Davide
Sistemai i lacci bianchi delle Vans grigie, chiusi gli ultimi bottoni della camicia bianca e aggiustai il colletto. Mi specchiai. Quasi non mi riconoscevo. Mancava solo un papillon attorno al collo, magari rosso, e un gilet a rombi per sembrare un secchione o comunque qualcosa che io non sono. La prima e ultima volta che mi vestii in un modo simile fu per la mia comunione. Odiavo quel completo nero addosso; per non parlare della cravatta al collo che mi dava l'idea di poter essere strozzato da un momento all'altro!
Odiavo le giacche, le cravatte e quelle scarpe nere lucide che al solo pensiero mi veniva la nausea. Odiavo tutto ciò perché mio padre, l'avvocato Umberto Carella, camminava ogni giorno vestito in quel modo. Il suo enorme armadio era povero. All'interno conteneva migliaia e migliaia di abiti neri, grigi e blu. Per non parlare degli accessori.
Aveva solo qualche cravatta di un colore diverso, ma mai nulla che potesse rallegrare il suo aspetto e la cosa abbastanza strana era che lui si piaceva.
Mi girai dalla parte destra della stanza ad osservare Alex disteso sul mio letto. La mano sinistra teneva il cellulare all'orecchio, l'altra, invece, gesticolava. Mi facevano male le orecchie ad ascoltare ciò che diceva alle sue "amichette". Tante parole dolci che uscivano dalla sua bocca con un suono da rincoglionito. Perché lui era questo.
Vent'anni di ragazzo e si comportava così. Eppure lo sopportavo da anni interi.
Era come un fratello, se lui non ci fosse stato, la mia vita sarebbe stata meno complicata, non mi sarei messo in tutti quei casini per salvargli il fondo schiena tutte quelle volte, ma poi sarebbe stata troppo tranquilla e a me piacciono solo le cose spericolate.
«Ah, queste donne.» sospirò.
«Com'è andata?»
«E' andata.» incrociò le braccia.
«Ti ha mollato.» affermai.
«Ma che!» sfregò le mani entusiasta. «Loredana ne vuole parlare domani a quattrocchi, mentre Eva, stasera usciamo insieme!»
Scostai la testa. «Sempre il solito!»
«Non farmi la predica, altrimenti dovresti farla anche a te stesso!» accarezzò la barba. «Quando è stata l'ultima volta che sei uscito con una ragazza?» alzò le sopracciglia.
«Ieri sera. Ma cosa c'entra?» aggiustai i polsini della camicia.
«Il giorno prima stavi con Marzia, prima di lei mi pare Federica e poi..» avvolse il mento con la mano mentre pensava. «Ma lasciamo perdere, mi hai capito. Ieri sera, piuttosto, cosa è successo?»
«Non quello che stai pensando. Siamo amici.»
Ridacchiò. «Avanti Davide, persino la tua vicina di ottantacinque anni sa che tu non hai mai avuto un'amica.»
«Abbiamo solo bevuto una cioccolata calda e l'ho riportata a casa.»
Annuii senza dire una parola. Parlava sempre, soprattutto di donne.
Pensandoci, Chloe era veramente la prima ragazza con cui dopo tanti anni non era successo ancora nulla. Era l'unica amica che avevo e forse anche la migliore.
Non sarebbe potuto succedere mai nulla tra di noi oltre l'amicizia anche perché non era come le ragazze con cui uscivo. Lei era dolce,tenera, innocente e pura.
Proprio la ragazza ideale. Ma non la mia.
Il giorno prima mi aveva proprio rallegrato la serata. Avevo litigato per l'ennesima volta con la mia matrigna ed ero uscito di casa furioso, non volevo vedere né sentire nessuno. E poi ritrovai lei davanti l'uscio della porta che diventò subito rossa appena la chiamai. S'imbarazzava quasi sempre e balbettava con il suo modo da fare un po' sbadata, ma poi si tranquillizzava e iniziava a parlare e a parlare, che non la finiva più. A volte era anche strana, nel mezzo di una buona conversazione si fermava a guardare un punto e iniziava a perdersi nei suoi pensieri e poi dovevi richiamarla più volte prima che tornasse sul pianeta Terra. Ma la cosa che mi faceva più ridere era quando la beccavo a parlare da sola. Si rimproverava per ogni cosa sbagliata che faceva. Si dava della sciocca, dell'immatura e poi chiedeva consigli al suo amico peluche. La conoscevo da un'intera vita.
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OCCHI COLOR CIOCCOLATO
Romance《E credimi che tra tutti sei l'unica cosa che sceglierei sempre, che amerei nonostante tutti i litigi, nonostante tutti i tuoi errori e anche i miei...sei quel qualcosa che mi attirerà sempre, assieme ai tuoi modi di fare, ai tuoi sorrisi e insieme...