Entro nella stanza poco illuminata, ci sono mille oggetti, alcuni nuovi di zecca, altri logori, altri completamente deperiti. Inimmaginabile quante cose sono riuscita ad archiviare in 23 anni. Cammino lentamente respirando la polvere, finchè ad un certo punto il mio sguardo viene rapito da una vecchia scatola che sta quasi cedendo sotto il peso di alcuni grossi libri.
Mi avvicino incuriosita, con sguardo stupito, e mi rammarico di non essermi ricordata subito cos'era.
Sposto velocemente i libri che sono talmente pesanti da farmi tremare le braccia, e mi chiedo come abbia fatto quella vecchia scatola di cartone a reggere sotto la forza di quei mastodonti. Finalmente la raccolgo; passo una mano sulla superficie per scostarle almeno un po' di polvere e poi la guardo con malinconia. È la mia adolescenza. Mi chiedo qual è il momento in cui l'ho rinchiusa quassù, nella soffitta della mia mente, perchè proprio non me lo ricordo...
Forse sono cresciuta troppo velocemente ed è per colpa mia che lei è rimasta solo una piccola scatola di cartone.
Ma mi chiedo se non ci sia davvero speranza di poterla riaprire, di poterla portare con me nel piano di sotto e godermela ancora un po', mantenendo comunque le altre qualità sviluppate nel tempo. Me la stringo al petto lasciando sfuggire qualche lacrima che va a bagnare il lercio cartone.
Io ci provo, Cos'ho da perdere? Imbocco le scale richiudendo dietro di me la porta di quel dimenticatoio e la scatola viene con me.
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Pazzia su carta
PoetryMi capita spesso di mettere per iscritto un pensiero, per coglierlo e conservarlo. Qui volevo raccogliere alcuni di questi; più belli, più brutti, non lo so, forse solo i più significativi per me.