•~ Capitolo 14 ~•

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Le mie mani erano entrambe occupate.

Una reggeva la ringhiera della pista , mentre l'altra quella di Luna.

Reggevo entrambe le cose , visto che Luna stava morendo e non lo ammetteva ma si vedeva dagli occhi , non era attratta da Matteo e Ambar , i quali si stavano esibendo , si guardava intorno, i suoi occhi andavano di qua e di là , non stavano un attimo fermi.

La provo a chiamare , alzo la voce , voglio sperare che il volume della musica è alto , ed è per questo che non risponde.

Le mie speranze vengono distrutte da Simon.

Mi rivolge uno sguardo veloce per poi dire- quando è nervosa è così-.

La lascio stare e osservo Simon , che sta dando tutta la sua attenzione alle varie espressioni che usavano i due per esibirsi.

In questi "pochi" giorni , Simon mi ha sempre parlato che l'espressione è tutto , ed è per questo che si è concentrato di più in quello che nell'esibizione in generale.

Io , invece, mi incanto a guardare i pattini che si muovono di qua e di là e pur avendo la voglia di riprendere tutto come era prima , mi tranquillizzo pensando che potrei morire sui pattini .

Ed è così che passo le mie giornate , a pensare ai vecchi tempi , quando dedicavo tutto il mio tempo a stare sui pattini , ad andare per la città , saltando di qua e di là .

Mi ricordo quando mia nonna mi passò una sua foto, il quale c'era una piccola bambina che si reggeva ad un muretto , sorrideva e faceva il segno della pace alla fotocamera , ovviamente la foto era in bianco e in nero.

Inutile ricordare quanto costasse fare foto a quei tempi e quanto tempo ci voleva per farla arrivare alle tue dita per poterla toccare.

Oggi basta fare un click ed è pronta in neanche 2 secondi ed è completamente gratis .

Qualcuno mi aveva svegliata dal mio momento in cui non penso alle mie solita cose .

Era la mano di Simon che era appoggiata alla mia spalla, ora non più , visto che mi ero scostata subito.

Abbassa la testa , prende la mano di Luna.

Sento pronunciare i nomi , da Tamara , dei prossimi partecipanti.

Simon alza la testa e da lì spunta un bellissimo sorriso .

Si dirigono verso il centro della pista salutando tutti quelli che sono sugli spalti .

Neanche a metà esibizione che la mia attenzione salta dai miei amici fino ai miei occhiali i quali erano caduti e non li riuscivo a prendere , appunto perché non vedendo niente.

Spero solo che non si siano rotti .

Penso ad altro quando vedo la figura chiara di Gaston.

- Si sono un po spaccati al lato-

Ero stata tutto il tempo ad osservarlo che non mi ero neanche accorta che nel vetro di destra si era formata un spacco ,al confine della montatura.

I miei pensieri vanno tutti a mia madre.

Solo Dio saprà cosa mi dirà mia mamma appena li vedrà.

Dirà che ha messo tutto il suo lavoro per comprarli e che dovrà portarli a riparare e ne avrò un l'altro paio , e che la spesa sarà divisa fra lei e mio padre , mi metterà in punizione, mi farà andare in camera, e così non potrò vedere Gast- , cioè Luna....volevo dire lei...si lei!!!

L'unico lato positivo è riesco ancora a vedere, non come prima, ma almeno l'essenziale.

E che starò da mio padre .

llévame Lejos || Gastina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora