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Sono così emozionata di partire, arriviamo all'aero e ognuno si sistema ai propri posti, io sono vicino Alexandra e davanti a noi Madison ed Eiel.

Iniziamo a parlare e di tanto in tanto rivolgo qualche parola ad Eiel che mi risulta simpatico.

Beh non che io pensavo che gli angeli fossero tipi disgustosi, solo che da come me li descrivono agl'inferi mi danno il voltastomaco, loro e la loro etica pace e amore.. ma del resto nessuno ha provato a conoscerli per bene.

<<Sembra che siamo arrivati>> dice Alexandra guardando fuori dal finestrino e abbassa subito la tendina.

<<Cos'è hai le vertigini? Posso guardare?>> domando.

<<No, meglio di no>> dice e guarda gli altri in modo deluso.

Appena scendiamo, immagino un aeroporto, e poi andiamo ad un hotel sul mare, ma i miei sogni svaniscono subito appena vedo terra.

Tutto intorno e prateria, e del mare che ne hanno fatto?

Dei fuoristrada, ci accompagnano nel bosco o meglio in un accappamento nel bosco.

Ma dico con tanti posti, proprio qui?

<<Bene ragazzi, voglio specificare che questa settimana facciamo il campeggio giusto per liberarvi la mente, da oggi iniziamo con una camminata>> dice la professoressa in modo allegro.

In molti si lamentano ma io no, si mi lamento per il mare ma mi piace anche la montagna.

Perciò capendo che non ci sono altre possibilità, iniziamo questa lunga camminata.

Prima però prendo il pranzo a sacco e lo zaino.

Ci siamo divisi in gruppi, io ovviamente sono con le mie amiche e Eiel.

Mentre camminiamo le mie gambe non c'è la fanno più così decidiamo di riposarci.

Ma ad un tratto la mia attenzione viene catturata da una volpe.

È così carino che non posso fare a meno di seguirlo, lui corre appena mi vede e io faccio lo stesso.

Dopo un po l'ho perso di vista e mi guardo intorno, ci sono tanti alberi e non so come tornare indietro.

Certo ho le ali, ma se mi vede un umano?

<<Merda>> dico e mi siedo a terra.

Però stare qui non è male. È un piccolo prato ricoperto di fiori e circondato da alberi. Il cinguettio degli uccelli e così rilassante, come la brezza che accarezza i rami degli alberi, facendoli toccare tra loro e producendo un suono. Come se danzassero.

<< Non c'è cosa più rilassante>> dico sdraiandomi e chiudo gli occhi per assaporare il momento.

<< Già è davvero una bella giornata>> dice una voce maschile.

Apro subito gli occhi e mi siedo, noto che seduto vicino a me c'è Michael.

<<E tu che ci fai qui? Non ti ho detto che non ci dobbiamo più vedere?>> dico seria e lui sorride.

<<Certo ma non hai specificato che non dobbiamo parlarci, perciò io ti parlo e ti vedo lo stesso>> dice e si sdraia.

Maledizione al pennuto.

Ecco perché nessuno li sopporta, stanno sempre in mezzo ai piedi.

<<Come mai tutta sola?>> domanda poi.

<<Non sono sola, faccio campeggio con la scuola>> dico sdraiandomi.

<<Una bella cosa no?>> dice tranquillo.

Si per te ma non per noi...

<<E tu come mai qui?>> domando.

<<Sono qui con gli altri, abbiamo pensato di fare un po di vacanza>> dice.

<<Che ironia del destino>> dico sarcastica.

Lui si siede e mi fissa.

Che ha da fissare?

<<Stavo pensando se ti andrebbe di fare una passeggiata>> dice sorridendo.

Lo guardo senza parole...una passeggiata? Con lui? No...

<<Ok>> dico.

<<Bene>> si alza e tende una mano verso di me aiutandomi ad alzare, <<A proposito hai un ragno tra i capelli>>

<<Cosa? Levamelo di torno>> dico schifata.

Odio i ragni, odio tutti gli insetti che esistono su questa terra.

<<Avresti dovuto vedere la tua faccia>> dice e si mette a ridere.

<<Davvero divertente, io torno dagli altri>> dico seccata e mi incammino.

<<Dai Jane stavo scherzando>> dice venendo verso di me.

<<Michael>> sentiamo una voce dall'altra parte del bosco che lo chiama.

Un'altro pennuto, io me ne vado prima che ne vengano altri.

<<Io vado>> dico lui mi ferma e mi da un bacio alla guancia.

<<Divertiti>> dice mi fa l'occhiolino dopo di ché se ne va.
......

Siamo tutti intorno ad un falò e io ancora penso a Michael.

Non riesco a levarmelo dalla testa, nonostante io sia acida con lui, lui invece è sempre gentile con me.

Nessuno mi ha mai sorriso come fa lui...E no! Calmiamo sti ormoni.

<< Ne vuoi un po?>> chiede Mad offrendomi delle patatine.

<<No grazie, ho mangiato troppa pizza, sto lievitando>> dico piena e loro scoppiano a ridere.

<<Per essere una demo...dura sei simpatica>> dice Eiel correggendosi.

<<Anche tu>> dico sorridendo.

<<Bene ragazzi è ora che entrate nelle vostre tende e andate a dormire domani sarà una lunga giornata>> dice la professoressa.

A malavoglia facciamo come ci ordina e andiamo a dormire.

Mi trovo agl'inferi, nella sala reale dove non trovo nessuno. Poi sento dei passi dietro di me, mi giro e vedo Lucifero che cammina con passo felino verso di me, poi mi sorride malizioso ma drasticamente cambia espressione, un misto di rabbia e maliconia. Poi il buio.

Mi alzo nel cuore della notte e realizzo che è tutto un sogno, ma non posso far altro che domandarmi, cosa starà facendo senza di me, e se davvero non gli manco.

Esco fuori dalla tenda e mi siedo a guardare le stelle.

Ecco la notte, un grande lensuolo nero sfumato di blu, le stelle lo illuminano, accompagnate dal verso del gufo e il freddo pungente che ti accarezza la pelle.

Affascinante e tenebrosa.

L'atmosfera adatta per ricordarmi della mia casa, o forse di qualcuno...

La Demone Di Fiamme -  IN  REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora