fino a quando cominciò a piovigginare.
Will e Nico cominciarono a correre verso l'uscita del parco e si infilarono in macchina mentre la pioggia si faceva più forte.
Scoppiarono a ridere insieme una volta dentro la vettura. I due ragazzi avevano i capelli umidi e i vestiti bagnati a gocce.
"Che facciamo ora?" Chiese Will.
"Vuoi venire da me? Non c'è Jason." Proprose Nico con il fiatone.
Will deglutì. "Non lo so..." cercò una scusa per evitare di dirgli che non voleva andare in quel quartiere perchè era leggermente abitato da tipi loschi. Per così dire.
"Will, ci sono io puoi stare tranquillo." Lo rassicurò Nico come se lo avesse letto nel pensiero.
"Davvero? Non rischiamo di incontrare quelli che mi hanno fatto a botte?"
"Che ore sono, le quattro? Dormono. Jason è fuori città. Tranquillo. E poi casa mia è più vicina."
Will fece una smorfia. Andata. Solo per Nico.
Will si fermò con la macchina nel parcheggio di un ufficio vicino la scalinata, chiuso nel pomeriggio. Nico prese lo zaino e ne estrasse due quaderni, che avrebbero usato per ripararsi dalla pioggia.
Uscirono insieme dalla macchina e cominciarono a correre per le strette stradine, rischiando anche di scivolare.
"Qua." Disse Nico indicando un portone, ma Will se lo ricordava. Aveva un brutto ricordo, di quando Nico si era tagliato le vene.
"Sbrigati!" Lo ammonì Will mentre Nico cercava le chiavi, per poi aprire il portone ed entrare con il fidanzato, bagnati fradici.
Risero, con il fiatone.
"Su, vieni." Lo incitò Nico salendo le scale. Aprì un'ulteriore porta chiusa ma non a chiave.
Will non aveva fatto molto caso alla casa di Nico quando c'era stato la scorsa volta. Ora la guardò meglio. Era piccola, molto piccola. L'ingresso era stretto e dava subito accesso alla cucina e a un corridoio piccolo.
"Ti aspettavi la reggia di Versailles?" Chiese Nico, prendendo un panno per asciugarsi i capelli.
"No." Will afferrò al volo un asciugamano.
Nico si sedette sul divano, che era più comodo del suo letto, e fece cenno a Will di sedersi anche lui.
"Siamo tutti bagnati. Si rovinerà il copridivano di cashmere." Ironizzò Nico.
"Aspettami qui, io mi vado a cambiare. Vuoi della roba asciutta?" Chiese Nico. Will scosse la testa. Appena Nico fu uscito dalla cucina si sfilò la maglia e si asciugò il torace bagnato, poi si alzò per seguire Nico. Il corridoio dava accesso a due stanze e a quello che doveva essere il bagno. Will sentì la pioggia che batteva sul tetto, era il suo suono preferito.
Vide Nico uscire dal bagno con in mano i vestiti bagnati. Indossava una tuta nera.
"Ti avevo detto di aspettarmi lì. Stai attento a non perderti."
Will ridacchiò, poi si avvicinò a Nico.
"Quale è la tua stanza?"
Nico aprì una porta su cui stava appiccicato un adesivo dei Ramones. La stanza era piccola. C'era un letto singolo con il copriletto rigorosamente nero, una scrivania ad angolo e un piccolo armadio. Le pareti erano bianche, con delle mensole tappezzate di foto. Will si avvicinò a guardarle. In alcune era ritratto Nico bambino con una bambina che gli somigliava tantissimo e un'altra bambina di colore.
"Sono le mie sorelle. O, almeno, è." Spiegò Nico. Will vide altre foto con Percy, altre da solo o con Jason. Nelle foto Jason non sembrava quasi un delinquente, e poi sembrava voler bene a Nico.
Il corvino si sedette sul letto, a gambe incrociate e cominciò a dondolarsi facendolo cigolare. Cigolava davvero parecchio.
Will si sedette accanto a Nico.
"Nelle foto la ragazza bianca è Bianca? Cioè... quella con la pelle scura è l'altra sorella tua?"
"Sì. Si chiama Hazel. Condividiamo solo il padre."
"Ho capito."
Will fece una carezza sui capelli di Nico, umidicci e crespi per via della pioggia, poi si chinò per baciarlo.
Chiese un accesso silenzioso alla bocca di Nico, accesso che non fu negato.
Will cominció a percorrere con le mani i fianchi del corvino, cosa che non aveva mai fatto, alzandogli leggermente la felpa.
Nico si lamentò appena Will infilò le mani sotto, andando ad accarezzare il suo torace liscio, ma non si staccó dal bacio, cullato dal suono della pioggia battente.
Will gli tirò la felpa, come a chiedergli se poteva sfilargliela. Nico si staccò dalle labbra di Will per sollevare le braccia e restare a torso nudo, anche se esitante.
A Will piacque parecchio Nico a torso nudo e lasciò che il corvino gli sfilasse la maglia.
Will si separò dalle labbra del corvino per scendere a baciargli il collo, sentendo che quel contatto non gli bastava più.
Nico sembrava in ecstasy: nessuno gli aveva mai rivolto attenzioni del genere.
Il corvino percorse con le mani tutto il torace di Will, soffermandosi sugli addominali appena appena evidenti. Nel frattempo Will si era soffermato su un punto del collo candido di Nico.
"Will..." lo richiamò Nico sussurando. "Poi mi resta il segno."
Will obbedì e si staccò da quel punto, riprendendo a lasciare una scia di baci sul suo torace.
Will fece distendere Nico, continuando a baciarlo.
Driiin!
I due ragazzi sussultarono, spaventati dal suono del campanello. Will sgranò gli occhi.
"È...è Jason?"
Nico respirò con ansia. "Jason ha le chiavi..."
Driiin!
Non fece in tempo a dirlo che sentì una chiave girare nella toppa.
"Svelto! Svelto, sotto!" Nico cerco dì "urlare sussurrando" a Will, che subito si infilò sotto il letto insieme alla sua maglietta.
La chiave girò, la porta si aprì. Will non vedeva nulla da sotto il letto,il cuore a mille.
Tonfo.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
AVE!
Per ora mi vengono capitoli lungoshi, questo è quasi 2000 parole! u.u
Wow, 2k visualizzazioni? Grazie
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Latte e Miele 『 Solangelo 』
FanfictionHuman!AU Will Solace e Nico Di Angelo non si sono conosciuti nel migliore dei modi. L'uno è il figlio di un ricco e famoso dottore, l'altro è un ragazzo di strada abbandonato dal padre. Due ragazzi così diversi, riuscirà a nascere qualcosa tra di lo...