Concerto notturno

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Penso che la cosa peggiore sia svegliarsi nella notte.
Non vuoi aprire gli occhi ma nel frattempo c'è comunque la realtà che ti assale piano, dalle dita dei piedi, risale. Quando arriva al collo senti che ormai è imminente,
poi arriva brusca come uno schiaffo a ricordarti perchè la sera prima non riuscivi a dormire.
E rimani così, in silenzio, a fissare il buio mentre lei per i primi secondi ti solo guarda dritta in faccia,
poi rientra dai tuoi occhi ed anche se cerchi di chiuderli, lei è già penetrata.
E così un concerto caotico si risveglia nella mente. Ai violini l'ansia, il rimpianto alle percussioni, i pensieri negativi agli ottoni e così via.
Se sei fortunato ogni tanto puoi scorgere, tendendo l'orecchio, anche l'arpa della speranza, che risuona timida e lontana.
In questi casi, secondo me, l'unica soluzione è estraniarsi dal proprio essere e concentrarsi sul proprio respiro, quella è una cosa buona e certa, l'unico che mi riconduce nel sereno mondo dei sogni.

Pazzia su cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora