☆1☆ Will

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Allooora... tu, che stai leggendo questa storia.
Prima che inizi a leggere voglio fare una piccola premessa.
-È la mia prima storia in assoluto, quindi non è perfetta
-È una fanfiction au, quindi mi sono presa la libertà di cambiare delle cose a mio piacimento. E quindi NON ROMPETE A RIGUARDO GRAZIE
-Non ci sarà né Jasper, né Caleo e alcuni personaggi saranno un po' ooc. Nessun t9.
-Sono presenti scene di violenza, siete avvisati
-È stata scritta nel 2016, quindi prima di 'Le sfide di Apollo' ed è attualmente in revisione
-Non c'è un quarto punto se non... buona lettura :)

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Will non aveva capito bene come si era ritrovato in quel vicolo. Era un fresco sabato sera di inizio marzo, e lui era uscito con i suoi soliti amici per fare una passeggiata. Will non era un tipo avventuroso, e non si sarebbe mai sognato di salire la scalinata che portava a un quartiere scognito della città, all'una e mezza di notte. Ma purtroppo si trovava con i suoi amici che si comportavano sempre secondo lo stile 'è pericoloso? Facciamolo!'

Ridendo e scherzando, i ragazzi arrivarono davanti la scalinata e Will non aveva nessuna voglia di avanzare, vedendo che il quartiere era buio, silenzioso e tetro.

Leo Valdez, quello che tra di loro aveva avuto l'idea di avventurarsi per quel quartiere, estrasse il cellulare dalla tasca e accese la torcia, poi spronò i suoi amici a salire la scalinata: "Forza, ragazzi, chi ha paura è una femminuccia!"

Gli altri ragazzi risero e cominciarono a salire a passo spedito. Will restò fermo sul secondo gradino. Leo, voltatosi e vendendo Will fermo, gli disse: " Embè? Sei una femminuccia?" Gli altri aggiunsero cose come 'Dai Will' e 'pauroso'.

"Leo, non mi piace questo posto. E se ci fossero malviventi?"

"Chi credi di aver davanti, ragazzo? C'è Leo-campione-di-wrestling-Valdez di fronte a te! Dai, non aver paura, vuoi che ti tenga la manina?"

Tutti risero. Will sbuffò e, seppur malvolentieri, raggiunse gli altri e salì la scalinata, che era abbastanza ripida.

"Ma non c'è un ascensore o qualcosa del genere?" Si lamentò Frank Zhang, un ragazzo pienotto di origini asiatiche.

"Zitto, così dimagrisci!" Lo prese in giro Leo.

"Facile parlare per te, che mangi come un maiale e sei pelle e ossa!" Ribattè Frank.

Camminarono per le vie buie illuminando con le torce dei cellulari.

Will se ne stava zitto e in mezzo al gruppo, in testa c'era Leo. Arrivarono a una piazzetta da cui partivano diverse stradine strette e ancora più buie, che facevano venire la pelle d'oca al solo pensiero di attraversarle.

"Ehi ragazzi! Mi è venuta un'idea!" Esclamò Leo.

"Sentiamo..." rispose Will.

Leo si voltò verso il gruppo e guardò ognuno velocemente.

"Ecco la mia idea. Per rendere il tutto più avventuroso e horror... separiamoci!"

Tutti nel gruppo sgranarono gli occhi e guardarono Leo come se fosse matto.

"A coppie." Precisò. "Ognuno va per una stradina telefonicamente in contatto con un altro. Vediamo dove portano."

"Ma sei matto?" Disse Will, dopo un minuto di silenzio collettivo.

"Io sto con Chris." Aggiunse Leo dando una pacca sulla spalla dell'amico.

"Tu sei matto." Decise Will.

"Tutti i migliori sono matti, caro Will."

Will sbuffò: "D'accordo. Ehm... Frank, stai con me?"

"Contaci." Rispose Frank, anche lui poco convinto.

Will aprì una chiamata con Frank Zhang e tutti si avviarono per una stradina.

"O mio dio, vedo un topo morto!" Disse Frank quasi ridendo. Will non vedeva nulla, solo rifiuti. Ce ne erano assai, e si sentiva anche dall'odore.

"Okay, sono a un bivio." Continuò Frank. "Vado a destra."

"Dio, che puzza!" Si lamentò Will.

Frank parlava e Will ascoltava per avere meno paura. Ad un tratto il segnale si fece distorto.

"Frank ti sento male, Frank. Frank, pronto? Non ti sento!" Disse Will, vedendo che non c'era più campo. Tornò indietro di qualche passo, ma il telefono non riusciva a riconnettersi. Will si rese conto di essere più solo di prima, ed ebbe un brivido di paura. Sentì dei passi provenire dalla direzione da cui era venuto. Impaurito, si vide costretto ad andare avanti. All'improvviso sentì dell'aria fredda smuoversi dietro di lui e una mano gli tappò la bocca.

Latte e Miele 『 Solangelo 』 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora